Rifondazione Comunista e Giovani Comunisti sostengono lo sciopero digitale degli studenti

“Ancora una volta Regioni e Governo hanno toppato il rientro in classe per gli studenti delle scuole superiori, mentre è bene non dimenticare che gli studenti e il personale scolastico di infanzia, primaria e medie inferiori hanno continuato a rimanere in presenza. Dei 57.000 studenti delle scuole superiori abruzzesi solo metà rientrerà in classe tutti gli altri resteranno in Dad. È sotto gli occhi di tutti che la didattica a distanza sta incrementando disuguaglianza e dispersione scolastica”. Lo affermano Corrado Di Sante, segretario provinciale PRC-SE Pescara e Francesco Belfiglio, Giovani Comuniste/i Pescara.

“A Pescara la Libera Associazione Studentesca ha promosso per domani lunedì 11 gennaio uno “sciopero digitale” e un presidio dalle ore 11 in Piazza Unione sotto il consiglio regionale per rivendicare un tavolo permanente di confronto con la Regione  Abruzzo e per il rientro a scuola del 100% degli studenti delle scuole superiori in condizioni di sicurezza. Il diritto allo studio oggi è messo in discussione non solo dalla pandemia ma anche da una gestione pessima da parte della Ministra Azzolina e della Ministra De Micheli, del governo e della Regione, che pur di non investire nel sistema d’istruzione quanto sarebbe indispensabile, non hanno provveduto a ridurre il numero degli alunni per classe (max 15 alunni per classe), non hanno assunto il personale necessario, non hanno predisposto trasporti sicuri, non hanno predisposto un piano di edilizia scolastica non rinviabile specialmente in alcuni territori, non hanno potenziato i servizi di tracciamento nelle Asl, non hanno ripristinato la figura del medico scolastico, scomparsa come molte altre figure della medicina territoriale. Il protocollo di sicurezza predisposto dal Miur  ad agosto si è rivelato ampiamente insufficiente: non si combatte una pandemia con gli auspici e gli inviti, servivano e servono scelte e risorse concrete, invertire le politiche dei tagli degli ultimi anni. La Regione Abruzzo e ciascuno dei Dipartimenti di Prevenzione delle 4 Asl, quanto personale hanno dedicato specificatamente per il tracciamento nelle scuole?  È grave che con l’aumento dei casi si chieda che siano i responsabili covid delle scuole stesse ad occuparsi del tracciamento. Il timore è che con l’aumento dei contagi  le prime ad essere sacrificate saranno in breve tempo proprio le scuole superiori. Perché manca una pianificazione periodica dei test rapidi e sierologici per studenti e personale scolastico come ad esempio avviene per il personale sanitario?I test rapidi di questi giorni sono un’operazione più mediatica e di propaganda, basta solo ricordare che sono svolti da personale medico e infermieristico volontario. Tutte le scuole hanno attivato le commissioni covid?  In ciascuno scuola medico competente, RSPP (Responsabile sicurezza prevenzione e protezione) e RLS (rappresentante lavoratori per la sicurezza) hanno provveduto all’aggiornamento rispetto al rischio biologico da Covid19 in base al Testo Unico sulla sicurezza sul Lavoro Dlgs 81/2008 del DVR (documento valutazione del rischio)? Gel, sapone per le mani, carta asciugamani e carta igienica sono distribuiti con il contagocce, o sono sempre e costantemente a disposizione degli studenti e del personale scolastico? In ultimo per i trasporti aldilà degli annunci. In quali condizione sono gli autobus? Con quale frequenza è assicurata la pulizia e la sanificazione? A fine di ogni corsa? Una volta al giorno? Una volta a settimana? Una volta al mese? È previsto un sistema di prenotazione dei bus per regolare la presenza sugli stessi? Dai luoghi più distanti  della provincia sono aumentate il numero e la frequenza delle cose? In caso di autobus troppo pieno che succede? Quanto tempo impiega l’arrivo di una seconda corsa? Per il trasporto scolastico nell’area metropolitana ci sono bus dedicati agli studenti o tutti viaggiano sui medesimi bus? È evidente che è mancata una cabina di regia regionale, è evidente che governo e regioni hanno escluso dalle scelte e dai tavoli le rappresentanze sindacali e le organizzazioni studentesche, che poco o nulla è stato fatto per garantire in pieno il diritto all’istruzione e il diritto alla salute per la popolazione studentesca. Gli studenti chiedono “fatti”, che garantiscano la possibilità di tornare a scuola in presenza ma in sicurezza, a partire dai mezzi di trasporto, siamo d’accordo con loro e per questo aderiamo alla loro mobilitazione come nelle altre città d’Italia dove il rientro e la garanzia di condizioni di sicurezza è rimandato a data da destinarsi”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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