Redazione Notizie D'Abruzzo

Anche l’Abruzzo partecipa alla ‘Race for the Cure a Distanza’

Anche l'Abruzzo partecipa alla "Race for the Cure a Distanza", maratona live di Komen Italia, domenica 17 maggio, dalle ore 15:00, sui canali social di Komen Italia, per festeggiare la Race di Roma ed aiutare la raccolta fondi a favore dei progetti dell'associazione. Perché la pandemia ha fermato le Race, ma non il tumore del seno. 

L’atteso appuntamento con la Race for the Cure, la più grande manifestazione per la prevenzione e la lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo, quest’anno dovrà essere rinviato a causa della pandemia.

Ma domenica 17 maggio, giorno in cui si sarebbe dovuta svolgere la 21 a edizione della Race di Roma, Komen Italia organizza una grande maratona live sui suoi canali social, che in Abruzzo verrà trasmessa su Tv 6- canale 14 , 514 in HD ed in streaming sul portale www.tvsei.it, per impedire che a correre siano solo i tumori.

La Race Live, condotta dalla giornalista Olivia Tassara insieme alle madrine Maria Grazia Cucinotta e Rosanna Banfi, ha già raccolto importanti adesioni tra i rappresentanti delle istituzioni, della cultura, dello sport, delle aziende, dello spettacolo, della medicina e del volontariato, uniti per tenere alta l’attenzione sui tumori del seno, rimanere accanto alle donne che stanno affrontando la malattia durante l’emergenza del Covid-19 e raccogliere fondi necessari a rafforzare l’azione di prevenzione e contrasto.

Nel corso della diretta, un importante spazio sarà dedicato al confronto tra i medici e le donne in rosa, donne che convivono con la malattia o l’hanno sconfitta.

«I tumori del seno continuano la loro insidiosa corsa anche durante la pandemia. Nei prossimi 12 mesi, oltre 2 milioni di donne nel mondo riceveranno questa diagnosi e più di 600.000 perderanno la vita per questa malattia – dichiara il Professor Riccardo Masetti, Direttore del Centro di Senologia della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS di Roma e Presidente della Komen Italia. Non possiamo quindi distrarci o rassegnarci al “distanziamento” che il virus ha imposto anche nelle cure oncologiche e nelle normali strategie di prevenzione. Per questo chiediamo a tutti di partecipare alla grande maratona live di sensibilizzazione e raccolta fondi che la Komen Italia organizza domenica 17 maggio sui suoi canali social».

Le Race for the Cure hanno dato un grande contributo alla lotta ai tumori del seno. Grazie alle 56 Race organizzate in 20 anni in 7 città italiane, tra cui Pescara, che l’anno scorso ha ospitato la prima edizione della Race targata Abruzzo, e alla generosità di oltre 1 milione di iscritti e delle aziende che hanno partecipato, la Komen Italia ha potuto investire oltre 18 milioni di euro a sostegno della ricerca, della prevenzione e del miglioramento delle cure oncologiche. Bloccando le Race, la pandemia rischia di vanificare il percorso svolto sinora.

La Race Live è il primo di tanti appuntamenti dedicati alla prevenzione e alla lotta al tumore del seno che si concluderanno a fine settembre con la Race Virtuale, nella quale oltre 20 paesi europei riuniranno in contemporanea le forze per la stessa causa. Durante la maratona live sarà possibile effettuare una donazione libera o scegliere tra i gadget della capsule collection sul sito www.komenitalia.it e ci si potrà anche iscrivere alla Race Virtuale di fine settembre e ricevere la maglia (cliccando su Pescara si potrà scegliere di sostenere l’iniziativa in Abruzzo).

Quest’anno dunque la partecipazione alla Race sarà ancora più importante, anche se diversa, a distanza, simbolica ma comunque concreta.

Nella Race Live, al fianco della Komen Italia, ci saranno anche numerose aziende partner, sensibili alle tematiche della salute e della prevenzione, tra cui Johnson&Johnson, Oysho, Vidermina, Aveeno, Pfizer e molte altre.

 

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Rischio chiusura per 2000 case religiose di ospitalita’

Solo la meta' delle quattromila case dell'ospitalita' religiosa in Italia e' sicura di riaprire quest'estate. Il dato preoccupante emerge dal sondaggio effettuato tra il 9 e l'11 maggio dal portale ospitalitareligiosa.it. Piu' di duecento strutture hanno deciso che almeno quest'anno non accoglieranno gruppi religiosi e turisti, per non mettere a repentaglio la salute di ospiti e collaboratori. Un altro centinaio ha gia' avviato le procedure per una chiusura definitiva. Una su tre sta aspettando l'evolversi della situazione per prendere una decisione. "E' una situazione sconfortante che pesa sui 287.000 posti letto che il mondo religioso mette (o meglio metteva) quotidianamente a disposizione di tutti in case per ferie, istituti, ostelli, conventi, monasteri, foresterie e studentati. Un patrimonio culturale e sociale tipicamente italiano e ineguagliabile nel mondo", commenta Fabio Rocchi, presidente dell'associazione non-profit Ospitalita' Religiosa Italiana. Eppure, nonostante i mancati introiti e le spese extra da affrontare per le sanificazioni, meta' delle case che apriranno hanno deciso di mantenere invariati i livelli occupazionali di collaboratori e dipendenti, nonche' di lasciare inalterate le tariffe, se non addirittura diminuirle per incentivare gli ospiti. E questo nonostante per il 2020 tre su quattro gia' prevedano perdite tra il 40 e il 90%. Ma cosa potranno fare queste attivita' senza un sostegno economico? "Ben poco, come tutti", sottolinea Rocchi. Le maggiori spese verranno dalla pulizia e sanificazione degli ambienti, dalla dotazione di dispositivi di protezione individuale e dalla riprogrammazione di tutte le zone comuni. A tutto cio' si aggiungeranno i minori introiti per il periodo di chiusura in corso, per la rarefazione dei posti letto e per una stagione estiva che non potra' raggiungere i livelli degli anni precedenti. "Non bisogna dimenticare che, a differenza del sistema turistico alberghiero, queste strutture di ospitalita' sostengono il peso economico delle attivita' caritatevoli di parrocchie, diocesi e ordini religiosi in Italia e nel Terzo Mondo - spiega Rocchi -: un danno durante il lockdown stimato in circa 5 milioni di euro al giorno che finisce per colpire proprio gli strati piu' deboli della popolazione. Senza provvedimenti mirati sara' ben difficile salvare questa millenaria tradizione di ospitalita' del nostro Paese, fatta di amore per l'accoglienza e accettazione a braccia aperte del prossimo".

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Operazione antidroga nel Chietino, arresti e perquisizioni

carabinieri della Compagnia di Chieti insieme a 3 unità cinofile antidroga, ha eseguito arresti e perquisizioni a Guardiagrele, Francavilla al mare e Pescara. L'operazione scaturisce da un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal gip di Chieti nei confronti di sei persone ritenute, unitamente ad altri 16 coindagati, responsabili di detenzione e vendita di sostanze stupefacenti. L'attività di indagine si è concentrata in particolare nell'interland Teatino ove alcuni degli arrestati dimorano, svelando una rete di diffusione capillare che consentiva loro di acquistare lo stupefacente a Pescara per poi rivenderlo a giovani clienti anche dei paesi limitrofi avvalendosi di corrieri e pusher. Sono oltre 150 le cessioni di droga documentate in due anni di indagine da parte dei carabinieri, anche con il sequestro di cocaina ed hashish nonché diversi arresti in flagranza effettuati nel corso dell'attività. Sgretolato il "fortino" pedemontano dello spaccio. 

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Imprese e sindacati chiedono interventi alla Regione Abruzzo

«A due mesi esatti dall'inizio dell'emergenza sanitaria Covid-19, che ha provocato una gravissima situazione di crisi economica, la Regione Abruzzo non ha varato alcun provvedimento a favore di imprese e lavoratori. Se questo stato di cose non cambierà presto, dovremo proclamare lo stato di agitazione». E' quanto afferma una nota unitaria sottoscritta da quindici sigle del mondo dell'impresa dei settori dell'agricoltura, artigianato, commercio, cooperazione, industria, servizi e turismo, oltre che dai sindacati dei lavoratori, Agci, Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Cgil, Cisl Uil e Ugl - . «Per la verità - dicono - il 6 aprile scorso era stata pubblicata la legge regionale numero 9, ma dell'unica misura prevista, la concessione di 5mila euro a fondo perduto per gli investimenti delle imprese, ad oggi non vi è alcuna traccia. E questa mattina le associazioni d'impresa, ma non i sindacati dei lavoratori, sono state invitate a partecipare alla riunione della Terza commissione consiliare per fornire pareri su un'altra proposta di legge che riguarda principalmente il turismo, stanzia appena 19 milioni di euro, ma non recepisce nessuna delle proposte che pure questo schieramento di forze, tutt'altro che irrilevante, aveva formulato».

I firmatari proseguono affermando che «anche il nuovo testo proposto, prima della sua effettiva operatività, sarà sottoposto a una trafila di cui sono certi solo i tempi lunghi, vista le necessità della approvazione nelle commissioni e in Consiglio regionale, la successiva pubblicazione e poi l'avvio concreto delle misure». La sbandierata concertazione con le forze sociali, poi, «si è sin qui risolta soltanto in una serie di riunioni, che oltretutto non hanno tenuto in considerazione alcuna il contenuto di due documenti unitari (che abbiamo tra l'altro tradotto nel nostro manifesto programmatico del Primo maggio) elaborati dalle forze economiche e sociali, di carattere generale e sul turismo, corredati di misure e proposte dettagliate, con indicazioni precise e puntuali sulle risorse necessarie a far sopravvivere le imprese. Insomma, forma senza sostanza».

Le sigle firmatarie rimarcano poi il «fatto che pochi giorni fa, il 7 maggio, è stato annullato un bando di 5,3 milioni di euro per gli investimenti delle imprese in scadenza il 30 maggio "per una mancanza di domande" fotografata però a ben 23 giorni dalla scadenza dei termini. E' vero che l'assessore Febbo ha promesso di ripresentare il bando sotto altra forma, ma questo vuol dire ulteriore allungamento dei tempi». E quanto alla Cassa in deroga, «l'Abruzzo è stata una delle ultime regioni a mettersi in moto, ha recuperato posizioni, ma ci sono ancora migliaia di lavoratori che aspettano le risorse indispensabili per vivere».

Unica nota positiva, «il calendario anticipato delle riaperture per alcune categorie dal 18 maggio prossimo: ma è davvero troppo poco, considerato anche il ritardo della Regione nell'attivazione della sorveglianza attiva e delle altre misure di prevenzione, come ad esempio la somministrazione di tamponi, per evitare pericolose recidive dell'infezione da coronavirus che potrebbero verificarsi». «Ora - conclude la nota - è tempo di porre fine a indugi e tentennamenti: la Regione deve muoversi con la velocità del centometrista e reperire immediatamente tutte le risorse possibili dai fondi comunitari al Master Plan, mettendo sul piatto della bilancia almeno 100 milioni di euro per credito, turismo, messa in sicurezza delle aziende, trasporto di persone, ristoro sugli affitti, tanto per fare alcuni significativi esempi. Senza dimenticare l'abbattimento, altrettanto indispensabile, delle addizionali Irap e Irpef che pesano in modo insopportabile su imprese e famiglie e che, probabilmente, non saranno nemmeno in grado di pagare. Ci aspettiamo operatività e fattività, altrimenti l'economia abruzzese non ce la farà a superare una crisi così violenta, inedita e drammatica. Aspettiamo infine il Decreto nazionale cosiddetto "Rilancio" per vedere quali saranno le azioni per provare a ripartire: per chi potrà e per chi ne avrà davvero la voglia». 

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Mef, nuove partite Iva -19,7% in tre mesi

Nei primi tre mesi del 2020 sono state aperte 158.740 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra una flessione del 19,7%, determinata prevalentemente dall'emergenza sanitaria. Lo rende noto il Mef. Piu' in dettaglio si rileva che, nei primi due mesi dell'anno, risulta una contrazione dell'8% delle aperture di partita Iva dovuta principalmente alla diminuzione di avviamenti in regime forfetario rispetto al notevole aumento riscontrato nei primi mesi del 2019 grazie all'innalzamento del limite di ricavi a 65.000 euro. Gli effetti dell'emergenza sanitaria sono rilevabili nel mese di marzo con un calo di aperture pari al 50% rispetto a marzo 2019. 

La distribuzione per natura giuridica mostra che il 76,1% delle nuove aperture di partita Iva e' dovuto alle persone fisiche, il 18,6% alle societa' di capitali, il 3,6% alle societa' di persone; la quota dei "non residenti" e "altre forme giuridiche" rappresenta complessivamente l'1,6% del totale delle nuove aperture. Rispetto al primo trimestre del 2019, tutte le forme giuridiche accusano consistenti cali di aperture: dal -17,1% delle societa' di persone al -20,7% delle persone fisiche; in questo caso, nel primo bimestre la flessione maggiore riguarda le persone fisiche (-9,7%), che l'anno scorso hanno subito un forte aumento a causa delle massicce adesioni al regime forfetario, mentre e' piu' contenuta per le societa' di capitali (-2,9%). Nel mese di marzo le diminuzioni si attestano tra il 50 ed il 57% per tutte le forme giuridiche. Da segnalare in controtendenza i soggetti non residenti, che continuano a registrare un forte aumento (+56,7%) e si concentrano in particolare nel commercio elettronico. Riguardo alla ripartizione territoriale, il 45,2% delle nuove aperture e' localizzato al Nord, il 21,5% al Centro e quasi il 33% al Sud e nelle Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente mostra una generalizzata diminuzione di avviamenti: la piu' contenuta in Valle d'Aosta (-8%), la piu' marcata nel Lazio (-23%). Nei primi due mesi il calo maggiore si e' avvertito in Calabria (-11,3%), mentre l'Abruzzo ha segnato un incremento dell'1,5%; in marzo la Lombardia ha accusato una flessione del 55,2%.

In base alla classificazione per settore produttivo, le attivita' professionali risultano il settore con il maggior numero di aperture di partite Iva (19,7% del totale), seguito dal commercio con il 17,1% e dalle costruzioni (9,7%). Rispetto al primo trimestre del 2019, tra i settori principali la maggiore flessione di aperture si e' avuta nelle attivita' di intrattenimento (-24,9%, in marzo -63,9%), la meno sensibile nella sanita' (-10,5%). Nei primi due mesi i servizi alle imprese registrano una diminuzione di avviamenti del 14,1%, mentre l'istruzione e' in attivo del 2,2%. Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una sostanziale stabilita' (maschi al 61,1%). Il 47,6% delle nuove aperture e' stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 31,7% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di eta' registrano decrementi di aperture: la piu' consistente e' il -31,9% della classe piu' anziana. Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 14,5% delle aperture e' operato da un soggetto nato all'estero. Nel periodo considerato 81.779 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 51,5% del totale delle nuove aperture, con una diminuzione del 21,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Al riguardo, in gennaio la flessione e' stata pari al 10,9%, in marzo al 50,6%. 

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Marsilio: Il presidente del Consiglio Conte ha recepito il messaggio pervenuto dalle Regioni

"Il presidente del Consiglio Conte ha recepito il messaggio pervenuto dalle Regioni. Le ragionevoli richieste delle Regioni sono state comprese dal Governo. L'Abruzzo ha fatto da apripista stabilendo da una settimana la riapertura dei servizi alla persona il prossimo 18 maggio. La nostra ordinanza non solo non e' stata impugnata, ma ora viene legittimata dal Governo. Non siamo criminali come qualcuno voleva far credere". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. 

"Da domani saremo al lavoro per preparare le ordinanze per la riapertura di ulteriori attivita' nel rispetto dei protocolli di sicurezza che l'Inail, come.garantito dal ministro Speranza, produrra' nelle prossime 48 ore", ha proseguito il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. Marsilio ha chiesto di valutare la riapertura del commercio al dettaglio, i centri commerciali e gli stabilimenti balneari. Tra le richieste anche quella di esaminare un ulteriore passaggio in gradualita' per cio' che riguarda la riapertura tra le regioni confinanti. 

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Giornata internazionale dell’infermiere, l’assessore Verì: ruolo insostituibile

"In occasione della giornata internazionale dell'infermiere, a nome di tutti i cittadini abruzzesi e mio personale voglio ringraziare tutte le infermiere e gli infermieri per l'insostituibile ruolo che da sempre svolgono nel nostro sistema sanitario regionale". Cosi' l'assessore regionale dell'Abruzzo alla Sanita', Nicoletta Veri' che sottolinea come questi abbiano svolto, in piena emergenza, "un lavoro prezioso" fatto di "abnegazione e spesso senza preoccuparsi di mettere a rischio la loro stessa vita". L'occasione anche per rimarcare l'attenzione posta dal suo assessorato alla categoria. "Abbiamo rilanciato le assunzioni e favorito le stabilizzazioni del personale precario delle Asl- aggiunge- e nelle ultime settimane abbiamo esteso anche a tutti gli infermieri impegnati nelle attivita' Covid-19, l'indennita' contrattualmente prevista per solo per il personale dei reparti di malattie infettive ed e' aperto un confronto con le organizzazioni sanitarie per attribuire, sempre al personale impegnato direttamente nelle attivita' Covid 19, una premialita' aggiuntiva per il periodo marzo-aprile finanziata con fondi regionali"

Veri' apre anche a una nuova fase di confronto con l'Ordine degli Infermieri sui recenti provvedimenti adottati per far fronte alla fase 2 della pandemia. "Molti infermieri- conclude- mi hanno segnalato delle criticita' su cui intervenire. Sono pronta, come sempre, ad ascoltare le loro proposte e a recepirle nei protocolli operativi. Purtroppo l'emergenza ha limitato fortemente la possibilita' di coinvolgere nella fase preparatoria dei documenti tutti i legittimi portatori di interesse. Ma proprio perche' siamo in una situazione nuova, che impone strumenti flessibili, potremo introdurre le necessarie modifiche per garantire un'assistenza sempre migliore ai nostri concittadini"

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Coronavirus, Regione Abruzzo verso la convenzione con Dante Labs

Il presidente della giunta regionale d'Abruzzo, Marco Marsilio, ha incontrato il fondatore della Dante Lab's, Andrea Riposati, per fare il punto sul percorso amministrativo per l'autorizzazione del laboratorio ad effettuare i tamponi, sia molecolari che seriologici, per diagnosticare il Covid-19. Un progetto avviato il 21 aprile scorso con l'incontro tenutosi a Palazzo Silone con l'assessore regionale alla Sanita' Nicoletta Veri' e il direttore sanitario Claudio D'Amario, nel corso del quale e' stato descritto e condiviso l'iter autorizzatorio. Iter iniziato formalmente il 29 aprile, con il deposito presso il Comune dell'Aquila della domanda che il Comune ha istruito e inoltrato alla Regione. Il fascicolo e' stato esaminato chiedendo un'integrazione documentale che Dante Lab's ha ora fornito. A mancare e' solo il parere dell'Agenzia Sanitaria Regionale, e si prevede in pochi giorni di completare il percorso per trasmettere il tutto al ministero della Salute. "Completare in un paio di settimane un'operazione delicata come l'autorizzazione di un laboratorio di microbiologia dimostra l'efficienza della Regione e l'attenzione che abbiamo posto al potenziamento della rete - sottolinea il presidente Marco Marsilio -. Ricordo che a marzo avevamo una solo laboratorio in funzione, ora ne abbiamo gia' quattro pubblici e altri ne stiamo autorizzando. L'integrazione con l'offerta privata ci da' la certezza di poter affrontare ogni tipo di esigenza senza limitazioni - conclude -, offrendo agli abruzzesi la sicurezza degli strumenti con cui garantire la salute e la risposta adeguata alle eventuali nuove ondate".

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Banca Popolare di Bari, Anci Abruzzo chiede di azzerare il piano

"Azzerare il Piano, riconvocare il tavolo, ripartire dai territori". E'quanto afferma Anci Abruzzo dopo l'incontro con le rappresentanze sindacali abruzzesi e di categoria dei lavoratori della Banca Popolare di Bari sottoposta a commissariamento in seguito al salvataggio governativo. Il Presidente Anci Gianguido D'Alberto, sindaco di Teramo ei Carlo Masci sindaco di Pescara spiegano che nell'incontro sono state "affrontate le criticita' che si stanno aggravando con l'insorgere dell'emergenza Coranavirus. Il piano di Ristrutturazione presentato che prevede la chiusura di 39 filiali su 94 in Abruzzo filiali e 900 esuberi (600 in rete, 300 in direzione) , 510 risorse destinate alla mobilita' territoriale e/o riconversione professionale da individuare nell' ambito del gruppo non e' accettabile in tempi normali e oggi ancor piu' improponibile con le dinamiche economiche e sociali che si stanno producendo nel nostro tessuto economico territoriale". Anci Abruzzo rico9rda che "sia Tercas che Caripe non sono stati la causa della crisi aziendale, anzi la loro diffusione capillare sul territorio abruzzese possono essere il punto di ripartenza delle nuove esigenze del credito per il rilancio del dopo pandemia, proprio guardando alla mission di Banca al servizio del Mezzogiorno di cui si parla come strumento per la ripartenza. Manca un Piano Industriale senza il quale il rilancio non puo' essere immaginato all'interno di un contenitore senza alcun progetto e senza futuro. I criteri che hanno portato a questo Piano non sono piu' attuali, dobbiamo riprendere una nuova trattativa azzerandolo e tornando a convocare un tavolo con i Commissari della Banca Popolare di Bari che veda protagonisti gli Enti locali interessati (Comuni e Regioni) i Parlamentari , il Governo e le Organizzazioni sindacali dei lavoratori". "In questo senso Anci Abruzzo scrivera' ai Commissari, alle Istituzioni interessate e si fara' promotore di una mobilitazione per tornare a determinare una nuova pagina della funzione di questo Istituto di Credito in Abruzzo", conclude la nota. 

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Legambiente e Wwf ricorrono al Tar per la concessione delle Dune di Ortona

Legambiente e Wwf ricorrono al Tar per impedire che, per il secondo anno consecutivo, il Comune di Ortona dia in concessione il tratto di spiaggia libera de le Dune ai balneari. Una polemica che l'anno scorso aveva visto nascere anche movimenti cittadini e per prevenire la quale le associazioni, a tutela di quella che e' una zona protetta, si rivolgono dunque direttamente al Tribunale amministrativo regionale. Li', ricordano, nidifica il piccolo Fratino, "che su quella spiaggia conta la presenza piu' importante della regione, come attesa il Progetto Salvafratino Abruzzo che nel 2019 ha individuato circa un terzo di tutti i nidi censiti nella regione proprio nell'ortonese"

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