Overshoot Day, dal 29 luglio esaurite le risorse del pianeta. In Italia situazione ancora più preoccupante

Quest’anno l’Earth Overshoot Day, segnala che l’esaurimento delle risorse rinnovabili prodotte in un anno dal pianeta,
cade il 29 luglio. Un mese in anticipo rispetto al 2020.
Per comprendere, inoltre, la necessità di una svolta, bisogna ricordare che la massa dei materiali artificiali, quelli che mettiamo in movimento noi, ha già superato la biomassa naturale.
Ci sono fatti, inoltre, che sfuggono alla nostra evidenza quotidiana, ad esempio, il confronto con il regno animale. Solo il 4% dei mammiferi sulla terra sono selvatici, il 60% è bestiame da macello allevato per l’alimentazione umana e il 36% è rappresentato dalla presenza dell’uomo.

La pandemia lo scorso anno, ha fatto riguadagnare terreno alla natura, spostato al 22 agosto l’Overshoot Day a livello globale. Fu merito del Covid che bloccando molte attività umane con lockdown e restrizioni hanno diminuito la produzione delle emissioni di CO2. Nei pochi mesi del 2021, invece,
la distorsione del modello di sviluppo ha riportato i consumi ad accelerare lo sfruttamento delle risorse naturali a pieno ritmo, facendo far fare un salto di un mese all’esaurimento delle risorse naturali.

Il rapporto
A segnalare che il bilancio ecologico del pianeta va in rosso è il Global Footprint Network, organizzazione internazionale impegnata dal 2003 nella battaglia contro l’emergenza climatica. L’istituto fondato dall’ambientalista svizzero Mathis Wackernagel ha messo a punto un sistema di misurazione. I parametri permettono di misurare e indicare nel tempo qual è il giorno in cui già andiamo a debito rispetto alle risorse della terra.

In Italia situazione ancora più preoccupante
Per l’Italia le cose vanno male se non malissimo. L’Overshoot Day, per l’Italia quest’anno è caduto già il 13 maggio. Dal quel giorno siamo in debito con la Terra. Stando ai calcoli se il mondo dovesse raggiungere il livello dei consumi degli italiani
servirebbero tre pianeti Terra per soddisfarne la richiesta di cibo, acqua, spazio, risorse naturali. Con un dato significativo “l’impronta ecologia” – il parametro che confronta le risorse naturali consumate da un singolo individuo all’interno dello spazio da esso occupato – lo spazio disponibile pro-capite dell’italiano medio corrisponde a circa 4,4 ettari globali, ben oltre il valore medio mondiale di 2,8 ettari a persona. Insomma consumiamo, deturpiamo, pieghiamo la natura alle esigenze della produzione, senza darci troppa pena dei problemi connessi come la penuria di pioggia, le crisi idriche, e per rovescio gli eventi meteo estremi.


Il rapporto dell’Earth Overshoot Day, sottolinea come stiamo aumentando mese dopo mese il nostro colossale debito ecologico, sfruttando più risorse di quelle che la Terra può offrire in un anno. In termini di emissioni di carbonio, terreni coltivati, sfruttamento degli stock ittici e uso delle foreste per il legname. Per soddisfare i nostri consumi abbiamo bisogno ormai di 1,7 pianeti Terra.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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