Ortona, Di Nardo: Zona rossa e scuole chiuse, il risultato del ‘no’ del sindaco Castiglione

“Ci sono tre parole fastidiose da usare, quando si fa politica, e sono ‘lo avevo detto’. Ma qualche volta le buone pratiche si possono anche mettere da parte, se la ragione è forte. Ecco, a poco più di due settimane di distanza il mio ‘lo avevo detto’ voglio farlo sentire chiaro e forte, perché quando si parla di salute bisogna ragionare senza steccati e con cognizione di causa. Avevo chiesto al sindaco Castiglione di valutare una chiusura delle scuole, lui mi ha risposto con arroganza e saccenza, accusandomi persino di scarsa conoscenza dei dati. Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti: Ortona è stata confermata zona rossa e le scuole, tranne quelle dell’infanzia, sono state chiuse con un provvedimento del presidente della Regione, Marco Marsilio”: lo afferma Angelo Di Nardo, capogruppo al Comune di Ortona per Fratelli d’Italia, Lega, Libertà e Bene Comune per Ortona.

“L’evoluzione del contagio sul territorio appariva evidente – sottolinea Di Nardo – questi mesi ci hanno insegnato che i dati ufficiali vanno valutati in prospettiva: proprio per evitare che la situazione si aggravasse avevo chiesto un provvedimento misurato, per quanto difficile. Sono assolutamente consapevole delle difficoltà che le famiglie devono affrontare con la didattica a distanza, invece di porre barriere sarebbe bene pensare a qualche forma di sostegno, immediata da un lato e strutturale dall’altro, in modo da non lasciare indietro nessuno. Bisognerà iniziare a ragionare anche sul digital divide sul nostro territorio, in modo da colmare un vuoto che ha, lo stiamo vedendo, grosse ripercussioni dal punto di vista culturale e socio-economico. La buona politica si fa con le azioni, non con gli sbarramenti, con i ‘no’ alle proposte solo perché arrivano dalle forze di opposizione”.

“Saranno gli elettori di Ortona a valutare tutto il non fatto di questa amministrazione – afferma ancora Di Nardo – Io esprimo la mia vicinanza soprattutto ai più piccoli, per i quali la scuola non è solo un veicolo di cultura, ma un luogo di socialità, al quale mi auguro possano tornare nel tempo più breve possibile. Oggi è la scienza a dirci che anche in aula la prudenza e i protocolli forse non bastano più. Proponendo uno stop avevo usato semplicemente il buonsenso, applicato a una conoscenza diretta del territorio. Quella che altri, ancora una volta, hanno dimostrato di non avere. E di non prendere assolutamente in considerazione”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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