Pescara. Contributo di autonoma sistemazione: Nessuno tornerà per strada

Sono state notificate al Comune di Pescara le schede AeDES con cui i tre palazzi di via Lago di Borgiano, destinatari della ordinanza di sgombero notificata ad Ater sono stati riconosciuti inagibili. Questa comunicazione determina la possibilità di accedere al Contributo di Autonoma Sistemazione per l’emergenza determinatasi a seguito dello sgombero delle palazzine ai civici 14, 18 e 22. Procedure e modalità per richiedere i CAS sono state illustrate in conferenza stampa dal sindaco Marco Alessandrini, dal vice sindaco e assessore alla Protezione Civile Antonio Blasioli, dall’assessore alle Politiche della Casa Antonella Allegrino, dalla consigliera Daniela Santroni che ha seguito l’emergenza tramite Centro di Comunale, erano presenti i tecnici dei settori comunali interessati e i consiglieri Tonino Natarelli, Pierpaolo Zuccarini e Marco Presutti.

“I nostri uffici stanno intanto procedendo alle assegnazioni medio tempore, nell’attesa di riassegnare in via definitiva le abitazioni a chi ne ha diritto – aggiunge l’assessore alle Politiche della Casa Antonella Allegrino – ad oggi sono a disposizione 7 appartamenti ATER; ne sono stati assegnati 4 (2 a Pescara e 2 a Spoltore). Proseguiremo nei prossimi giorni e continueremo le assegnazioni a mano a mano che l’Ater ci fornirà altri alloggi che sta provvedendo a risistemare per finalità provvisorie. Le assegnazioni definitive avverranno con i criteri stabiliti dalla norma. In tutto questo è importante risottolineare il senso di maturità delle famiglie che si trovano in una condizione di preoccupazione e così come non sono stati lasciati soli nei primissimi momenti e giorni dell’emergenza, altrettanto non saranno lasciati sole adesso. Questi scenari aprono un’attività anche molto ampia da parte del Comune rispetto al tema e al problema delle case popolari ed è un’occasione che ci consente di stare a fianco alle famiglie nella maniera migliore possibile. Continuamente ci sono confronti e incontri, si fa in modo che al più presto i vari nuclei possano ritornare ad una vita quanto meno stabile, lavoro e problematiche derivanti da vicissitudini sanitarie comprese”.

“Nessuno verrà rimesso in strada, seguiremo la situazione di tutti, finché ognuno avrà una sistemazione definitiva – così il sindaco Marco Alessandrini – Via Lago di Borgiano resta una grandissima emergenza sociale e abitativa per la città che merita chiarezza e rispetto da parte di tutti. E a tale proposito sono orgoglioso per come sin qui il Comune ha gestito l’emergenza, ha dato risposta a pronta a un bisogno inatteso e grandissimo, assicurando presenza e informazioni quotidiane alle famiglie e le persone interessate. La buona notizia di oggi è che possiamo dare avvio al Contributo di Autonoma Sistemazione, significa che le persone che hanno vissuto questa emergenza e che dovranno rientrare in un alloggio popolare, in attesa della destinazione definitiva potranno recepire un contributo per il pagamento di un affitto. In Giunta ieri sera abbiamo deliberato una variazione di bilancio per 200.000 euro, una cifra che va a coprire il fabbisogno fino alla fine di luglio, ma questo non significa che dal primo agosto saranno in strada, anzi, significa che tutte le cifre anticipate dal Comune sono coperte e soprattutto che stiamo lavorando perché tutti coloro che sono stati coinvolti possano avere una somma per pagare una casa in affitto in attesa di una nuova assegnazione. La possibilità di erogare il Cas deriva dal fatto che è stato riconosciuto un collegamento causale fra lo sciame sismico dell’autunno scorso e i danni subiti dalle palazzine sgomberate. E’ un’opportunità importante e concreta. Noi vigileremo affinché i fondi servano all’uso per cui sono destinati e non ad altro. A seconda dell’estensione del nucleo familiare viene previsto un corrispettivo ritoccato in meglio in base alle singole problematicità delle persone che lo compongono (disabilità, salute e numerosità) e ora ci metteremo a disposizione per avviare al più presto le pratiche con chi vuole ricorrere a questo istituto. Lo facciamo di buon grado, perché siamo convinti che la democrazia non sia uno sport da tavolino, bisogna scendere in campo e noi lo stiamo facendo: noi ci occupiamo di trovare un tetto decoroso a quanti da un giorno all’altro un tetto se lo sono visti togliere perché era a rischio la loro vita e la cosa più importante al momento è questa”. “Cerco di dare notizia di tutto quello che conosciamo ad ora, con formale impegno a comunicare quello che progressivamente acquisiamo come informazione utile dalla Protezione civile regionale, che ringrazio nella persona del dirigente Antonio Iovino, per la disponibilità fin qui manifestata. Quella che affrontiamo è una procedura nuova per la città di Pescara, la più grande emergenza abitativa dopo il bombardamento del 43 -illustra il vice sindaco e assessore alla Protezione Civile Antonio Blasioli. Le schede AeDES redatte dagli “agibilitatori” del Cnr, un gruppo che lavora su incarico della Protezione Civile regionale e che il 14 luglio ha fatto sopralluogo nelle tre palazzine, classificano la classe di rischio dei tre edifici sgomberati con la lettera “E”, c’è da dire che dalla classe B si determina lo sgombero dagli edifici, quindi quella riscontrata è una situazione davvero grave. Con una situazione come quella riscontrata non si poteva aspettare un minuto di più per fare l’ordinanza di sgombero, che è stata la migliore scelta da parte di questa Amministrazione che si è messa in moto senza perdere tempo la notte stessa in cui abbiamo avuto la relazione, redigendo l’ordinanza e comunicandola agli interessati. Il percorso prevede ora che le schede redatte e notificate al Comune dovranno essere recepite dalla Protezione Civile e avverrà entro questa settimana, mentre già in giornata il Comune chiederà la costituzione di un tavolo permanente con la Protezione civile regionale, per affrontare una procedura molto complessa e per questo chiederemo un affiancamento al nostro Centro Operativo Comunale anche di personale della Regione Abruzzo che operi su Pescara con esperienze di Protezione Civile e di emergenze. Chiariamo quindi subito un aspetto. Nessuno di quanti di fatto vivevano negli alloggi, legittimato a chiedere questo contributo, dovrà uscire dagli alberghi in cui è sistemato. Il CAS rende possibile scegliere un’autonoma sistemazione: una casa in affitto come dice l’ordinanza di Protezione Civile n. 408 del 2016 o continuare a stare negli alberghi. In questo caso le strutture verranno convenzionate e, una volta fatto, la Protezione Civile si farà carico anche del ristoro dei costi sostenuti dal Comune fin dalla data della ordinanza del 4 luglio. In attesa della scelta e della sistemazione nessuno uscirà dagli alberghi, chi dice il contrario gioca allarmando una realtà che va rispettata e a cui bisogna parlare con cognizione e chiarezza come stiamo facendo noi dal primo giorno. Il CAS copre i successivi 180 giorni prorogabili di altri 180 fino a copertura dello stato di emergenza legata al terremoto, salvo ulteriori proroghe. E’ necessario che le famiglie ritrovino intimità e tranquillità e questo istituto lo consente e consente agli Enti di risparmiare fondi per affrontare la situazione. Con ogni probabilità questo riconoscimento permetterà all’Ater di affrontare anche i costi di demolizione e ricostruzione ma non voglio travalicare l’autonomia di un ente che è l’Ater e che farà le sue scelte. Stiamo organizzando una sezione dedicata del sito del Comune, i moduli per la richiesta saranno scaricabili dal sito o prelevabili dall’URP e metteremo a disposizione delle persone interessate l’Ufficio di Protezione Civile con il responsabile del servizio Lorenzo Ballone, per l’assistenza e la compilazione delle domande, oltre a numeri dedicati contattabili a orari di ufficio: 085/ 4283604 – 4283869. Le domande sono autocertificazioni e vanno sottoscritte e protocollate e si faranno controlli da parte del Comune per verificarne la veridicità.  Chiudo ringraziando tutte le persone che hanno operato finora stabilendo un filo diretto con tutte le 236 persone di via Lago di Borgiano, la stampa che ci ha consentito di raggiungerli anche in altro modo a cui mi appello perché l’informazione sia sempre circostanziata, veritiera e non cavalchi tentativi di strumentalizzare ciò che non si può strumentalizzare. Voglio ringraziare anche le famiglie per la collaborazione e la maturità con cui hanno collaborato: non è facile andare sotto casa di 84 famiglie di buon mattino ed annunciare che bisogna uscire dal focolare domestico per un pericolo di crollo.  Noi comprendiamo la tragedia grande che stanno affrontando e li ringraziamo per la pazienza, ma tutto questo era necessario e se necessario rafforzeremo il nostro lavoro che è quasi per intero dedicato a questa emergenza”.

 

Che cos’è il Contributo di Autonoma Sistemazione?

Il Cas è una misura destinata alle famiglie e al singolo cittadino la cui abitazione si trova in area in cui è vietato l’accesso (zona rossa), oppure è stata distrutta in tutto o in parte, o è stata sgomberata in seguito ai terremoti che hanno colpito l’Italia centrale.

Per ottenere il Cas, è necessario compilare un modulo di richiesta dove indicare gli estremi dell’ordinanza di sgombero, se emanata, oppure indicare la data del sopralluogo di verifica di agibilità effettuato da una squadra di rilevamento. In attesa del sopralluogo è necessario indicare la data di presentazione della richiesta. Una volta avuto l’esito sarà necessario comunicarlo al proprio Comune.

 

Chi può far richiesta del Cas?

Possono far richiesta del contributo i nuclei familiari che abbiano provveduto autonomamente a trovare un alloggio alternativo senza carattere di stabilità, compresi gli affittuari di immobili e chi usufruiva di alloggi in strutture pubbliche o private che siano stati sgomberati in seguito al terremoto, o siano stati distrutti in tutto o in parte dal sisma. È considerato come nucleo familiare anche lo stato di convivenza. Appartengono al nucleo familiare anche le persone inserite nello stesso che offrono assistenza domiciliare a minori, infermi, disabili, soggetti non autosufficienti.

Chi è ospitato in strutture alberghiere convenzionate con pubbliche amministrazioni non può accedere al Cas.

 

A quanto ammonta il Contributo di Autonoma Sistemazione?

Dal 15 novembre 2016 (data di entrata in vigore dell’ordinanza 408), il contributo può raggiungere un massimo di 900 euro mensili. I nuclei familiari composti da una sola unità percepiscono 400 euro, quelli composti da due unità 500 euro, 700 euro quelli composti da tre unità, 800 euro quelli composti da quattro unità e 900 euro quelli composti da cinque o più unità. È possibile disporre di ulteriori 200 euro mensili, anche in aggiunta al limite massimo, se in famiglia ci sono persone con handicap o con invalidità non inferiore al 67% o persone con più di 65 anni. La somma aggiuntiva di 200 euro prevista per la persona ultrasessantacinquenne è cumulabile con ulteriori 200 euro nel caso in cui la stessa persona sia anche persone con handicap o con invalidità non inferiore al 67%.

 

Per quanto tempo posso usufruire del Cas?

 

Il cittadino può usufruire del Cas a partire dalla data indicata nel provvedimento di sgombero dell’immobile, fino al rientro nell’abitazione – quando possibile – o se lo Stato ha provveduto ad altra sistemazione con carattere di stabilità. Attualmente il Cas è disciplinato con ordinanze di protezione civile, che hanno effetto fino alla scadenza dello stato di emergenza (180 giorni con eventuale proroga di ulteriori 180 giorni). Le disposizioni legislative che riguarderanno la fase di ricostruzione stabiliranno l’ulteriore proseguimento del Cas.

 

A partire da quale data decorre la percezione del Cas?

Il beneficiario del Cas deve indicare nella domanda presentata al proprio Comune la data a partire dalla quale ha provveduto alla sistemazione autonoma del nucleo familiare. È quindi questa la data di decorrenza della percezione del contributo di autonoma sistemazione. In sede di istruttoria della domanda, il comune verificherà la corrispondenza della data indicata dal richiedente sulla domanda con quella dei provvedimenti sindacali di sgombero o inagibilità. Le ordinanze del sindaco a riguardo possono anche essere successive alla data di effettiva indisponibilità dell’immobile dovuta al sisma. Il Comune, in quest’ultimo caso, potrà valutare se utilizzare la stessa data del sisma come riferimento per la decorrenza del diritto al Cas.

 

Il mio nucleo familiare è composto solo dalla mia persona. Ho diritto al Cas?

Sì, hai diritto al Contributo di Autonoma Sistemazione.

 

Dopo aver richiesto il Cas, il mio nucleo familiare ha subito una variazione nella composizione e nei requisiti di accesso (nascita, decesso, compimento 65° anno di età, altro). Il Cas andrà rimodulato?

Sì, il Cas va rimodulato in coerenza con la variazione del nucleo familiare.

 

Ho diritto al Cas, anche se non sono sposato ma convivente?

Sì. Lo stato di convivente è equiparato al vincolo familiare.

 

Per poter usufruire del Cas, chi verifica se il mio nucleo familiare risiedeva stabilmente e in modo continuativo sul territorio colpito dal terremoto? E secondo quale procedura?

I Sindaci hanno il compito di controllare la veridicità delle autocertificazioni presentate dai cittadini e finalizzate all’erogazione del Contributo di Autonoma Sistemazione. Gli accertamenti sono ripetuti con cadenza periodica finalizzati alla verifica del permanere dei requisiti necessari per la concessione del Cas.

 

Il Sindaco del Comune in cui vivo ha emesso un’ordinanza sindacale che obbliga me e la mia famiglia a lasciare la nostra abitazione perché è stata ritenuta inagibile a seguito del terremoto. Ho diritto al Cas o a un alloggio sostituivo?

Sì. Nel caso in cui sia stata emessa un’Ordinanza Sindacale di sgombero in conseguenza agli eventi sismici di agosto e ottobre il Comune, anche al di fuori dell’area maggiormente colpita, deve fornirle l’assistenza richiesta: una sistemazione alternativa o il Contributo di Autonoma Sistemazione.

 

Chi è usufruttuario o affittuario residente può usufruire del Cas e dell’albergo?

Sì. Gli affittuari di immobili e coloro che usufruivano di alloggi in strutture pubbliche o private che siano stati sgomberati in seguito al terremoto, o siano stati distrutti in tutto o in parte dal sisma, hanno diritto al Contributo di Autonoma Sistemazione solo se non sono stati alloggiati presso strutture alberghiere convenzionate con pubbliche amministrazioni.

 

Il mio coniuge, a differenza mia, non risiede in uno dei comuni colpiti dal terremoto. Ha comunque diritto di scegliere tra Cas e sistemazione in strutture alberghiere?

Il criterio per poter scegliere tra queste opzioni non è tanto la residenza quanto poter dimostrare che alla data del terremoto il coniuge viveva, con il nucleo familiare, abitualmente e stabilmente nell’abitazione resa inagibile dal sisma.

 

La somma aggiuntiva di 200 euro prevista per il portatore di handicap è cumulabile con ulteriori 200 euro nel caso la persona sia ultrasessantacinquenne?

Sì, è ammesso il cumulo dei contributi.

 

Sono un cittadino di una delle località colpite dai terremoti del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre che ha sostenuto spese (anche ingenti) per alloggiare presso strutture alberghiere o per affittare un’abitazione. Posso ottenere il rimborso di queste spese?

 

Risiedevo in un’abitazione dichiarata inagibile, ma sono anche proprietario di un’altra abitazione libera e agibile nello stesso comune o nei comuni limitrofi a quello dove ero residente. Posso continuare a fruire comunque del Cas?

Il contributo per l’autonoma sistemazione può essere concesso a un nucleo familiare proprietario di altra abitazione libera e agibile nello stesso comune o nei comuni limitrofi. Il Cas, infatti, è anche finalizzato a mitigare l’eventuale disagio arrecato al soggetto che lo richiede e che è stato costretto a trasferirsi al momento del sisma in altro immobile diverso da quello di dimora abituale.

 

Come si fa richiesta del Contributo di Autonoma Sistemazione?

I soggetti interessati al contributo, in rappresentanza del proprio nucleo familiare, devono presentare al proprio Comune di residenza un’istanza in forma di autocertificazione. La domanda dovrà essere compilata usando un apposito modulo in cui si indicherà:

la composizione del nucleo familiare;

l’indirizzo dell’abitazione nella quale alla data del terremoto o del 24 agosto, o del 26 ottobre o del 30 ottobre, lo stesso risiedeva stabilmente;

se l’abitazione sia stata sgomberata o distrutta in tutto o in parte;

se il nucleo familiare include persone con più di 65 anni, persone con handicap o con invalidità non inferiore al 67%;

qualunque titolo in grado di legittimare l’uso dell’abitazione;

la titolarità delle utenze di luce, gas, telefonia fissa o mobile;

la titolarità di un contratto di locazione registrato se si è affittuari di immobili.

 

I cittadini interessati dalle scosse del 26 e 30 ottobre dovranno compilare e consegnare al Comune il “Modulo DC/AS – eventi sismici 26 e 30 ottobre 2016(295 Kb)”

https://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/MOD1_DC_AS_TERREMOTI_26_30_ottobre_2016.pdf allegato alle indicazioni operative del 20 novembre.

Per le richieste relative al terremoto del 24 agosto resta invece valido il modulo “Modulo DC/AS – Sisma 24 agosto 2016(185 Kb)”

https://www.protezionecivile.gov.it/resources/cms/documents/Integrazione_CAS_Allegato_16set2016.pdf allegato alla circolare del 9 settembre 2016.

 

Hanno diritto al Cas o alla Sae le persone che dimoravano abitualmente in una casa andata distrutta o inagibile a causa dai terremoti del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre pur non avendo residenza nella stessa?

Sì, ma in questo caso la persona che fa richiesta di Cas e Sae deve dimostrare che alla data dei terremoti o del 24 agosto, o del 26 o del 30 ottobre abitava stabilmente in un edificio inagibile, distrutto a causa del terremoto o in zona rossa. A tale scopo il cittadino deve presentare adeguata documentazione (es. contratto di lavoro, contratto di affitto, intestazione di utenze).

 

 

 

 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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