"Dopo la straordinaria risposta di medici e infermieri per gli ospedali, attraverso la Protezione civile abbiamo deciso di far partire un bando per reclutare una nuova task force di 1.500 operatori socio sanitari. L'unita' socio sanitaria voluta dal governo sara' di supporto alle strutture sanitarie regionali e sara' impiegata in Rsa (residenze sanitarie assistenziali) per anziani e disabili e in tutti gli istituti penitenziari nei quali il Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) riterra' necessario inviare unita' di supporto. Con i Ministri Speranza e Bonafede abbiamo concordato di far partire immediatamente questa nuova unita' di supporto ai territori in condizioni critiche a causa del Covid-19". Lo afferma il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, dopo l'incontro operativo e organizzativo svolto in Protezione civile con Angelo Borrelli e i tecnici del Dipartimento
Leggi Tutto »Coldiretti, la crisi di liquidita’ sta interessando il 57 per cento delle aziende agricole
"Bisogna rafforzare subito la liquidita' del 57 per cento delle imprese agricole italiane che hanno registrato una diminuzione dell'attivita' a causa della pandemia di Covid-19, che ha sconvolto i mercati creando difficolta' alle esportazioni, lo stop forzato del canale ristorazione e la chiusura di alcune attività". L'appello fa riferimento a un'analisi di Coldiretti/Ixe sull'erogazione di finanziamenti alle aziende in difficolta' da parte delle banche sulla base del decreto liquidita'. L'impatto della pandemia sull'agricoltura, prosegue il documento, cambia a seconda del comparto "con picchi anche del 100 per cento per l'agriturismo, dove le misure di sicurezza hanno portato alla chiusura di tutte le 23 mila strutture italiane". Per quanto riguarda le aziende agricole che esportano, il 70 per cento "sta subendo cancellazioni di commesse anche per difficolta' alle frontiere, e si registra anche il crollo dei servizi forniti a bar e ristoranti chiusi per l'emergenza". Dallo studio emerge che "a pagare il conto piu' pesante all'estero sono stati i settori del vino e del florovivaismo, ma sono in difficolta' anche i comparti dell'ortofrutta, dei formaggi, dei salumi, della pesca e delle conserve". "In gioco c'e' una filiera che vale oltre 538 miliardi: e' necessario di una robusta iniezione di liquidita' nell'agroalimentare", ha detto il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini.
Leggi Tutto »Appello di 15 sigle: Investire 50 milioni di euro per salvare e rilanciare il turismo abruzzese
Investire 50 milioni di euro per salvare e rilanciare il turismo abruzzese. E' l'appello che quindici sigle espressione del mondo dell'agricoltura, dell'artigianato, del commercio, della cooperazione, della piccola industria e dei servizi (Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria e Legacoop), oltre ai sindacati dei lavoratori Cgil, Cisl, Uil e Ugl, hanno rivolto al presidente della Regione, Marco Marsilio, ed all'assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo.
Il pacchetto, articolato in nove punti, affronta le emergenze del presente, ma cerca anche di guardare al momento della riapertura. La proposta, rivolta a tutta la filiera, prevede così la costituzione di uno specifico fondo di crisi del turismo, a tutela delle attività; la cancellazione dei tributi e delle tasse locali (come quella di soggiorno) e regionali per il 2020, con riduzione del 50% per tutto il 2021; l'erogazione di liquidità con finanziamenti a fondo perduto; il sostegno all'occupazione con esonero dei contributi per almeno 3 anni; l'estensione a figure di guide e accompagnatori turistici, cicloturistici, alpine e media montagna, dei contributi a fondo perduto per modernizzare il proprio apparato tecnico; l'agevolazione della formazione e la crescita di piattaforme per investimenti turistici di sistema; la creazione di un bonus vacanza "Viaggia in Abruzzo" per l'acquisto di ferie organizzate verso la nostra regione pari al 50% della spesa prevista, con un massimo di 500 euro a persona, per un anno, che includa anche la stagione estiva ed autunnale 2021; la previsione di trasporto gratuito per un anno, sui trasferimenti interni regionali (treno-bus) per i possessori di contratti di soggiorno e vacanza stipulati con la filiera del turismo organizzato; la spinta agli operatori ad utilizzare il DMS regionale (Destination Management System), ovvero la piattaforma web che permette agli operatori territoriali di presentare e gestire la propria offerta turistica.
Il documento unitario chiede infine alla Regione di avviare una campagna di comunicazione tesa a valorizzare la vocazione turistica dell'Abruzzo e a promuovere strategie commerciali da mettere in campo contestualmente al superamento dell'emergenza Covid-19. Attività di comunicazione particolarmente necessaria per un territorio che tra il 2009 e il 2017 ha dovuto far fronte anche a importanti calamità naturali. Il tutto, sapendo che non basterà più limitarsi a ricordare l'importante patrimonio ambientale, storico, paesaggistico, eno-gastronomico, o dei borghi che l'Abruzzo vanta, perché rischierebbe di avere un impatto nullo: «Estremamente importante sarà affidarsi ad esperti della comunicazione per la scelta di una strategia da utilizzare soprattutto relativamente all'individuazione del target da raggiungere, privilegiando i social media».
Leggi Tutto »Cia Abruzzo chiede certificazione IGP per l’arrosticino d’Abruzzo
“La pastorizia, con la sua esperienza fatta di valori, identità, sostenibilità può ancora oggi rappresentare una opportunità per aree interne”, dichiara il Presidente Cia Abruzzo Mauro
Di Zio, “sarebbe opportuno richiedere la certificazione IGP su uno dei prodotti più amati e identitari: l’arrosticino d’Abruzzo”.
Si producono ogni anno decine di milioni di arrosticini e il marchio IGP potrebbe rappresentare un’ottima opportunità per il settore, poiché tutela e valorizza i processi tradizionali di lavorazione.
“La certificazione richiesta dovrà rappresentare un valore aggiunto per gli allevatori del territorio, che potranno essere chiamati ad incrementare la consistenza e modificare
l'indirizzo produttivo. Oltretutto la recente crisi dei consumi ha portato molti di loro ad allevare le agnelle invendute come future fattrici “ conclude Di Zio.
Spoltore, ultimata la consegna dei buoni spesa alle famiglie con reddito zero
Prosegue a Spoltore la distribuzione dei buoni spesa per l'emergenza alimentare Covid-19: ieri (15 aprile 2020) è stata ultimata la consegna alle prime 130 famiglie, quelle a reddito zero. Nel frattempo molti cittadini chiedono quale sia l'esito delle loro domande, ma non è necessario: le famiglie che hanno ottenuto il beneficio, ed anche quelle che non l'hanno ottenuto, vengono contattate direttamente dai Servizi Sociali. Insieme al buono spesa vengono distribuiti anche gli elenchi dei negozi dove si può spendere. L'elenco degli esercizi commerciali aderenti all'iniziativa sono comunque pubblicati sul sito internet istituzionale www.comune.spoltore.pe.it
. Per la fase successiva di distribuzione sarà necessario attendere l'integrazione delle domande incomplete: il Comune ha dato infatti questa possibilità ai nuclei familiari, una scelta necessaria per evitare di scartare molte domande e aiutare il numero più alto possibile di persone. Spiegano dai Servizi Sociali: "L’alto numero di domande pervenute e l’incompletezza o imprecisione delle dichiarazioni rese, rendono necessarie integrazioni da parte dei cittadini. Tale circostanza ritarda la conclusione del procedimento, e pertanto la formazione della seconda graduatoria". "Contiamo che entro la settimana si riescano ad assegnare tutti" assicura il sindaco Luciano Di Lorito. "In ogni caso, tutte le famiglie saranno contattate". Il buono spesa è una tantum: l'importo varia dai 150 ai 500 euro a seconda del numero di persone che compongono il nucleo familiare e i fondi sono stati assegnati in base a graduatoria, dando priorità ovviamente alle situazioni economiche più critiche e a nuclei familiari con minori, disabili o altre situazioni di disagio. E' possibile acquistare con i buoni esclusivamente "generi di prima necessità", espressione che comprende: i prodotti alimentari, per l’igiene personale (ivi compresi pannolini, pannoloni, assorbenti) e prodotti per l’igiene della casa. Per ogni informazione è possibile chiamare il COC (Centro Operativo Comunale) al numero 085/4964255 (tutti i giorni, ore 9.00-13.00 e 15.00-18.00).
Leggi Tutto »L’Appello dei Centri antiviolenza abruzzesi alle istituzioni
I Centri antiviolenza abruzzesi, tutti attivi e pienamente operanti anche in queste ultime settimane di emergenza hanno avviato una serie di riflessioni suscitate dalle criticità che si sono presentate per assicurare il sostegno alle donne già seguite dai centri, agevolare le nuove richieste di aiuto e attivare forme di protezione alternative alle Case Rifugio, la cui accoglienza è temporaneamente sospesa causa COVID 19, per quelle donne per cui si rende necessaria l’allontanamento dall’ambiente domestico.
Assicurare l’allontanamento in protezione di donne a rischio di vita nelle mura domestiche è una questione centrale. Come anche sottolineato dalla Circolare ministeriale del 21 Marzo i CAV necessitano di alloggi alternativi viste le limitazioni di ingresso imposte dall'emergenza COVID alle Case rifugio esistenti.
Le case rifugio abruzzesi e i Centri Antiviolenza "La Libellula” di Sulmona, “Donatella Tellini dell’Aquila, "Alpha" di Chieti; "Non sei sola" di Ortona; "La Fenice" di Teramo, "Ananke" di Pescara, "Donn.è" di Ortona, "DonnAttiva" di Vasto, "Dafne" dì Lanciano e “La casa delle Donne nella Marsica” hanno sottoscritto un appello alla Regione Abruzzo indirizzandolo al Presidente, all'Assessorato alla Sanità, a quello delle Politiche sociali, al Dipartimento Lavoro – Sociale della Regione Abruzzo, sempre vicino alle esigenze dei Centri, e alle quattro Prefetture abruzzesi.
I Centri chiedono, a partire dal Decreto del 4 aprile con cui il Ministro per le Pari Opportunità ha disposto l’iter straordinario per l’erogazione alle Regioni dei fondi relativi all’annualità 2019 "stabilendo che quota parte di essi possano essere utilizzati per le esigenze emerse in questa fase emergenziale in particolare per il funzionamento delle citate “strutture d’accoglienza alternative e temporanee:
- una Cabina di regia regionale che coinvolga i rappresentati della Regione Abruzzo -Uffici del Dipartimento per la Salute e il Welfare e i rappresentati dei centri e delle case rifugio,
-l’attivazione di una procedura regionale semplificata che permetta l’individuazione di strutture ospitanti alternative (strutture alberghiere, B&B, residence, anche eventualmente in accordo con le Prefetture tramite il ricorso alle requisizioni in uso (ai sensi del comma 7 dell’art. 6 del D.L. 17marzo 2020, n. 18) che abbiano caratteristiche adeguate alle esigenze delle donne e dei loro eventuali figli minori, possibilmente in prossimità dei Centri e delle Case rifugio;
-la disponibilità delle Asl territorialmente competenti alla somministrazione del tampone alle donne accolte nelle strutture temporanee affinché possa essere agevolato il loro successivo ingresso nelle Case rifugio sia locali che fuori regione;
-la massima collaborazione di tutti Enti ed Organismi privati coinvolti nel garantire l’anonimato e la riservatezza alle donne e ai minori eventualmente ospitati nonché un sostegno concreto alle incombenze quotidiane di gestione delle strutture individuate.
Inoltre, i Centri, hanno scritto alle Procure e ai Tribunali sottolineando l'opportunità di fare ricorso, come via prioritaria sempre preferibile, all'allontanamento dalla casa familiare del maltrattante.
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Cia Abruzzo chiede certificazione IGP per l’arrosticino d’Abruzzo
Negli ultimi giorni la trasmissione Report ha alimentato un dibattito relativamente all’impatto che gli allevamenti zootecnici intensivi avrebbero sull’ambiente.
Nel rigoroso rispetto delle stringenti normative, l'applicazione di buone pratiche agronomiche ed il corretto spandimento delle deiezioni animali, concorrono al fondamentale apporto di materia organica nel terreno che ne è sempre più carente, preservandone fertilità e capacità di assorbire carbonio e di trattenere acqua.
In Abruzzo la zootecnia è caratterizzata da forme di allevamento tradizionale e molto spesso estensivo, a totale beneficio della manutenzione del paesaggio e del territorio.
“La pastorizia, con la sua esperienza fatta di valori, identità, sostenibilità può ancora oggi rappresentare una opportunità per aree interne”, dichiara il Presidente Cia Abruzzo Mauro Di Zio “sarebbe opportuno richiedere la certificazione IGP su uno dei prodotti più amati e identitari: l’arrosticino d’Abruzzo”. Si producono ogni anno decine di milioni di arrosticini e il marchio IGP potrebbe rappresentare un’ottima opportunità per il settore, poiché tutela e valorizza i processi tradizionali di lavorazione. La certificazione richiesta dovrà rappresentare un valore aggiunto per gli allevatori del territorio, che potranno essere chiamati ad incrementare la consistenza e modificare l'indirizzo produttivo. Oltretutto la recente crisi dei consumi ha portato molti di loro ad allevare le agnelle invendute come future fattrici “ conclude Di Zio.
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San Salvo, Magnacca: preoccupazione per il dopo Covid-19
“Ho il dovere di pronunciare parole di speranza, ma non nego la mia forte preoccupazione per la ripresa della produzione delle attività insediate nella zona industriale, molte delle quali legate al settore dell’automotive, che più di ogni altro comparto ha segnato un crollo di cui sarà difficile rivedere una ripresa in tempi brevi”. E’ il commento severo quanto realista del sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca che non vede roseo il futuro per le imprese di questo territorio.
“Preoccupazione anche per le attività turistiche che con il loro lavoro contribuiscono a sostenere la nostra economia – aggiunge il sindaco – per le quali le nubi all’orizzonte sono dense e nere. Ho il dovere di infondere ottimismo, ma oltre le buone intenzioni solo il sostegno governativo e politiche economiche nella direzione di una diffusa solidarietà con contributi statali e regionali non si potrà rimettere in moto la nostra economia”.
Per il sindaco di San Salvo c’è il rischio che possa crescere la povertà e l’esclusione sociale di gran parte dei cittadini per questo “occorre intensificare politiche economiche d’emergenza che oltre a evitare il collasso del sistema italiano possa contribuire a immettere nelle tasche dei cittadini denaro circolante”.
“Voglio infine sperare che ci sia tra noi sindaci un patto tra i sindaci per la condivisione delle esperienze maturate in queste settimane di emergenza di coronavirus per avere, più di ogni altro, avuti contatti diretti con i cittadini ascoltandone gli umori, le attese, le frustrazioni e le richieste di aiuto. Su questo il governo centrale ne tenga conto nel prendere ulteriori decisioni che ci consentano di uscire dalla fase uno per il rilancio del sistema-paese Italia” conclude il sindaco di San Salvo.
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Fossacesia, obbligo dell’uso di mascherine su tutto il territorio comunale
Il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, ha firmato oggi l’ordinanza con cui si obbligano tutti coloro presenti sul territorio comunale all’uso della mascherina protettiva in spazi pubblici e all'interno degli esercizi commerciali la cui attività non risulti essere sospesa, degli uffici pubblici e privati e delle filiali di istituti di credito e degli uffici postali. “Ho ritenuto opportuno, sentiti i capigruppo consiliari, Petrosemolo, Arrizza ,Allegrini e la Giunta, rendere obbligatorio l’utilizzo della mascherina su tutto il territorio comunale al fine di assicurare una protezione ancora maggiore rispetto alle misure di sicurezza già prese – spiega il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio – Indossare correttamente la mascherina infatti riduce il rischio di contagio, soprattutto se ragioniamo in prospettiva futura”. L’ordinanza che è entrata in vigore a partire dalle ore 24.00 di oggi, 18 aprile, ed avrà validità sino al 3 maggio, prevede inoltre una sanzione pecuniaria a carico dei trasgressori . “Ho chiesto alle Forze dell’Ordine di vigilare con la massima attenzione sull’obbligo dell’utilizzo delle mascherine – conclude il Sindaco Di Giuseppantonio – perché spero che ogni azione possa essere utile a uscire da questa situazione. Confido ovviamente come sempre nel buon senso delle persone della mia città”
Leggi Tutto »Agricoltura, rischio collasso manodopera. Coldiretti invita ad iscriversi allo sportello on line
Cercasi urgentemente lavoratori per i campi. E’ corsa contro il tempo per salvare la produzione agricola abruzzese: in campagna c’è bisogno di manodopera per provvedere alle lavorazioni del periodo e, tra qualche settimana, ce ne sarà ancora di più perché inizieranno le operazioni di raccolta che continueranno fino all’autunno. C’è urgenza nel Fucino, considerato l’orto di Italia, ma anche in tutte le altre province in cui, oltre alla raccolta di frutta e ortaggi, si inizia a programmare già da ora la vendemmia che inizierà tra fine agosto. E i problemi non riguardano solo la manodopera: il Covid non ferma i cinghiali che, più indisturbati che mai, continuano a scorrazzare nei campi creando non poche difficoltà.
In tale scenario, che accomuna in questo periodo quasi tutte le regioni italiane, per combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi e l’inflazione con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta in agricoltura la Coldiretti ha varato la banca dati “Jobincountry” autorizzata dal Ministero del Lavoro con le aziende agricole che assumono. L’iniziativa è estesa a tutta la Penisola e, attiva da alcuni giorni, è rivolta a persone con le più diverse esperienze: dagli studenti universitari ai disoccupati, ma tra i primi ad aver fatto richiesta di informazioni ci sono anche operai, blogger, responsabili marketing, laureati e addetti del settore turistico. Coldiretti Abruzzo lancia così l’invito: aiutate l’agricoltura che non può fermarsi per assicurare un bene necessario, il cibo.
Il progetto è stato avviato in autonomia – sottolinea la Coldiretti - in attesa che dal Governo e dal Parlamento arrivi una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di studenti, cassaintegrati e pensionati lo svolgimento dei lavori nelle campagne dove mancano i braccianti stranieri anche per effetto delle misure cautelative adottate a seguito dell’emergenza coronavirus da alcuni Paesi europei, dalla Polonia alla Bulgaria fino alla Romania, con i quali occorre peraltro trovare accordi per realizzare dei corridoi verdi privilegiati per i lavoratori agricoli.
“Con il blocco delle frontiere – precisa la Coldiretti Abruzzo - è a rischio più di ¼ del Made in Italy a tavola e a risentirne in questo momento sono maggiormente le zone di produzione orticola, tra cui sicuramente il Fucino per la grande concentrazione di aziende e di manodopera specializzata nella produzione di carote, patate, finocchi, radicchio e altri ortaggi da cui dipende la sopravvivenza di questa parte della Penisola. Ma ci sono anche altre zone in difficoltà, dal pescarese al chietino fino alla provincia teramana. E ad aggravare la situazione in questo momento c’è anche il proliferare dei cinghiali che, con pochi lavoratori a presidio dei campi e le forze dell’ordine impegnati nei controlli stradali, scorrazzano indisturbati anche di giorno con gravi danni a semine, foraggi, frutta, ortaggi e vigneti minacciando anche gli animali della fattoria e la sicurezza delle persone. In Abruzzo si stima una presenza di circa 100mila cinghiali con conseguenze ben immaginabili”.
“La mancanza di lavoratori in campagna ha mille risvolti e conseguenze – aggiunge Coldiretti Abruzzo - la situazione è preoccupante e tra qualche settimana lo sarà ancora di più. E’ necessario fronteggiare l’emergenza lavoro e trovare soluzioni per salvare il raccolto. Ci sono aziende dove mancano all’appello anche trenta operai e sarà difficile assicurare la produzione senza conseguenze. Lanciamo un appello a tutti coloro che in questo momento sono in difficoltà economica e, nello stesso tempo, vogliono aiutare l’agricoltura che non si è fermata e non può fermarsi”.
Coldiretti ricorda che Job in Country è la piattaforma di intermediazione della manodopera autorizzata dal Ministero del Lavoro della Coldiretti che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale on line e poi sul campo. Si pone infatti l’obiettivo di mettere in contatto nei singoli territori i bisogni delle aziende agricole in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. Vanno infatti specificate – precisa la Coldiretti - mansioni, luogo e periodo di lavoro ma anche disponibilità e competenze specifiche in un settore dove è sempre più rilevante la richiesta di specifiche professionalità. L'attività è svolta direttamente nelle singole provincie attraverso le Società di servizi delle Federazioni provinciali ed interprovinciali della Coldiretti, secondo un modello di capillare distribuzione sul territorio.
Sul portale JobinCountry raggiungibile dal sito www.coldiretti.it è possibile:
- per le aziende, inserire offerte di lavoro, indicando le caratteristiche professionali richieste e le condizioni relative alle offerte (come mansioni e retribuzione);
- per chi è in cerca di occupazione, è possibile inserire il proprio curriculum e la propria disponibilità alla nuova occupazione, e mantenere sempre aggiornati i propri dati professionali.
“Di fronte alle incertezze e ai pesanti ritardi che rischiano di compromettere le campagne di raccolta e le forniture alimentari della popolazione siamo stati costretti ad assumere direttamente l’iniziativa” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “la necessità di introdurre al più presto i voucher semplificati in agricoltura limitatamente a determinate categorie e al periodo dell’emergenza, senza dimenticare la ricerca di accordi con le Ambasciate per favorire l’arrivo di lavoratori stranieri che nel tempo hanno acquisito spesso esperienze e professionalità alle quali ora è molto difficile rinunciare”.
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