Redazione Notizie D'Abruzzo

Leonardo e Sofia i nomi preferiti dai neo genitori

Leonardo e Sofia sono i nomi preferiti dai neo genitori: sulla base delle informazioni contenute nella rilevazione degli iscritti in anagrafe per nascita, l'Istat elabora la distribuzione dei nomi maschili e femminili piu' frequenti nel 2018. A livello nazionale, il nome Francesco perde il suo storico primato che lo ha visto come nome piu' scelto dal 2001. Nel 2018, passando in seconda posizione, Francesco e' "spodestato" dal nome Leonardo. In terza posizione, stabile, e' ancora Alessandro. Come lo scorso anno rimane invariata la graduatoria dei primi tre nomi femminili: Sofia, Giulia e Aurora. Nonostante ci siano quasi 29 mila nomi diversi per i maschi e oltre 27 mila per le femmine (includendo sia i nomi semplici sia quelli composti), la distribuzione del numero di bambini secondo il nome rivela un'elevata concentrazione intorno ai primi 30 in ordine di frequenza, che complessivamente coprono quasi il 45% di tutti i nomi attribuiti ai bambini e oltre il 38% di quelli delle bambine. Sebbene la scelta del nome sia in parte legata alla cultura, alla religione (nomi di Santi, di Patroni) e alle tradizioni radicate nei singoli ambiti territoriali, la concentrazione dei nomi e' comunque molto forte. Leonardo raggiunge il primato in ben 14 regioni: tutte quelle del Centro-nord (ad eccezione della provincia autonoma di Bolzano dove primeggia il nome Elias) oltre che in Abruzzo e in Sardegna. A livello regionale, il nome Francesco si posiziona al primo posto soltanto in 4 regioni italiane, tutte del Mezzogiorno (Molise, Puglia, Basilicata e Calabria). Alessandro, invece, terzo posto a livello nazionale, non e' primo in alcuna regione. Giuseppe continua a primeggiare in Sicilia e Antonio in Campania. Per le bambine, a eccezione della Provincia Autonoma di Bolzano, dove primeggia il nome Emma, in tutte le realta' locali si ritrovano gli stessi tre nomi del podio nazionale. Sofia si conferma al primo posto in dieci regioni del Centro-nord, in Basilicata (a pari merito con Giulia) e in Calabria. Aurora, stabile al terzo posto in classifica rispetto allo scorso anno, primeggia nelle Marche e in quattro regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania e Sardegna). Il nome Giulia, anch'esso stabile al secondo posto, torna in cima alla classifica nel Lazio, in Puglia e in Sicilia.

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Istat, in calo le nascite di bimbi stranieri

In Italia si riduce il contributo alla natalita' dato fino a questo momento dai cittadini stranieri. Negli ultimi 6 anni - secondo il rapporto Istat su natalita' e fecondita' del 2018 - sono diminuiti (quasi 11 mila in meno) i nati con almeno un genitore straniero che, con 96.578 unita', costituiscono il 22% del totale dei nati e registrano una riduzione di oltre 2.600 unita' solo nell'ultimo anno. Questo calo e' imputabile quasi esclusivamente ai nati da genitori entrambi stranieri: scesi per la prima volta sotto i 70 mila nel 2016 (69.379), sono 65.444 nel 2018 (14,9% sul totale dei nati), quasi 2.500 in meno rispetto al 2017. L'Istat rileva che le cittadine straniere residenti, che finora hanno parzialmente riempito i 'vuoti' di popolazione femminile ravvisabili nella struttura per eta' delle donne italiane, stanno a loro volta 'invecchiando': la quota di 35-49enni sul totale delle cittadine straniere in eta' feconda passa dal 42,7% del primo gennaio 2008 al 52,7% del primo gennaio 2019. Questa trasformazione e' conseguenza delle dinamiche migratorie nell'ultimo decennio. Al primo gennaio 2018 risiedono in Italia circa 1 milione 345 mila stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Le donne sono quasi 757 mila (56,3% del totale) e oltre la meta' (circa 389 mila) ha un'eta' compresa tra 15 e 49 anni. Le donne di origine marocchina sono 84 mila, quelle di origine albanese oltre 82 mila e quelle di origine rumena quasi 53 mila. Nel complesso queste collettivita' rappresentano il 29% del totale delle acquisizioni di cittadine straniere, con quote in eta' feconda rispettivamente pari a 54,7%, 63,0% e 65,3%.

Al primo posto tra i nati stranieri iscritti in anagrafe si confermano i bambini rumeni (13.530 nati nel 2018), seguiti da marocchini (9.193), albanesi (6.944) e cinesi (3.362). Queste quattro comunita' rappresentano la meta' del totale dei nati stranieri. L'incidenza delle nascite da genitori entrambi stranieri sul totale dei nati e' notoriamente molto piu' elevata nelle Regioni del Nord (20,7% nel Nord-est e 21,0% nel Nord-ovest) dove la presenza e' piu' stabile e radicata e, in misura minore, in quelle del Centro (17,5%). Nel Mezzogiorno l'incidenza e' molto inferiore rispetto al resto d'Italia (6,0% al Sud e 5,6% nelle Isole). Nel 2018 e' di cittadinanza straniera circa un nato su quattro in Emilia-Romagna (24,3%), quasi il 22% in Lombardia, circa un nato su cinque in Veneto, Liguria, Toscana e Piemonte. La percentuale di nati stranieri e' decisamente piu' contenuta in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno, con l'eccezione dell'Abruzzo (10,5%). L'impatto dei comportamenti procreativi dei cittadini stranieri e' piu' evidente se si estende l'analisi al complesso dei nati con almeno un genitore straniero, ottenuti sommando ai nati stranieri le nascite di bambini italiani nell'ambito di coppie miste. La geografia e' analoga a quella delle nascite da genitori entrambi stranieri ma con intensita' piu' elevate: in media nel 2018 ha almeno un genitore straniero oltre il 30% dei nati al Nord e il 25,4% al Centro; al Sud e nelle Isole le percentuali scendono a 9,5% e 8,9%. Le regioni del Centro-nord in cui la percentuale di nati da almeno un genitore straniero e' piu' elevata sono Emilia-Romagna (35,0%), Lombardia (30,9%), Liguria (30,1%), Veneto (29,7%) e Toscana (29,1%). Considerando la cittadinanza delle madri, al primo posto si confermano i nati da donne rumene (17.668 nati nel 2018), seguono quelli da donne marocchine (11.774) e albanesi (8.791). Queste cittadinanze coprono il 43,1% delle nascite da madri straniere residenti in Italia. La propensione a formare una famiglia con figli tra concittadini (omogamia) e' alta nelle comunita' asiatiche e africane. All'opposto, le donne polacche, russe e brasiliane hanno piu' frequentemente figli con partner italiani che con connazionali

La media di eta' in cui le donne italiane diventano mamme nel 2018 e' di 31,2 anni. Lo rileva l'ultimo rapporto dell'Istat su natalita' e fecondita' della popolazione italiana. Le donne residenti in Italia hanno accentuato il rinvio dell'esperienza riproduttiva verso eta' sempre piu' avanzate. Rispetto al 1995, l'eta' media al parto aumenta di oltre due anni, arrivando a 32 anni, in misura ancora piu' marcata cresce anche l'eta' media alla nascita del primo figlio, che si attesta a 31,2 anni nel 2018 (tre anni in piu' rispetto al 1995). Le Regioni del Centro sono quelle che presentano il calendario piu' posticipato (32,3 anni). Le madri residenti del Lazio, infatti, insieme a quelle della Basilicata e della Sardegna, hanno un'eta' media al parto pari a 32,5 anni. Confrontando i tassi di fecondita' per eta' del 1995, del 2010 (solo italiane) e del 2018 (italiane e totale residenti) si osserva uno spostamento della fecondita' verso eta' sempre piu' mature. Rispetto al 1995, i tassi di fecondita' sono cresciuti nelle eta' superiori a 30 anni, mentre continuano a diminuire tra le donne piu' giovani. Questo fenomeno e' ancora piu' accentuato considerando le sole cittadine italiane per le quali, confrontando la fecondita' del 2018 con quella del 2010, il recupero della posticipazione si osserva solo a partire dai 40 anni. 

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Emendamento alla manovra, chiesti 222 milioni per i danni della grandinata di luglio

“In occasione della legge di bilancio, è stato presentato un emendamento a prima firma Nazario Pagano,  su impulso del Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, affinché siano stanziati 222 milioni per finanziare il fondo di Protezione civile per il triennio 2020-2022, finalizzati al risarcimento dei danni provocati dalla grave grandinata che si è abbattuta sull’ Abruzzo lo scorso 10 luglio. Il Governo, dopo aver escluso la regione dal fondo destinato ai risarcimenti per danni da calamità naturale, non può voltarsi dall’altra parte: la grandinata ha provocato enormi problemi al territorio, già duramente messo alla prova dagli eventi sismici degli ultimi anni. Ci auguriamo quindi che alle belle parole e alle promesse che vengono ogni volta fatte agli abruzzesi, seguano i fatti.”  Così in una nota il senatore Nazario Pagano, coordinatore di Forza Italia in Abruzzo e il Presidente del Consiglio regionale abruzzese Lorenzo Sospiri.

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Celebrazione del cinquantesimo anniversario dell’istituzione delle Regioni in Consiglio Regionale

La settimana politica del Consiglio regionale dell’Abruzzo si apre martedì 26 novembre con la convocazione, alle ore 10, della Prima Commissione “Bilancio, Affari Generali e Istituzionali”. All'esame dei Commissari, il progetto di legge sulla “Celebrazione del cinquantesimo anniversario dell’istituzione delle Regioni” e la richiesta di parere finanziario sugli emendamenti presentati al PdL “Integrazione alla Legge Regionale 11 febbraio 1999, n.6” e al PdL “Istituzione del concorso regionale ‘Per non dimenticare le vittime del terrorismo’”. A seguire, la Prima Commissione si riunisce insieme alla Terza “Agricoltura, Sviluppo economico e Attività Produttive”, con inizio dei lavori previsto alle 10.30, per esaminare i seguenti progetti di legge: “Disposizioni per la razionalizzazione, l’economicità e la trasparenza delle funzioni di competenza dei Consorzi di bonifica”; “Nuova disciplina in materia dei Consorzi di Bonifica – Modifiche alla L. R. n.36/1996 – Modifiche alla L. R.19/2013 –Abrogazione della L. R. n.11/1983”. Lo stesso martedì 26 novembre, alle ore 11, si terrà l’ordinaria seduta dell’Assemblea legislativa regionale.  Giovedì 28 novembre, alle 12.30, torna a riunirsi la Commissione Bilancio in seduta congiunta con la Seconda Commissione “Territorio, Ambiente e Infrastrutture” per la discussione del progetto di legge, “Istituzione dell’Agenzia regionale di Protezione Civile ed ulteriori disposizioni in materia di protezione civile”. Al termine della seduta congiunta la Prima Commissione proseguirà i lavori per l’esame della “Risoluzione in merito alla società Euroservizi. Prov. Aq S.P.A”. La Quinta Commissione Consiliare “Salute, Sicurezza Sociale, Cultura, Formazione e Lavoro” è convocata, in seduta straordinaria, lo stesso giovedì 28 novembre 2019, alle ore 15.00, con il seguente ordine del giorno: PdL “Celebrazione del cinquantesimo anniversario dell’istituzione delle Regioni”; risoluzione “Interventi in seguito alla chiusura dell’ambulatorio veterinario di Colle Torino nel Comune di Bucchianico”; audizioni in merito al Centro di Eccellenza di Neurochirurgia dell’Aquila (Pier Raffaele Spena, presidente FAIS Onlus; Alessandro Ricci, Primario Neurochirurgia S. Salvatore dell’Aquila; Francesco Abbate, Vice Primario Neurochirurgia S. Salvatore dell’Aquila; Alfonso Marrelli, Responsabile Neurofisiopatologia S. Salvatore dell’Aquila; Modugno Nicola, Responsabile Centro disturbi del Movimento IRCSS, Presidente della Onlus Parkinzone); PdL “Disposizioni in materia di accesso agli interventi economici e di servizi alla persona. Introduzione del principio di residenzialità” (audizione del Presidente dell’ANCI Abruzzo); PdL “Istituzione del fattore famiglia abruzzese” Competenza; PdL “Norme a tutela dei coniugi separati o divorziati, in condizione di disagio, in particolare con figli minori”; mozione  dei consiglieri di maggioranza “Sulle recenti dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, in merito all’esposizione del Crocifisso nelle scuole”. Il programma dei lavori all’Emiciclo si conclude con l’incontro della neo costituita Commissione d’inchiesta denominata “Sito di interesse Nazionale di Bussi sul Tirino - Tutela della salute dei cittadini, bonifica e reindustrializzazione” che è convocata giovedì 28 novembre 2019, alle ore 15.30, per stabilire il programma dei lavori. 

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Salute, 2 italiani su 3 s’informano sul web

L'80% degli italiani cerca informazioni sulla propria salute e due su tre si rivolgono al "Dottor Google", ovvero a internet, anche se le notizie online non sono sempre chiare e coerenti. Il medico di famiglia resta il vero punto di riferimento. A rivelarlo e' l'indagine di Iqvia Italia, leader globale dell'analisi dei dati in ambito medico, che ha intervistato mille adulti con questionari a risposta multipla. E' emerso che la consapevolezza degli italiani nella gestione della propria salute e' sempre di piu' in crescita, le persone sono piu' autonome nella ricerca attiva di informazioni legate al benessere e per farlo usano tutti i canali a disposizione: internet, il medico di medicina generale, il farmacista, il medico specialista e le riviste di settore. Il 31% degli intervistati ha dichiarato di cercare spesso informazioni sulla propria salute e il 52% ogni tanto. Soltanto il 3% ha dichiarato di non cercare mai informazioni sulla propria salute, il 14% raramente. Secondo i risultati dell'indagine, la fascia media d'eta' (45-55 anni) e' quella piu' attiva nella ricerca di informazioni sulla salute (87%), seguita dagli over 55 (85%), impegnati nella prevenzione e nel mantenimento del benessere. Gli ultimi sono gli under 34 che si fermano al 77%. Le donne consultano internet piu' spesso rispetto agli uomini. Ma che cosa cercano gli italiani sul web in tema di salute? Sintomi e patologie sono gli argomenti piu' ricercati (64% dei casi), seguiti dagli stili di vita, per esempio dieta e alimentazione (55%). Ma si ricorre alla tastiera anche per capire meglio la posologia di un farmaco e le eventuali controindicazioni (43%), mentre scendono agli ultimi posti le ricerche sugli integratori (29%) e sui centri medici specialistici a cui rivolgersi (28%).

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Olio nuovo, Coldiretti lancia la degustazione

Arriva in Abruzzo l’olio nuovo e, per aiutare i consumatori a fare scelte di acquisto consapevoli, la Coldiretti promuove nei mercati di Campagna Amica iniziative di conoscenza con spremiture dal vivo, degustazioni guidate e consigli per riconoscere il vero Made in Italy dalle etichette, ma anche per fare le giuste scelte di abbinamento con i piatti serviti a tavola.

L’appuntamento in Abruzzo è fissato nei mercati di Campagna Amica di Pescara (in via Paolucci, ponte del mare) e di Teramo (via Roma, angolo di Via Po) dalle 10.00 alle 13.30.

Squisite degustazioni, bruschette e abbinamenti, tutor dell’olio e agrichef al lavoro con ricette ad hoc ma anche focus su extravergine ed alimentazione per conoscere il vero made in Italy con particolare riferimento ad un prodotto di eccellenza che in Abruzzo conta un totale di circa 60mila aziende produttrici di cui 15mila che coltivano prevalentemente olivo, oltre 350 frantoi e tre Dop.

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Università, il 40% degli atenei nella top 1000 mondiale

Il sistema universitario italiano piazza il 40% dei suoi atenei nella top 1000 mondiale per reputazione. E' questo uno dei dati principali che emerge dalla ricerca "L'Italia e la sua reputazione: le Universita'", condotta da Domenico Asprone, Pietro Maffettone e Massimo Rubechi, realizzata da Intesa Sanpaolo con Italiadecide e presentata al centro congressi del colosso bancario a Milano, alla presenza del presidente Gian Maria Gros-Pietro, e di Luciano Violante, ex presidente della Camera e presidente onorario di Italiadecide. Un focus, quello sulle universita', che investe molto anche il mondo bancario: "Intesa Sanpaolo - ha detto Gros-Pietro - lavora oltre 100 universita' italiane e questa ricerca ha messo in evidenza che il 40% dei nostri atenei si colloca tra le prime mille. Se pensiamo che le universita' nel mondo sono stimate in 20mila, essere nella top 1000 significa essere nel primo 5%. Un risultato superiore a quanto accade con le universita' degli Stati Uniti (8%, ndr), francesi o cinesi".

Una percentuale ottenuta normalizzando i dati dei ranking sul totale di universita' presenti in ogni Paese. Infatti, guardando la graduatoria, l'Italia non presenta universita' tra le prime 100 sia nel ranking QS che in quello THE, i due principali ranking internazionali che sono stati presi come riferimento, ma posiziona un numero di universita' confrontabile con Francia, Germania e Cina gia' nelle prime 500 e ancor di piu' nelle prime 1000. Restano pero' poche le universita' per abitante rispetto ai principali Paesi europei, sottolinea lo studio. Ciononostante, il posizionamento degli atenei italiani sta rapidamente migliorando, risultato significativo in uno scenario che vede la forte crescita della domanda di istruzione terziaria dall'Africa, dal Medio Oriente e dall'Asia. I dati della ricerca riscontrano quindi le criticita' del nostro sistema universitario: dalle risorse economiche, nettamente inferiori rispetto agli altri Paesi di riferimento, al basso numero di giovani che scelgono l'universita' italiana, alla scarsita' di docenti e la loro eta' anagrafica, tra le piu' alte dell'area Ocse.

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Cappelle sul Tavo inaugura la Panchina rossa, simbolo della Giornata contro la violenza sulle donne

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi e le organizzazioni internazionali ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno.
 La violenza contro le donne è fenomeno di difficile misurazione perché in larga parte sommerso. Molto spesso si tratta di violenze dentro la famiglia, più difficili da dichiarare e denunciare.

In questa direzione l'inziativa dell'amministrazione comunale di Cappelle sul Tavo, con il coinvogimento degli studenti della Scuola secondaria di primo grado, uno stand informativo curato dalla Croce Rossa di Penne, del Comandante della Stazione Carabinieri di Spoltore, i rappresentanti della Scuola Calico di Cappelle sul Tavo,  ha provveduto all’installazione di una panchina rossa come simbolo contro la violenza sulle donne.

“La violenza sulle donne è un fenomeno sociale ingiustificabile che attecchisce ancora in troppe realtà, private e collettive e nessun pretesto può giustificarla. Si tratta di comportamenti che vanno combattuti fermamente. La scuola e le altre attività in cui si esplica la crescita della persona devono essere in prima fila contro ogni forma di violenza, pregiudizio e discriminazione, per questo motivo insieme alla delegata Tatone e con il beneplacito del Sindaco e l’amministrazione tutta, abbiamo pensato bene di istituzionalizzare questa ricorrenza,cercando di concretizzare il più possibile questa realtà purtroppo abbastanza ricorrente nella nostra società. La panchina dovrà ricordare alle vecchie e nuove generazioni che la violenza non è mai la soluzione di taluna circostanza”, afferma l'assessore Paride Di Febo, che insieme alla consigliera comunale Claudia Tatone, ha programmato l'evento.
"Con questa inziativa vogliamo dare un segnale forte contro la violenza sulle donne, attirando sempre più l’attenzione su questo fenomeno che continua ad avere proporzioni enormi. E’ importante che si affrontino certe tematiche in uno spazio pubblico, in uno spazio comune. Il coinvolgimento degli studenti vuole essere una modalità per sensibillizzare  al rispetto della differenza di genere e contro ogni forma di discriminazione" ha dichiarato Claudia Tatone

L'iniziativa si è svolta lunedì 25 novembre 2019 alle ore 11,00 in Piazza Marconi a Cappelle sul Tavo.



Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).

Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa delle violenza subita (68,6%). In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione.

Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute. In particolare, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.

Le donne subiscono minacce (12,3%), sono spintonate o strattonate (11,5%), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3%). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1%). Meno frequenti le forme più gravi come il tentato strangolamento, l’ustione, il soffocamento e la minaccia o l’uso di armi. Tra le donne che hanno subìto violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l’essere toccate o abbracciate o baciate contro la propria volontà (15,6%), i rapporti indesiderati vissuti come violenze (4,7%), gli stupri (3%) e i tentati stupri (3,5%).

Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).

Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze.

Le donne straniere, contrariamente alle italiane, subiscono soprattutto violenze (fisiche o sessuali) da partner o ex partner (20,4% contro 12,9%) e meno da altri uomini (18,2% contro 25,3%). Le donne straniere che hanno subìto violenze da un ex partner sono il 27,9%, ma per il 46,6% di queste, la relazione è finita prima dell’arrivo in Italia.

Donne dai 16 ai 70 anni che hanno subito nel corso della vita violenza fisica o sessuale da un uomo per tipo di autore, tipo di violenza subita e cittadinanza. Anno 2014
(per 100 donne con le stesse caratteristiche)

(fonte Istat:https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famiglia/numero-delle-vittime-e-forme-di-violenza)

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Inaugurata a Pizzoli (AQ) la Panchina Rossa.

Questa mattina si è inaugurata a Pizzoli, in piazza del municipio, la panchina rossa del popoloso comune alle porte dell’Aquila, con la targhetta contenente il numero 1522, il numero nazionale antiviolenza attivo H24. Alla presenza di tante cittadine e cittadini, amministratrici, amministratori, consiglieri, l’assessora Laura Testa, il sindaco Gianni Anastasio e l’onorevole Stefania Pezzopane sono intervenuti ricordando la necessità di luoghi di denuncia sociale perché sempre più grave è il problema dei femminicidi e delle violenze di genere. L’onorevole Pezzopane ha sottolineato l’importanza delle leggi, ricordando nel contempo che le leggi da sole non possono bastare se non si affronta la questione culturale che è alla base di un problema i cui orribili numeri sono sempre più pesanti. Il sindaco Anastasio ha voluto sottolineare la viltà degli uomini violenti, uomini incapaci di confrontarsi con le donne con il rispetto dovuto.
Le democratiche della provincia dell’Aquila, proponenti l’iniziativa accolta da tanti comuni, saranno domani alle 17:30, in piazza duomo, nella libreria Mondadori, per l’incontro con la giornalista di rainews24, Maria Vittoria De Matteis, autrice del libro “ DONNE IN CRONACA “; proposte concrete da dieci uomini su come sensibilizzare il loro “genere” al problema sociale del femminicidio. Cittadine e cittadini sono invitate/ a partecipare.

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Ortona, Di Nardo: consiglio comunale come salotto di casa del Sindaco

Continui rinvii delle discussioni su mozioni e proposte di delibera, richieste di accesso agli atti ignorate e calendarizzazione degli argomenti all’ordine del giorno ad assoluto piacimento del primo cittadino e della sua giunta. Il Consiglio comunale di Ortona, nell’era del sindaco Castiglione, è gestito come fosse il suo salotto di casa”. Così Angelo Di Nardo, capogruppo di Fratelli d’Italia, Lega e lista Libertà e Bene Comune per Ortona, subito dopo avere esaminato l’ordine del giorno del prossimo Consiglio in programma sabato 30 novembre.

“La misura è colma – rimarca Di Nardo -. Il 9 ottobre scorso avevo regolarmente protocollato la mozione di Fratelli d’Italia in merito alla legge Meloni sui dispositivi anti-abbandono e la proposta di delibera sulla Sasi, ma di entrambe non c’è traccia nell’ordine del giorno, così come sono rimaste lettera morta una richiesta di chiarimenti sul Prg protocollata il 30 ottobre scorso e una richiesta di accesso agli atti riguardante la Casa di Riposo T. Berardi gestita dalla Cooperativa Lido Srl”.

L’esponente del centrodestra ortonese ricorda di avere sempre mostrato uno “spirito assolutamente collaborativo, accettando rinvii e dilazioni temporali, come accaduto proprio in settimana, su richiesta del sindaco, in riferimento alla proposta di deibera sulla Sasi. Ma ciò non può in nessun modo – avverte Di Nardo – legittimare atteggiamenti censori ed arbitrari da parte di questa Giunta, i cui atti di prepotenza istituzionale sono ormai diventati la cifra stilistica di questa amministrazione”.

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