Redazione Notizie D'Abruzzo

Proposta di legge per gli interventi contro il bullismo della Lega

Una proposta di legge della Lega per disciplinare gli interventi regionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Lo hanno presentato oggi all'Aquila, l'on.le Luigi D'Eramo, segretario regionale della Lega, assieme al consigliere regionale Sabrina Bocchino ed al capogruppo Pietro Quaresimale, alla presenza dell'assessore alla sanità Nicoletta Verì. "Si tratta di una legge, nel rispetto dei principi costituzionali - ha spiegato il consigliere Bocchino che è prima firmataria della proposta legislativa - volta a prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, in tutte le sue manifestazioni, al fine di tutelare e valorizzare la crescita educativa, sociale e psicologica dei minori, proteggendo e sostenendo in particolare i soggetti più fragili". Sono i principi enunciati nell'articolo 1 di questa legge attraverso la quale la Regione Abruzzo "Promuove e sostiene interventi per la diffusione della cultura della legalità e del rispetto della dignità personale, nonché interventi per la tutela della integrità psico-fìsica dei minori, in particolare nell'ambiente scolastico e nei luoghi di aggregazione giovanile. Promuove e sostiene inoltre interventi finalizzati all'uso consapevole degli strumenti informatici e della rete internet". Soggetti beneficiari posso essere comuni, singoli e associati; istituzioni scolastiche e formative; aziende sanitarie regionali; associazioni operanti nel territorio regionale e attive da almeno tre anni nel campo del disagio sociale dei minorenni o in quello educativo; società e associazioni sportive dilettantistiche, operanti nel territorio regionale, iscritte nel registro del Comitato Nazionale Olimpico Italiano e del Comitato italiano Paralimpico, nonché gli Enti di promozione sportiva, nella cui organizzazione è presente il settore giovanile e che svolgono prevalentemente attività di avviamento e formazione allo sport per i minorenni. "Con questa legge - prosegue Bocchino - si procede alla istituzione della Consulta regionale sul bullismo e sul cyberbullismo". Della Consulta fanno parte: l'Assessore competente in materia di istruzione, o un suo delegato, che la presiede; il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza di cui alla legge regionale 2 agosto 2018, n. 24 (Istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza), o suo delegato; il Presidente del Comitato regionale per le comunicazioni dell'Abruzzo di cui alla legge regionale 24 agosto 2001 n. 45 (Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato regionale per le comunicazioni (Co.Re.Com.)), o suo delegato; quattro rappresentanti designati dalle aziende sanitarie regionali; due rappresentanti delle associazioni di cui alla lettera d) del comma 1 dell'articolo 3 un rappresentante delle associazioni sportive di cui alla lettera e) del comma 1 dell'articolo 3, designato dal CONI; tre dirigenti delle direzioni regionali competenti in materia di sanità, famiglia e istruzione designati dalla Giunta regionale, o loro delegati. Sono invitati a partecipare alle riunioni della Consulta, in base agli argomenti posti all'esame, previa intesa laddove necessario: esperti designati dalle Università abruzzesi e dagli ordini professionali nelle competenze pedagogiche, psicologiche, pedagogiche della comunicazione, giuridiche, mediali e delle comunicazioni sociali telematiche; operatori della rete internet; il Procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni dell'Abruzzo o suo delegato; rappresentanti rappresentanti del Servizio regionale della Polizia Postale e delle Comunicazioni; il dirigente dall'Ufficio scolastico regionale o suo delegato. Le procedure per l'erogazione dei finanziamenti sono previste nell'articolo 5: "La Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, determina criteri e modalità per l'erogazione dei finanziamenti relativi agli interventi di cui all'articolo 2. La Giunta regionale, con la deliberazione di cui al comma 1, stabilisce altresì i requisiti dei soggetti che, nell'attuazione degli interventi di cui all'articolo 2, operano direttamente a contatto con i minori". Nella proposta c'è anche l'impegno da parte della Regione di organizzare, in occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, iniziative volte a promuovere un uso consapevole della rete internet e dei social network. 

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Quaglieri: Un successo la legge sui malati oncologici

"La legge regionale sui malati oncologi recentemente approvata dal Consiglio regionale, è un successo per l'intera Regione Abruzzo, dunque i rappresentanti del M5s, semmai, ne dovrebbero parlare in questi termini e non arrogandosene l'esclusiva paternità. Ancora una volta, invece, cercano di mistificare la realtà, e dunque mi corre l'obbligo di rammentargli la verità dei fatti". Così, il presidente della Commissione consiliare Salute Mario Quaglieri, esponente di Fratelli d'Italia, che prosegue: "La legge in questione, che andrà a sostegno di tanti malati abruzzesi ,ha una genesi diversa – spiega - era stata, infatti, presentata a firma del Presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri e del consigliere 5 Stelle, Domenico Pettinari. Una proposta che quando è arrivata nella mia Commissione – riferisce - è stata completamente rivisitata al fine di renderla effettivamente attuabile. Le problematiche affrontate sono state tante ed il presidente della Giunta Marsilio mi ha fornito precise indicazioni per poterla rendere operativa. Torno a ribadire, invece, che il lavoro svolto in Commissione e la firma del presidente Sospiri rappresentano una garanzia della volontà comune dell'intera Assise regionale di licenziare questa legge".

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Stella (M5S): risoluzione per il canile di Bucchianico

E' stata approvata all'unanimità la risoluzione che va a tutelare gli animali d'affezione e contrasta il randagismo nella zona teatina. A presentarla, a seguito della chiusura dell'Ambulatorio veterinario di Colle Torino nel Comune di Bucchianico, è stata il consigliere regionale Barbara Stella del M5S. "Dopo la chiusura dell'ambulatorio veterinario di Bucchianico, infatti, si è interrotto un servizio fondamentale per l'utenza di tutta l'area teatina. L' ambulatorio Veterinario– continua Stella – garantisce la prevenzione delle malattie trasmissibili all'uomo, delle malattie proprie delle specie e di quelle trasmissibili agli altri animali, la protezione degli animali stessi e la prevenzione e il controllo del randagismo. Ecco perché è di fondamentale importanza che l'impegno preso si traduca nel più breve tempo possibile in un atto concreto. Rimarremo attenti alla questione fin quando il servizio non sarà nuovamente attivo". 

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Grande successo per la prima edizione di CONNEXT

 È stata un grande successo la prima edizione di CONNEXT Chieti  Pescara, il primo evento di Business matching targato Confindustria che si è svolto oggi nella suggestiva cornice dell'Aurum.

Più di 1000 i partecipanti tra imprenditori, manager, startupper, istituzioni, enti e stakeholder ai vari eventi della giornata. Circa 250 le aziende, di cui il 66 per cento delle province di Chieti e Pescara. 640 gli incontri B2B che si sono svolti nella sala d'Annunzio. Tredici le regioni coinvolte, 50 le imprese espositrici e oltre 300 le aziende in piattaforma.

Un faccia a faccia con altre realtà d’interesse che ha aperto le porte a collaborazioni e nuove opportunità, portando linfa agli imprenditori e soluzioni alle loro esigenze. Connext, come marketplace virtuale, resterà on line per altri 6 mesi, offrendo così a tutti gli iscritti, un servizio innovativo per continuare a fare business.

“Più che un evento questa è stata una giornata di lavoro, nella quale le aziende hanno testimoniato la positività e la ricchezza che le contraddistinguono. I numeri così significativi che hanno partecipato alla prima edizione di Connext, ma soprattutto la convinzione con la quale gli imprenditori e tutti gli stakeholder si sono avvicinati al format che abbiamo voluto proporre sul nostro territorio – ha dichiarato Silvano Pagliucapresidente di Confindustria Chieti Pescara – è la chiara dimostrazione di essere sulla strada giusta. Creare business si può, ma solo con uno sguardo aperto, capace di cogliere le opportunità derivanti dal confronto. Dallo scambio tra piccole e medie imprese, ma anche dall'incontro con i grandi player. Connext è un'idea che si era dimostrata vincente sul piano nazionale e che oggi a Pescara non ha tradito le nostre aspettative”.

Connext è un’iniziativa di assoluta importanza - ha sottolineato Carlo Robiglio, vice presidente Confindustria - perché oggi siamo in un momento difficile, che si sta protraendo ormai da oltre dieci anni. Mai come in questo momento è necessario creare connessioni tra le imprese. Da questa necessità nasce un anno fa la prima iniziativa nazionale tenutasi a Milano, volta proprio a creare relazioni tra le imprese, perché si conoscano, perché gli imprenditori possano scambiarsi non solo idee, ma confrontarsi sui propri business e sulla possibilità di creare insieme valore. Quella di oggi è un’iniziativa che va a ricondursi nell’alveo di quella nazionale e mi complimento con gli organizzatori perché è sempre più importante creare relazioni tra gli imprenditori e le imprese”.

Connext ha radunato il mondo imprenditoriale abruzzese e non solo, creando tavoli di confronto tra aziende, start up, potenziali clienti, fornitori, finanziatori. Presente anche il mondo della pubblica amministrazione rappresentato da enti e dall'università.

Innovare oggi per un’impresa - ha commentato il direttore generale di Confindustria Chieti Pescara Luigi Di Giosaffatte  - significa partire dall'idea di fare squadra, per ampliare gli orizzonti del proprio mondo. È il momento di cominciare a parlare di fattori strategici, ovvero internazionalizzazione, innovazione, ricerca, credito, finanza, per citarne alcuni. Lo abbiamo fatto attraverso Connext, mettendo a disposizione uno spazio  virtuale che è la piattaforma, ma anche fisico, con l'incontro diretto tra domanda e offerta e i seminari tematici,  organizzati per approfondire quegli elementi ormai sempre più imprescindibili nella vita di un'impresa, come ad esempio la digitalizzazione. In uno di questi momenti di approfondimento abbiamo rilanciato il progetto Autoctonie, nato con lo scopo di rivalorizzare una filiera centrale per il tessuto abruzzese: la pastorizia, che accomuna due grandi rami imprenditoriali, quello moda e quello agroalimentare”.

Sei in totale i seminari che si sono susseguiti durante la giornata. Oltre al progetto autoctonie, la trasformazione digitale è stata sviluppata in due momenti di approfondimento: “IoT, l'evoluzione in atto”, incentrato sull'evoluzione del modo di fare business legata all'innovazione tecnologica e sulla “Digital Trasformation nelle aziende”, per comprendere i benefici nella gestione e nel controllo dei processi al fine di avere l'informazione aziendale in tempo reale.

Determinante il seminario “Crescere con le reti di impresa”, soluzione ottimale per le imprese che vogliono allargare la portata o l'ambito delle proprie attività senza perdere la propria autonomia, centralità, storia e identità.

Ho creduto fortemente in questo progetto sin dalla sua edizione nazionale - ha affermato Angelo Taraborrelliamministratore Regie srl -. Ho partecipato alle altre tappe, in giro per l'Italia e oggi finalmente a Pescara. Connext è un evento che mi ha permesso di conoscere numerosi imprenditori, realtà diverse fatte di tanta innovazione, di giovani che hanno le competenze e le capacità, ma non hanno la visibilità che oggi il mercato gli può dare. Connext non è la solita fiera, che si esaurisce in un singolo evento, ma è un marketplace digitale che permette di proseguire nel tempo gli incontri b2b, dando l'opportunità di fare squadra sia tra le piccole e le medie imprese, ma anche di confrontarsi con i grandi player nazionali”.

Ha parlato di “generatore di opportunità, un'occasione per le imprese di rendere visibili i propri prodotti e servizi - Alessandra Rosica, district manager Abruzzo Molise di Synergie Italia Spa -. Crediamo che l'obiettivo del format si sposi benissimo con la nostra mission: il matching tra le imprese.  Connext è un terreno di scambio, fondato su quella capacità di ascolto che genera un'idea di business completamente diversa, che gioca sulla relazione tra partner e non su un rapporto tra cliente e fornitore”.

CONNEXT, ha visto la presenza di protagonisti internazionali come ad esempio Eni, Enel, Schneider Electric, Tim e Fastweb, e si è avvalsa della collaborazione di sponsor di grande caratura come Reteindustria, Odoardo Zecca,  Regie srl, Z3 engineering, Ance Chieti Pescara e Bentley Soa, Synergie Italia, Mfm, Pasquarelli Auto, Federazione BCC, Gruppo Filippetti, Metamer, Società Chimica Bussi, Te Connectivity, Ubibanca, Talent Training.

 

Assieme al presidente di Confindustria Chieti Pescara Silvano Pagliuca, sono intervenuti il vice presidente Confindustria nazionale Carlo Robiglio, i sindaci di Pescara Carlo Masci e di Chieti Umberto Di Primio, il presidente della CCIAA Chieti Pescara Gennaro Strever, il prorettore dell’Università D’Annunzio Augusta Consorti il delegato terza missione Università D’Annunzio Arcangelo Merla, il presidente di Federmanager Abruzzo Molise Florio Corneli.

L'appuntamento è per Connext 2020, nella sua edizione nazionale a Milano il prossimo 20 e 21 febbraio e nella sua seconda edizione abruzzese che si terrà il 23 ottobre.

 

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Una tappa tutta abruzzese nell’edizione 2020 del Giro d’Italia

Una tappa tutta abruzzese anche nell'edizione 2020 del Giro d'Italia di ciclismo. La decima frazione, che si correrà il 19 maggio, partirà, infatti, da San Salvo per arrivare sul traguardo di Tortoreto Lido dopo 212 km. Si tratta di un percorso piuttosto impegnativo soprattutto per la presenza di ben sei muri in prossimità del finale di Tortoreto, dell'ascesa a Chieti e dello strappo di Colonnella. A Pescara, in Regione, la presentazione dell'evento alla presenza dell'assessore al Turismo, Mauro Febbo, di quello allo Sport, Guido Quintino Liris, del direttore del Giro d'Italia, Mauro Vegni, e dei sindaci di San Salvo e Tortoreto, Tiziana Magnacca e Domenico Piccioni. "Non c'è dubbio - ha esordito l'assessore Febbo - che il Giro d'Italia di ciclismo, tra i grandi eventi sportivi internazionali che si disputano nel nostro Paese, sia quello attraverso il quale si riesce a promuovere meglio il territorio. Senza nulla togliere all'aspetto più strettamente sportivo che vede questa manifestazione al top come presenza di campioni e di squadre prestigiose. Per l'Abruzzo il Giro - ha proseguito - rappresenta una grande vetrina ed ecco perchè ci siamo impegnati, in sinergia con i sindaci dei Comuni interessati dalla tappa, a fare in modo che la carovana rosa passasse in Abruzzo anche in questa edizione. Non mancherà lo spettacolo e sono certo che sarà un bello spot per tutto l'Abruzzo, non solo per San Salvo e Tortoreto". "I grandi campioni del ciclismo mondiale tornano nella nostra regione e noi accogliamo ancora una volta con grande entusiasmo questa prestigiosa competizione sportiva - ha dichiaro l'assessore Liris -. Il tocco magico di questo evento, in primis sportivo ma anche televisivo e social a livello internazionale, sia per audience multimediale che per numero di turisti e spettatori, farà brillare le due località abruzzesi di San Salvo e Tortoreto, ma sarà come sempre di grande importanza per l'intera regione che mostrerà a tutto il mondo le sue bellezze e le sue peculiarità. E tutto ciò sarà possibile grazie al proficuo lavoro di squadra, tra Regione, Comuni, organizzatori e mondo sportivo, e grazie ad una prerogativa fondamentale che si chiama 'qualità'. Chi fa squadra - ha proseguito - vince sempre, ed eventi di qualità non possono che portare ricchezza e visibilità al nostro territorio. Sport e turismo viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda, non a caso ci siamo prefissi un brand Abruzzo identitario ed attrattivo si sicuro appeal. Grazie a chi ha avuto il coraggio di affrontare questa nuova sfida, un plauso a tutta la squadra di lavoro. La Regione - ha concluso Liris - sarà l'architrave di tutta la macchina operativa fino al giorno della tappa del Giro e per tutti gli altri eventi di qualità che realizzeremo insieme". Per il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, tutta la città e il territorio del vastese saranno protagonisti con la partenza da San Salvo della decima tappa. La corsa rosa, a suo giudizio, è, senza dubbio, una grande opportunità dal punto di vista mediatico per promuovere la identità, la storia e i luoghi d'interesse di un intero comprensorio e per far conoscere al meglio le eccellenze. Il sindaco di Tortoreto, Domenico Piccioni, dal canto suo, ha annunciato che la sua città è pronta ad accogliere la tappa con un programma di eventi in cui saranno evidenziati, nel corso dei prossimi mesi, tutti i valori di cui il ciclismo è custode ed in cui emergano le tante eccellenze del territorio. Per Piccioni si tratterà di una grande festa all'insegna dello sport e della sana competizione ciclistica ma, ancor di più, nel segno della valorizzazione e della promozione turistica di una città bellissima come Tortoreto. All'incontro con i giornalisti ha partecipato anche il referente della RCS per l'Abruzzo, Maurizio Formichetti ed alcuni rappresentanti istituzionali dei Comuni abruzzesi che saranno attraversati dalla decima tappa che sono: Vasto Casalbordino, Fossacesia, San Vito Chietino, Ortona, Francavilla al Mare, Torrevecchia Teatina, Chieti, Spoltore, Montesilvano, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Giulianova, Alba Adriatica, Martinsicuro, Colonnella, Controguerra e Tortoreto.

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I dolci di Natale, regione per regione

 In quasi la metà delle famiglie italiane (48%) c'è chi prepara in casa i dolci tipici del Natale nel rispetto delle tradizioni locali. E' quanto emerge dall'indagine Coldiretti/Ixe' che evidenzia un importante ritorno al fai da te, messo in mostra al Villaggio contadino a Matera dove è stato organizzato il primo appuntamento nazionale dedicato al Natale a tavola, la tradizione più radicata nella cultura degli italiani, con la prima esposizione dei dolci tipici provenienti da tutte le regioni realizzati dal vivo dagli agrichef, i cuochi contadini. La preparazione casalinga dei piatti tradizionali delle feste è infatti - sostiene la Coldiretti in una nota - una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne e all'interno delle mura domestiche si svolge il rito della preparazione di specialità alimentari caratteristiche del Natale destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell'anno. Si tratta spesso di dolci - ricorda Coldiretti - le cui ricette sono tramandate da generazioni e rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale del Paese. Accade così che, assieme agli immancabili panettone ed il pandoro sulle tavole sono tornate anche le specialità casalinghe della tradizione contadina. Da Nord a sud del Bel Paese - sottolinea la Coldiretti -le specialità sono moltissime e tutte fortemente legate al territorio, in Basilicata non possono mancare i calzoncelli di pasta fritta con ripieno di mandorle e zucchero oppure castagne e cioccolato, in Calabria si consuma la pitta "mpigliata" con la sua caratteristica forma a rosellina (o rosetta). In Campania è il tempo di roccocò e susamielli, mentre in Puglia troviamo le cartellate baresi, nastri di una sottile sfoglia di pasta, unita e avvolta su sé stessa sino a formare una sorta di "rosa" impregnata di vincotto tiepido o di miele, e poi ricoperte di cannella, zucchero a velo oppure mandorle. Al nord - continua la Coldiretti - in Friuli torna la gubana, una pasta dolce lievitata, con un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa, scorza grattugiata di limone, dalla caratteristica forma a chiocciola, in Emilia Romagna la spongata ripiena di miele, uva passa, noci, pinoli, cedro, in Liguria del pandolce (impasto di farina, uvetta, zucca candita a pezzetti essenza di fiori d'arancio, pinoli, pistacchi, semi di finocchio, latte e marsala ) e in Lombardia, dove troviamo il Panun de Natal, un dolce ricco di frutta secca e molto profumato fatto con il grano saraceno e che può avere la forma di un filoncino leggermente appiattito o più raramente di una pagnotta rotonda, rigonfia al centro. Non mancano specialità infine - continua la Coldiretti - nelle isole come in Sicilia con i buccellati di Enna (dolci tipici ripieni di fichi secchi).

Ma per chi non ha tempo di dedicarsi al fai da te casalingo e vuole comunque stupire i commensali - continua Coldiretti - arrivano i primi agripanettoni 100% italiani, come quelli con grano anico o di mais corvino fatti in Lombardia o il panettone con grano 100% nazionale, frutto della collaborazione tra Sis, Società Italiana Sementi di Bologna, mulino Pivetti di Cento (Ferrara), Coprob (cooperativa produttori bieticolo-saccariferi) e la cooperativa Deco Industrie di Bagnacavallo (Ravenna). Per produrlo - continua Coldiretti - è stato utilizzato grano tenero della varietà "Giorgione", da cui si ottiene una farina al top della qualità per la trasformazione in prodotti da forno. Selezionato, coltivato, raccolto e macinato in Italia, il Giorgione - commenta Coldiretti - è un grano tenero frutto della ricerca di Sis, ottenuto con incroci naturali e senza impiego di organismi transgenici, ma valorizzando il meglio della tradizione produttiva del grano nel nostro Paese. Oltre all'ingrediente base, la farina, il panettone 100% italiano - conclude Coldiretti - utilizza burro, zucchero, uova, lievito madre e scorze di arance candite, tutti di produttori nazionali.

Regione per regione, i dolci tradizionali

VALLE D'AOSTA - FLANTZE Pane lavorato con zucchero e arricchito da uvetta, mandorle, noci e scorza d'arancia candita. Veniva preparato nei paesi durante la panificazione (che avveniva una o poche volte l'anno e di solito era caratterizzata dalla produzione del pane nero cotto nei forni comuni dei villaggi) a partire dallo stesso impasto di base del pane, come regalo per i bambini che partecipavano al procedimento collettivo e tradizionale. Oggi viene preparato dai panifici con lavorazione artigianale. Tradizionalmente di forma rotonda, può essere confezionato anche a forma di animale per i bambini. Gli ingredienti di base sono la farina integrale, di solito di segale o di frumento, la frutta secca e un po' di burro. PIEMONTE - CRUMBOT Il dolce è legato alla tradizione povera del Natale e rappresenta il Bambino Gesù. Una leggenda narra che durante la fuga in Egitto Gesù fu nascosto in una cesta che conteneva della pasta madre per il pane che miracolosamente lievitò avvolgendo il Bambino per nasconderlo. Il 'Bambino di Natale' è una pasta frolla della tradizione in cui gli ingredienti semplici danno spazio al massimo sapore della farina del grano San Pastore: uova, burro, zucchero e un pizzico di lievito uniti a questa farina vengono poi impreziositi ed esaltati dai canditi di arance e ciliegia e dalle gocce di cioccolato. Il Bambino riprende e riattualizza la tradizione della Busela, la bambolina di pastafrolla che veniva sagomata o disegnata durante il periodo natalizio nelle famiglie contadine VENETO - LA PINZA E' un dolce contadino e ai tempi nostri può essere definito un piatto del riciclo. Si può fare con in pane raffermo o la polenta avanzata, mescolando uvetta, semi di finocchio, fichi secchi. Veniva servito alla fine delle festività proprio perché è inteso come torta antispreco, realizzata con ciò che non veniva consumato a tavola LOMBARDIA - MIASCIA - Nasce come dolce povero e dei poveri, per riutilizzare il pane secco ammollato nel latte e impastato con uova, frutta (al posto del prezioso e ben più costoso zucchero) e frutta a guscio. In assenza del pane, trovava impiego anche un impasto di semplice farina, bianca e gialla. Ancora oggi è un dolce di casa nel comasco. Col passare del tempo, tramandato di cucina in cucina dal Lario alla Brianza, si è arricchito di varianti: nuovi ingredienti quali scorze di agrumi, polvere di cacao, fichi secchi, ma anche liquore e amaretti, fino ad arrivare all'aggiunta di erbe aromatiche. Numerose sono infatti le versioni in cui la si può apprezzare sul territorio: la miascia di Bellagio con farina di castagne, la miascia di Colico con la farina bramata e quella di Ossuccio con farina bianca e bramata, fino in Valsassina, dove è previsto anche l'impiego di foglie di menta (o erba di San Pietro). La miascia è un dolce tipicamente preparato nelle case dei comaschi nei giorni di festa, e in particolare a Natale (come se fosse una sorta di "panettone" del Lario). Essendo un dolce povero e di semplice fattura, veniva riproposto più in generale anche nelle occasioni delle feste paesane, cuocendolo in forni comunitari TRENTINO ALTO ADIGE - ZELTEN E' un pane dolce a base di frutta secca e canditi. Farina, uova, burro, zucchero e lievito sono la base comune di un dolce che conosce naturalmente un gran numero di varianti; da zona a zona, da valle a valle, da famiglia a famiglia la ricetta cambia e si arricchisce di ingredienti particolari, di segreti, di personali regole di preparazione. Possiamo comunque distinguere, un po' sommariamente, due varianti: quella trentina, che contiene più pasta e meno frutta e quella del Sud-Tirolo e Bolzano, caratterizzata da un maggiore uso della frutta. Noci, fichi secchi, pinoli e mandorle sono comunque usate in tutte le diverse preparazioni. Le case si riempiono i profumi inebrianti di cannella, di fichi secchi, il periodo dell'Avvento è il momento di dolci leccornie. La tradizione della cucina povera, che caratterizza molte regioni italiane ha prodotto una serie di dolci preparati nel periodo natalizio che erano sostanzialmente versioni arricchite del pane fatto in casa. Il nome Zelten risale al nome tedesco 'selten' che vuol dire 'a volte' inteso a sottolineare l'eccezionalità della preparazione che avviene solo a Natale. FRIULI VENEZIA GIULIA - GUBANA E' un tipico dolce delle valli del Natisone e di Cividale del Friuli (Udine), che si prepara in periodi di grande festa (Natale, Pasqua), a base di pasta dolce lievitata, con un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa, scorza grattugiata di limone, dalla forma a chiocciola, del diametro di circa 20 cm, cotto al forno. Il dolce è noto fin dal 1409 quando fu servita in un banchetto preparato in occasione della visita di papa Gregorio XII a Cividale del Friuli, come testimoniato dallo stesso papa veneziano LIGURIA - PANDOLCE In dialetto pandöçe o pan döçe, è uno dei dolci tradizionali liguri. Come il panettone milanese anche il pandolce è particolarmente legato alle festività natalizie. Può essere basso o alto a seconda del tempo di lievitazione ma in entrambi i casi l'impasto è arricchito da pinoli, uvetta e frutta candita. In passato era molto apprezzato dai marinai liguri per la sua lunga conservazione. Infatti se ben preparato e tenuto in una busta di cellophane dopo l'apertura può conservare la fragranza anche per due settimane EMILIA ROMAGNA - PAMPEPATO DI FERRARA A forma di zuccotto è impreziosito da mandorle o nocciole finissime, da gustosi canditi, è insaporito con spezie profumate; la calotta è ricoperta infine di cioccolato fondente. Così il ricco dolce diventa il Pan del Papa. Facile comprendere a chi era dedicata questa meraviglia! Una lingua antica, poetica e perduta lo trasforma in Pampapato e Pampepato. Da secoli i due nomi convivono e la sostanza non cambia. E' il dolce del Natale, delle feste, è il dolce che meglio rappresenta la ricchezza e la raffinatezza di Ferrara. E' il dolce che con il suo gusto intenso e il suo profumo delizioso richiama la tradizione di un territorio dai tanti racconti e sapori. Recentemente ha ottenuto anche la indicazione di origine protetta (IGP) ed è tutelato da un Consorzio che attribuisce il bollino europeo solo a chi rispetta il disciplinare di produzione TOSCANA - PANFORTE E' un dolce di forma circolare, basso e compatto. Può essere di colore bianco o nero a seconda che si cosparga esternamente di zucchero vanigliato o di cacao. Presenta una superficie rugosa, nella parte inferiore appoggia su un'ostia sottile. Ha un sapore forte di spezie e di frutta candita, è piuttosto consistente e si presenta leggermente gommoso al palato. Viene preparato in diverse pezzature. Prodotto tipico della provincia di Siena, la sua tradizione si è allargata col tempo al grossetano: a Massa Marittima la sua produzione accompagna tutte le festività. UMBRIA - PAMPEPATO Tipico di Terni, il Panpepato è un dolce dalle origini antichissime. Questa specialità dalla forma rotonda è a base di noci, nocciole, mandorle, cannella, noce moscata, cioccolato, miele e uvetta. Un vero e proprio concentrato di energia che lo rende, infatti, un dolce molto apprezzato durante il periodo natalizio. Ogni famiglia utilizza una versione rivista della ricetta tradizionale ed è anche per questo che è considerato un dolce popolare MARCHE - PANETTONE ALLE VISCIOLE Da antiche ricette di metà 800, arriva il panettone con le visciole ossia ciliegie selvatiche. Questo prodotto ha nella semplicità il suo punto di forza. Un panettone in cui si avverte l'aroma del panettone fatto in casa. Lievito madre, una lenta e graduale lievitazione, che giunge naturalmente a compimento nell'arco di trentasei ore e ingredienti selezionati di alta qualità, rendono questo prodotto delicato e armonico. Sapore vellutato e setoso, dove si armonizza perfettamente e senza eccessi la presenza delle visciole, che stemperano il dolce e arrotondano il gusto, stimolando il palato con inaspettate combinazioni di sapori e profumi. LAZIO -PANGIALLO Meglio noto come pangiallo romano è un dolce che ha la sua origine nell'antica Roma e più precisamente durante l'era imperiale. Era, infatti, un'usanza di quei tempi distribuire questi dolci dorati, durante la festa del solstizio d'inverno, in modo da favorire il ritorno del sole. Il tipico pangiallo romano, ha subito numerose trasformazioni durante i secoli a causa dell'espansione dei confini territoriali e dell'incremento nella comunicazione tra le varie regioni italiane.Tradizionalmente il pangiallo veniva ottenuto tramite l'impasto di frutta secca, miele e cedro candito, il quale veniva in seguito sottoposto a cottura e ricoperto da uno strato di pastella d'uovo.Fino a tempi molto recenti nella preparazione del pangiallo le massaie romane mettevano i noccioli della frutta estiva (prugne e albicocche) opportunamente essiccati e conservati, in luogo delle costose mandorle e nocciole ABRUZZO - PARROZZO E' un tipico dolce abruzzese di Pescara, associato alle tradizioni gastronomiche del Natale. Luigi D'Amico, titolare di un laboratorio di pasticceria a Pescara, ebbe l'idea di fare un dolce dalle sembianze di un pane rustico anche detto pane rozzo (da cui è derivato il nome "Pan rozzo"), che era una pagnotta semisferica che veniva preparata dai contadini con il granoturco e destinata ad essere conservata per molti giorni. D'Amico fu ispirato dalle forme e dai colori di questo pane e riprodusse il giallo del granoturco con quello delle uova, alle quali aggiunse la farina di mandorle; invece, lo scuro colore dato dalla bruciatura della crosta del pane cotto nel forno a legna fu sostituito con la copertura di cioccolato. La prima persona alla quale Luigi D'Amico fece assaggiare il parrozzo fu Gabriele d'Annunzio, che, estasiato dal nuovo dolce, scrisse un madrigale "La Canzone del parrozzo" CAMPANIA - ROCCOCO' E SUSAMIELLI Dolci di Natale a forma di ciambella, adatti a chi ha denti buoni, sono un mix a base di mandorle, farina, zucchero, canditi e spezie varie. La loro origine pare risalga al 1320, per mano delle monache del Real Convento del Real Convento della Maddalena, mentre il nome deriva dal francese "rocaille", elemento decorativo a forma di roccia o conchiglia. Anche i susamielli fanno parte dei dolci della tradizione natalizia campana; diffusissimi in tutta la regione, sono dei biscotti duri di forma rotonda o a esse, che, preparati in casa, venivano serviti al mattino del giorno di Natale insieme ai raffioli, ai mustaccioli ed ai roccocò. La ricetta dei susamielli dice che dopo aver impastato farina, miele, noci tritate ed ammoniaca la pasta va stesa e si lavorano i biscotti per farli diventare della forma desiderata prima di infornarli. Una curiosità intorno al susamiello è che BASILICATA - CALZONCELLI Tipico delle tavole natalizie lucane è il calzoncello, dolce fritto con all'interno un cuore di castagne, raccolte nei boschi lucani, e cioccolato. Vi sono varianti legate all'utilizzo dei ceci al posto delle castagne nell'impasto o alla unicità del "Calzoncello di Melfi" che prevede la cottura al forno: ogni famiglia lucana apporta piccole variazioni alla ricetta a seconda della "propria" tradizione. PUGLIA CARTELLATE AL VINCOTTO Sono dei tipici dolci originari della Puglia. l nome potrebbe derivare da carta, incartellate, cioè sinonimo di incartocciate, secondo la loro tipica forma arabesca. Le cartellate al vincotto, carteddàte in dialetto, sono un tipico dolce pugliese che si prepara per Natale: una ricetta della tradizione che trionfa su tutte le tavole della regione. Un impasto semplice a base di olio, vino bianco e farina a cui dare la forma di rosette: basterà poi friggerle e passarle nel vincotto, prima di servirle. Si tratta di dolcetti firabili e croccanti dalle origini molto antiche: nella tradizione popolare le cartellate simboleggiano le lenzuola di Gesù Bambino. Ipotesi storiche, invece, parlano di dolci che arrivano dall'antico Egitto, dove venivano preparate per i faraoni. Tradizione vuole che le donne di diverse famiglie si incontrino per preparare insieme i dolci delle feste natalizie, mescolando così le varie ricette tradizionali e i segreti che le rendono uniche. Solitamente le cartellate si gustano intrise nel vin cotto, ottenuto dalla uve pugliesi Malvasia e Negramaro, o dai fichi. MOLISE CIPPILLATI DI TRIVENTO - Biscotto di pasta frolla ripieno di marmellata di amarene. La sua caratteristica forma a mezzaluna richiama il copricapo della Dea Diana, cui è dedicata la bellissima Cripta. CALABRIA PITTA MPIGLIATA - Anche conosciuta come pitta "nchiusa" è un dolce tipico calabrese, originario di San Giovanni in Fiore ma molto diffuso in tutta la provincia di Cosenza. È un dolce preparato in tutti i periodi di festa. Il nome pitta mpigliata deriva dall'ebraico e dall'arabo pita, che significa schiacciata. Il periodo al quale si fa riferimento della nascita della pitta mpigliata è il 1700. Il dolce veniva preparato soprattutto per le cerimonie nuziali, come riferisce un documento notarile di San Giovanni in Fiore, risalente al 1728. Esistono alcune varianti della pitta mpigliata per quanto riguarda gl'ingredienti, in ogni caso il dolce mantiene sempre la sua forma tipica Vi sono comunque oltre alla forma a pitta, quella a rosellina (o rosetta). SICILIA BUCCELLATI Sono i dolci di natale siciliani per eccellenza, quelli della tradizione! sono dei dolci a base di pasta frolla con un ripieno ricco a base di fichi secchi. Ne esistono di vario tipo, forma e ripieno a seconda delle varie parti della Sicilia. Esiste il buccellato intero dalla forma circolare e quelli più piccoli dalla forma allungata. Vi sono quelli semplici con un po' di zucchero a velo e quelli decorati con glassa e zuccherini colorati. E anche riguardo al ripieno, vi sono quelli ripieni di fichi secchi ma anche i buccellati con ripieno di mandorle, marmellata e cioccolato. SARDEGNA PABASSINAS - Il dolce natalizio della Sardegna per eccellenza chiamati anche papassini, pabassinos, papassinos: sono come dei grossi biscotti preparati con un impasto di pasta frolla, uva passa, mandorle, noci, scorza di limone grattugiata, miele. Altre varianti prevedono l'aggiunta di vaniglia o cannella. 

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Pil acquisito per il 2019 a +0,2%

La variazione acquisita del Pil per il 2019 e' pari allo 0,2%. Lo rileva l'Istat dando conto della crescita che si avrebbe a fine anno se l'ultimo trimestre presentasse un Pil fermo in termini congiunturali.

 In Italia prosegue "la fase di quasi ristagno dell'attivita' economica che dura ormai da poco meno di due anni". Lo scrive l'Istat commentando i dati sul Pil del terzo trimestre del 2019. Dall'inizio del 2018, infatti, il Prodotto interno lordo oscilla intorno allo zero virgola, collezionando aumenti consecutivi di un decimo di punto, interrotti solo dalla recessione tecnica tra il secondo e il terzo trimestre dello scorso anno.

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Ettore Pellegrino confermato direttore artistico del teatro Marrucino

"E' un grande onore essere confermato direttore artistico del Teatro Marrucino di Chieti": cosi' Ettore Pellegrino, direttore artistico uscente del Teatro di tradizione, ieri sera confermato per il prossimo biennio. "E' la testimonianza di un buon lavoro fatto finora - commenta Cesare Di Martino, direttore amministrativo del Teatro - Il maestro Pellegrino ha avuto la capacita' di mantenere il Marrucino nel segmento della lirica tra i grandi teatri italiani. Una grande chance per il Marrucino". Pellegrino, violinista di fama mondiale che all'attivita' concertistica affianca quella di organizzatore di stagioni liriche, sinfoniche e tour internazionali, negli ultimi dieci anni ha realizzato oltre 500 concerti in Italia e all'estero collaborando, tra l'altro, con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Teatro alla Scala di Milano. Dal 2012 e' direttore artistico del Marrucino ed e' stato dal 2011 al 2015 direttore artistico dell'Orchestra sinfonica abruzzese. "Per la riconfermata fiducia voglio ringraziare la Deputazione teatrale, Cristiano Maria Sicari, il consigliere Paolo De Cesare e la consigliera Annalisa di Matteo, oltre a tutta la squadra teatro e al sindaco il cui parere, in questo rinnovo, e' stato fondamentale". L'obiettivo di Pellegrino e' far continuare a crescere, nel panorama dei teatri italiani, anche il Marrucino. "La mia ambizione - spiega - e' fare un cartellone che unisca qualita', fama e popolarita' in modo da riuscire ad abbracciare tutti gli ambiti per far crescere il Teatro. Chiuderemo questa stagione con Rigoletto, in scena il 13 dicembre - conclude Ettore Pellegrino - L'anno prossimo mi piacerebbe tantissimo allestire a Chieti un'opera. Vorrei portare in scena la Norma che al Marrucino non si porta dal 1986"

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Sequestri del Nas in un allevamento dell’Aquilano

I carabinieri del NAS di Pescara hanno individuato un allevatore aquilano che acquistava capi ovini di illecita provenienza e provento di furto. Gli elementi raccolti dai militari, coordinati dalla Procura de L'Aquila, hanno condotto al deferimento dell'allevatore, indagato per i reati di falsità materiale, soppressione, distruzione e occultamento di atti, ricettazione e adulterazione di sostanze alimentari. Eseguito anche un provvedimento di sequestro preventivo, compiuto con il supporto dei militari di Sulmona, su 30 capi ovini risultati con marche auricolari contraffatte e nel contempo, individuando ulteriori 181 pecore, non correttamente identificate, con conseguente divieto di movimentazione. Sempre in provincia de L'Aquila il NAS ha sottoposto a vincolo sanitario 61 capi bovini da carne, privi di idonea identificazione e di documentazione attestante l'avvenuta profilassi. Anche in provincia di Chieti, in collaborazione con la locale Arma territoriale ed il Servizio veterinario della ASL, è stato individuato un sito di macellazione abusivo all'interno del quale erano detenuti quattro quarti di equide, del peso di circa 250 kg, macellato abusivamente. L'intero quantitativo è stato sottoposto a sequestro, deferendo la proprietaria della struttura.

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Sondaggio Swg, Zaia e Bonaccini i governatori piu’ apprezzati

Il governatore del Veneto Luca Zaia in testa, subito seguito da Stefano Bonaccini in Emilia Romagna: l'efficacia dell'operato dei presidenti delle Regioni fotografata dall'Swg su un campione di 10.800 maggiorenni residenti in Italia - ad esclusione di Umbria, Molise, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige - mette sul podio due governatori di Regioni del Nord. Al terzo posto pari merito troviamo il presidente della Liguria, Giovanni Toti, e della Lombardia Attilio Fontana, seguiti da quello del Friuli Venezia Giulia, Fedriga. Enrico Rossi, governatore della Toscana, si piazza quinto, subito seguito da Nicola Zingaretti, presidente del Lazio. 

Nella graduatoria del gradimento dei governatori, seguono poi il presidente della Regione Piemonte Cirio (Piemonte), seguito da Nicola Zingaretti nel Lazio, Vincenzo De Luca che guida la Regione Campania, il presidente della Basilicata Bardi e Luca Ceriscioli nelle Marche che ha lo stesso gradimento di Marco Marsilio, presidente dell'Abruzzo. In undicesima posizione si piazza Michele Emiliano, governatore della Puglia, seguito da Solinas, presidente della Sardegna e dal governatore della Regione Siciliana Musumeci. Chiude questa 'classifica' stilata da Swg Mario Oliverio, presidente della Calabria dove si tornera' alle urne all'inizio del prossimo anno.

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