Scetticismo e pessimismo delle imprese sulla situazione economica generale:l’84,6%, ritiene poco probabile un miglioramento nei prossimi tre mesi secondo il sondaggio condotto da Bankitalia tra il 20 maggio e il 10 giugno 2024 tra le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti. E ha registrato, nel secondo trimestre, un lieve aumento della percentuale di aziende che vedono la situazione economica peggiorata. Anche se è rimasta nettamente prevalente (70%) la quota di quelle che non avvertono cambiamenti. La dinamica della domanda si è sostanzialmente stabilizzata, soprattutto nel settore delle costruzioni e dei servizi che restano positivi. Negativo è invece l’andamento nell’industria: il saldo tra le imprese che hanno registrato un aumento della domanda e quelle che hanno avuto un calo resta negativo (-8 punti). Le prospettive sulla domanda per i propri prodotti o servizi nel terzo trimestre dell’anno sono rimaste ottimistiche in tutti i comparti, ma nell’industria il saldo tra aspettative di crescita e di contrazione si è ridotto di quasi 5 punti rispetto a tre mesi prima. Una tendenza che raffredda anche le aspettative sui nuovi dati della produzione industriale di maggio che l’Istat pubblicherà mercoledì. Ad aprile calava dell’1%, ed era il secondo segno meno consecutivo. In Francia e Germania si è già registrato un crollo netto a maggio, con oltre il 2,5% perso sul mese. E non andrà meglio, almeno nel breve periodo: le imprese tedesche hanno segnato un deciso calo dell’export a maggio, -3,6%. A parte l’industria, l’indagine della Banca d’Italia dipinge una situazione per il resto stabile: i giudizi sulle condizioni di accesso al credito sono sostanzialmente fermi, interrompendo la fase di irrigidimento iniziata nel 2021, e le aspettative sull’inflazione al consumo sono pressoché invariate (1,4%) rispetto al trimestre precedente. Del resto negli ultimi 12 mesi i prezzi praticati dalle aziende hanno continuato a rallentare, e anche le previsioni per i prossimi 12 mostrano una ulteriore decelerazione. La spesa per investimenti è rimasta positiva, ma si è nettamente ridotta nella manifattura. Negativi invece, come nello scorso trimestre, i giudizi sulle condizioni per investire.
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