Ponti di solidarietà in Europa. Delegazione di San Valentino in Bosnia per il Progetto Net-Med

di Arianna Pascetta

Dove ci sono i ponti non c’è isolamento ma dialogo e coraggio. Dove si costruiscono ponti ci sono unità e diversità. Vi possono essere visioni opposte ma se riconosciute, c’è la speranza di condividere le proprie stagioni.

Nel progetto dell’UE Net-Med bridge of solidariety, coordinato da Eurocivis di Adriano Amorosi, associazione senza scopo di lucro con sede a Barcellona che si dedica alla promozione della cittadinanza europea, con il F4CR network, la parola “bridge” -ponte- diventa ricerca di esempi di cittadinanza attiva e promozione di solidarietà europea fra le piccole comunità.

Nei giorni scorsi delegazioni delle associazioni partner insieme a Foundation of local democracy (Bosnia Herzegovina), CSV-Chieti (Italia), Activa (Portogallo) e ai rappresentanti dei Comuni di Seneghe (Italia), San Valentino in Abruzzo Citeriore (Italia), Mantegas (Portogallo), Olesa de Bonesvalls (Spagna) e Praca (Bosnia Herzegovina), si sono incontrate nella città di Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina, per creare una rete, promuovendo il dialogo interculturale non solo con le rappresentanze delle associazioni per immigrati ma anche tra i cittadini europei attraverso conferenze, seminari e workshop.

Non poteva essere scelta città più intensa per il meeting. Sarajevo, che ha vissuto il più lungo assedio militare della storia moderna negli anni novanta e che porta ancora i segni delle passate sofferenze sui suoi muri e sulle strade, ha mostrato ai suoi amici europei la bellezza della multiculturalità e della convivenza pacifica fra poli culturali, bazar, caffè, cattedrali cattoliche, ortodosse e sinagoghe che respirano lo stesso cielo. Sarajevo ha condiviso la sua voglia di rinascita accogliendo le delegazioni in un luogo altrettanto carico di significati: la Vijenica ossia la biblioteca Nazionale. Distrutta dalle granate incendiarie dell’esercito serbo tra il 25 e il 26 agosto 1992 è ora sede del Comune, di parte del Fondo nazionale e del Fondo universitario della Bosnia Erzegovina, oltre ad ospitare un museo e un luogo di ritrovo. Qui alla presenza del Sindaco di Sarajevo Abdullah Skaka e dei sindaci delle delegazioni é stato firmato un Patto di fratellanza europea, con scambio di doni tra i partner del progetto e celebrazione di rinnovato accordo tra le parti.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

Controllate anche

Diciotto rifugiati accolti dalla rete Arci Chieti

Un gruppo di 18 rifugiati sarà accolto nel territorio teatino da Arci Chieti, nell’ambito dei corridoi umanitari che …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *