Primo Piano

Hotel Rigopiano, trovati morti anche gli ultimi dispersi

C'erano 40 persone nell'hotel Rigopianoquando la valanga, nel pomeriggio di mercoledi' 18 gennaio, ha investito la struttura: 28 ospiti, di cui 4 bambini, e 12 dipendenti, compresi il titolare Roberto Del Rosso e il rifugiato senegalese Faye Dane. Tutte le 29 vittime sono state recuperate e identificate 11 I SUPERSTITI - Due persone si sono salvate perche' al momento della slavina si trovavano all'esterno dell'albergo: - Giampiero Parete, l'ospite che si trovava all'esterno e che ha dato l'allarme; - il tuttofare dell'hotel, Fabio Salzetta, anche lui fuori dall'albergo. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerdi' 20 e l'alba di sabato 21 gennaio, 9 persone: - la moglie di Parete, Adriana Vranceanu e i due figli, il piccolo Gianfilippo e Ludovica; - i due bambini Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo; - Giampaolo Matrone; - Vincenzo Forti; - Francesca Bronzi; - Giorgia Galassi. 29 LE VITTIME - 15 uomini e 14 donne. GLI OSPITI DELL'HOTEL - Claudio Baldini (40 anni) e la moglie Sara Angelozzi (40 anni) di Atri (Teramo); - Luciano Caporale (54 anni) e la moglie Silvana Angelucci (46 anni) entrambi parrucchieri di Castel Frentano (Chieti); - Valentina Cicioni (32 anni), di Monterotondo (Roma), infermiera al Gemelli, era con il marito Giampaolo Matrone, rimasto ferito ma estratto vivo dalle macerie; - Sebastiano di Carlo (49 anni) ristoratore di Loreto Aprutino e la moglie Nadia Acconciamessa (47 anni) pescarese. Il loro figlio, Edoardo, si e' salvato; - Domenico di Michelangelo (41 anni), poliziotto di Osimo e la moglie Marina Serraiocco (36 anni), anche lei di Osimo. Il loro figlio, Samuel, si e' salvato; - Piero Di Pietro (53 anni) allenatore di calcio, e la moglie Rosa Barbara Nobilio (51 anni); venivano da Loreto Aprutino; - Stefano Feniello (28 anni) di Valva (Campania) ma residente a Silvi Marina. La sua fidanzata, Francesca Bronzi, si e' salvata; - Marco Tanda (25 anni), pilota di aereo di Macerata e la fidanzata Jessica Tinari (24 anni) di Vasto; - Foresta Tobia (60 anni) dipendente dell'agenzia delle Entrate e la moglie cinquantenne Bianca Iudicone di Montesilvano. - Marco Vagnarelli (44 anni) e la compagna Paola Tommasini (46 anni), di Castignano (Ascoli) IL PROPRIETARIO DEL Rigopiano E I DIPENDENTI - il proprietario dell'hotel Roberto Del Rosso (53 anni); - il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino (42 anni) di Farindola; - il receptionist Alessandro Riccetti (33 anni) di Terni; - il receptionist Emanuele Bonifazi (32 anni), di Pioraco (Macerata); - il cameriere Gabriele D'Angelo (31 anni), di Penne (Pescara); - la cuoca Ilaria De Biase (22 anni) di Chieti; - Marinella Colangeli (32 anni), di Farindola (Pescara) gestiva la Spa dell'hotel; - Cecilia Martella (24 anni), di Atri, lavorava nel centro benessere; - Linda Salzetta (31 anni), di Farindola, lavorava nel centro benessere. Suo fratello Fabio si e' salvato perche' si trovava fuori dall'hotel al momento della valanga; - Luana Biferi (30 anni), giovane calciatrice, lavorava nello staff, di Bisenti (Teramo); - il tuttofare Dame Faye (30 anni), rifugiato senegalese.

**************

Non è arrivato un ultimo miracolo a premiare il grande lavoro dei soccorritori all'hotel Rigopiano. Attorno alle 23 di ieri, mercoledì, i vigili del fuoco hanno estratto i corpi degli ultimi due dispersi. Le speranze erano minime ma gli uomini al lavoro sulle macerie hanno proseguito fino a quando non sono stati trovati tutti i dispersi. Si chiude così, con un bilancio pesantissimo, il conto delle vittime. Alla fine di una giornata lunghissima, i morti sono quindi 29, quindici uomini e quattordici donne. Sommati agli 11 sopravvissuti, fanno tutte e quaranta le persone che mercoledi' pomeriggio si trovano nel Rigopiano. Non c'e' piu' nessuno da cercare. Almeno non c'e' piu' nessuno di ufficiale da rintracciare.

La svolta e' arrivata lunedi' notte e da allora, in 48 ore, i vigili del fuoco hanno tirato fuori da quel che resta dell'hotel 18 vittime; 9 le hanno estratte martedi' e 9 mercoledi'. Queste ultime sono sei donne e tre uomini: i loro corpi, come la maggior parte di quelli usciti da quell'inferno poche ore prima, erano incastrati tra pilastri, pezzi di cemento, neve e tronchi. Ed erano tutti in un unico ambiente: quello dove, prima che sulRigopiano si abbattessero centinaia di tonnellate di neve, era il bar. I vigili del fuoco, in quella zona, c'erano arrivati due giorni fa. Erano entrati passando dalle cucine e li' avevano avuto gia' un brutto presentimento: alcuni di quegli ambienti erano rimasti miracolosamente intatti, ma non c'era nessuno. "Speravamo di trovare qualcuno ancora vivo - hanno ripetuto fino a ieri - anche se sapevamo bene che stavano per lasciare l'albergo e dunque erano tutti radunati da un'altra parte. Pero' magari qualcuno era tornato indietro, o si era attardato per qualche motivo in cucina. E se fosse stato cosi' si sarebbe forse salvato". Concluse le verifiche nelle cucine, gli Usar, gli specialisti delle ricerche tra le macerie, sono passati al bar. Un'ampia zona tra la sala del camino, dove c'erano alcuni dei sopravvissuti, e l'area ricreativa, dove sono stati estratti vivi i tre bambini. Ma li' dentro la situazione era molto peggio: un unico groviglio di macerie e neve. E di corpi. Qualcun altro, invece, lo hanno recuperato nella zona dove erano le camere: quattro piani venuti giu' completamente e schiacciati uno sull' altro. E gli ultimi due, un uomo e una donna, li hanno trovati sempre li': nella zona tra il bar e la hall. Dove tutti gli ospiti e i dipendenti dell'albergo attendevano l'arrivo dello spazzaneve che avrebbe dovuto pulire la strada e consentire loro di ripartire.

Le ricerche sono sospese anche se e' probabile che riprenderanno per bonificare l'intera area ed escludere con certezza che non vi siano altre persone che non erano finite in nessun elenco. Delle 29 vittime, 20 sono state identificate: si tratta di 9 donne e 11 uomini: Rosa Barbara Nobilio e suo marito Piero di Pietro, Nadia Acconciamessa e il marito Sebastiano di Carlo, l'estetista dell'hotel Linda Salzetta, Paola Tommasini, Ilaria De Biase, Luana Biferi, Jessica Tinari, Sara Angelozzi, Marinella Colangeli, il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D'Angelo, Stefano Feniello, Marco Vagnarelli, l'amministratore dell'hotel Roberto Del Rosso, il receptionist Alessandro Riccetti, il rifugiato senegale Faye Dame, Claudio Baldini, Emanuele Bonifazi. Gli ultimi 9 corpi da identificare sono all'obitorio dell'ospedale di Pescara, dove i parenti attendono di poterseli riportare finalmente a casa. Per i duecento uomini che hanno scavato per giorni, dopo aver capito che non ci sarebbe stato piu' nessuno vivo, ritrovarli tutti era l'unico obiettivo. E ci sono riusciti.

 

 

Leggi Tutto »

Hotel Rigopiano, estratte altre vittime

I vigili del fuoco hanno recuperato all'interno dell'hotel Rigopiano il cadavere di una donna, non ancora identificata. Lo rende noto la Prefettura di Pescara, spiegando che sale cosi' a 25 il numero delle vittime recuperate, mentre i dispersi sono 4.

Sale ancora il bilancio della tragedia di Rigopiano, mentre due superstiti, la coppia di Giulianova Vincenzo-Giorgia, raccontano per la prima volta il proprio incubo. Ad una settimana dalla slavina che travolse l'albergo a quattro stelle sopra Farindola, nel Pescarese, i numeri ufficiali di prefettura e Protezione civile parlano ora di 25 vittime e quattro dispersi. Undici i superstiti. Due persone, il cuoco Giampiero Parete e il tuttofare dell'hotel, Fabio Salzetta, si sono salvati perché si trovavano all'esterno dell'albergo. Poi nei giorni successivi, in particolare nel 'miracoloso' venerdì, dalle macerie sono state estratte vive nove persone: la moglie di Parete, Adriana, e quattro bambini (i piccoli Parete Adriana e Gianfilippo, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo). Tra gli altri adulti messi in salvo Giampaolo Matrone (operato con succcesso al braccio destro), Francesca Bronzi, Vincenzo Forti e Giorgia Galassi. Proprio loro hanno descritto il dramma vissuto nell'albergo. "Eravamo nella hall ad aspettare lo spazzaneve per scendere. Loro ci avevano detto di stare tranquilli e che quando sarebbe passato il mezzo avremmo potuto tornare a casa. Tornare nella camere era pericoloso, non abbiamo mai pensato che fosse una valanga, solo un forte terremoto", spiega la giovane, in conferenza stampa accanto al compagno. Poi svela: "Ci siamo aiutati tanto a vicenda altrimenti non ce l'avremmo fatta. Lui ha aiutato anche l'altra ragazza (Francesca Bronzi, ndr). Io ero molto in pensiero per i miei genitori, la prima cosa che ho detto è stata 'ditegli che stiamo bene'. La mia forza è stata lui, Vincenzo, ogni volta che pensavo di mollare lui mi tirava su".E Forti, visibilmente commosso, spiega come sia stato possibile per i due resistere sotto neve e ghiaccio in attesa dei soccorsi: "Ci siamo confortati l'un l'altro, per fortuna abbiamo bevuto con il ghiaccio che si scioglieva. Il ghiaccio ci ha salvato. Io non ho mai perso la speranza, non ho mai avuto un momento di sconforto. Siamo sempre stati vicini con Giorgia".Ma la gioia per avercela fatta ovviamente è solo uno dei risvolti di questo dramma. Perché se Vincenzo e Giorgia sono salvi con Francesca, Stefano Feniello, fidanzato di Bronzi, è una delle vittime identificate.

"Io vorrei sapere chi doveva intervenire prima della tragedia. Non possiamo recuperare 30 persone in cima ad una montagna ma andiamo sulla Luna. Mio figlio ha scritto all'hotel martedì e loro hanno detto che era tutto ok. Il giorno dopo sono stati costretti a usare le catene, aspettavano lo spazzaneve.Sono stati sequestrati dentro l'hotel. Nessuno si è preoccupato di andarli a salvare". Così a 'Pomeriggio 5' Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle vittime dell'hotel Rigopiano. "Il direttore dell'hotel doveva essere attrezzato, altrimenti quella struttura andava chiusa. Mi hanno dato l'orologio e una catenina di mio figlio. E' tutto quello che mi è rimasto grazie al direttore dell'albergo e al governatore. Qualcuno dovrà pagare, questo schifo in Trentino non esiste. Queste strutture in Abruzzo devono chiudere, si sapeva del rischio valanghe. Perché nessuno si è attivato? Non esistono giustificazioni", ha aggiunto.

 

**************

Sale a 24 il numero delle vittime della tragedia dell'hotel Rigopiano in provincia di Pescara. I vigili del fuoco hanno recuperato all'interno della struttura un altro corpo senza vita, non ancora identificato. Si tratta di una donna. Lo riferisce una nota della Prefettura di Pescara, precisando che scende a cinque il numero dei dispersi.

Sono 15 i corpi recuperati dai resti dell'hotel Rigopiano e attualmente all'obitorio dell'ospedale di Pescara. A questi si aggiungono le cinque salme gia' restituite alle famiglie, per un totale di 20, sulle 24 vittime estratte dalle macerie. Sono in corso gli accertamenti medico legali e le procedure di identificazione; poi la delicata fase della comunicazione ai familiari e del riconoscimento. I corpi recuperati nelle ultime ore o in corso di recupero dovrebbero arrivare in giornata in obitorio. 

**********

"In alcuni casi sono morti immediate per schiacciamento. In altri casi le morti sono state meno immediate, con concorrenza di cause: schiacciamento, ipotermia e asfissia". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini, nel corso di una conferenza stampa, spiegando i risultati delle sei autopsie già effettuate. "Non abbiamo casi di morte esclusivamente per ipotermia". "Ci sono state molte richieste, anche pressanti, dei parenti delle vittime che vogliono la restituzione dei corpi, chiedendoci di evitare l'accertamento autoptico, che è un ulteriore passaggio doloroso. Il mio ufficio ha scelto come modalità operativa di accertare con assoluta precisione caso per caso cosa è successo. Questo è il motivo per cui sto dicendo 'no, no, no' ai parenti che me lo chiedono. Faccio l'accertamento autoptico e lo farò per tutti". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini, nel corso di una conferenza stampa

********

Resta all'ospedale di Pescara solo uno dei superstiti della tragedia dell'hotel Rigopiano. Si tratta di Giampaolo Matrone, 33 anni, di Monterotondo, le cui condizioni "continuano ad essere buone", anche se "non e' ancora stata stabilita la data delle dimissioni". Subito dopo l'arrivo in ospedale, Matrone era stato operato al braccio destro. La degenza, stando a quanto appreso, potrebbe protrarsi per una settimana o piu'. Sua moglie, Valentina Cicioni, e' ancora tra i dispersi. I prossimi bollettini sanitari, fa sapere la Asl, saranno trasmessi tramite mail.

************

 

 

*********

Si sono conclusi poco fa a Loreto Aprutina i funerali di Sebastiano Di Carlo e Nadia Acconciamessa, i coniugi morti all'hotel Rigopiano. "In questi giorni tutta questa zona e' addolorata, c'e' come una cappa sopra di noi", ha detto don Andrea Di Michele durante l'omelia ricordando le altre due vittime della cittadina pescarese e tutti i morti della sciagura. Alla messa hanno preso parte tra gli altri il governatore dell'Abruzzo Luciano D'Alfonso, il prefetto di PescaraFrancesco Provolo, i sindaci di Pescara e di Loreto Aprutina. Telecamere tv e fotografi non sono stati fatti entrare. Le due bare s

**********

C' e' anche il corpo di Roberto Del Rosso tra le vittime recuperate all' interno dell' hotel Rigopiano. Oltre a Del Rosso sono stati identificati anche i corpi di Paola Tomassini, Stefano Feniello, Marco Vanarielli e Piero Di Pietro.

 

*********

 

C'erano 40 persone nell'hotel Rigopiano quando la valanga, nel pomeriggio di mercoledi', ha investito la struttura: 28 ospiti, di cui 4 bambini e 12 dipendenti, compreso il titolare Roberto Del Rosso e il rifugiato senegalese Faye Dane. Due persone, il cuoco Giampiero Parete e il tuttofare dell'hotel, Fabio Salzetta, si sono salvati perche' al momento della slavina si trovavano all'esterno dell'albergo. Sono stati recuperati dagli uomini del soccorso alpino all'alba di giovedi' scorso. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerdi' e l'alba di sabato scorsi, 9 persone: la moglie e il figlio di Parete, Adriana Vranceanu e il piccolo Gianfilippo; tre bambini, l'altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo, e altre 4 persone. Si tratta di Giampaolo Matrone, Vincenzo Forti, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi. Le vittime al momento estratte sono invece 18: 10 uomini e 8 donne. Di queste ne sono state identificate 11: Sebastiano di Carlo e la moglie Nadia Acconciamessa, il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D'Angelo, l'estetista Linda Salzetta, Barbara Nobilio, Paola Tomassini, Stefano Feniello, Marco Vanarielli, Pietro Di Pietro e l'amministratore dell' hotel Roberto Del Rosso.

Leggi Tutto »

Precipita elicottero del 118 nell’Aquilano

ono tutti morti i sei a bordo dell'elicottero del 118 precipitato nella tarda mattinata in un canalone nei pressi di Campo Felice. Lo apprende l'AGI da fonti dello stesso 118. L'elicottero era impegnato in un'operazione di soccorso di uno sciatore.

Alcuni dei soccorritori hanno cominciato la discesa con delle barelle e da quanto appreso dovrebbero portare a valle i primi corpi dei deceduti nell'incidente. L'impatto dell'elicottero del 118 contro il Monte Cefalone e' stato terribile. Secondo quanto spiegato dai Carabinieri Forestali in quota c'e' una pendenza vicina al 100% e il suolo e' inclinato di 45 gradi.

I rottami del velivolo - un AW 139 - sono stati localizzati in un canalone nei pressi di Casamaina, in territorio di Lucoli. Le vittime sono i cinque componenti dell'equipaggio e lo stesso sciatore che era stato soccorso e portato a bordo. L'incidente mentre l'elicottero era sulla via del ritorno, diretto all'ospedale di L'Aquila dove era previsto il trasferimento dello sciatore soccorso. Ancora tutte da accertare le cause della tragedia. Sembrerebbe che il velivolo sia precipitato da un'altezza di 600 metri, forse perche' finito contro un cavo sospeso oppure per un guasto meccanico. In zona c'era fitta nebbia e anche questo potrebbe aver avuto un ruolo chiave nell'accaduto. Si parla di un forte boato, ma questo potrebbe essere stato conseguenza dell'impatto contro il suolo. Sul posto stanno convergendo, sci ai piedi, diverse squadre di soccorritori, compreso un gruppo di quelli che in questi giorni sono impegnati nelle ricerche all'hotel Rigopiano, a Farindola. In supporto anche maestri di sci di Campo Felice.

******

E' precipitato l'elicottero del 118 impegnato in un'operazione di soccorso su una pista da sci a Campo Felice, nell'aquilano: la carcassa è stata individuata - spiega il soccorso alpino - sotto dei salti di roccia. Si trova in una posizione difficile da raggiungere. Sul posto, al momento dell'incidente, una fitta nebbia che ha costretto i soccorsi a utilizzare gli infrarossi per localizzare l'elicottero e che ora sta anche rendendo difficoltose le operazioni sul posto. Non si conoscono quindi al momento le condizioni delle sei persone che erano a bordo. Sul posto sono intervenute tre squadre del Cnsas, da Rieti, L'Aquila e Roma e i vigili del fuoco che stanno conducendo congiuntamente le operazioni di soccorso. Inviati anche medici del 118.

I maestri di sci di Campo Felice e Ovindoli si sono attivati subito dopo la notizia dell'elicottero del 118 precipitato nella zona. "I maestri di sci si sono messi a disposizione dei soccorritori - ha riferito il presidente del collegio regionale Abruzzo maestri di sci, Francesco Di Donato, anche sindaco di Roccaraso - con ogni mezzo e con le pelli di foca. La zona e' impervia e ci sono alti cumuli di neve"

L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo ha aperto un'inchiesta sulla vicenda dell'Elicottero caduto nei pressi del laghetto di Campo Felice, nell'aquilano. L'Agenzia - che ha competenza specifica sugli incidenti aerei - ha gia' disposto l'invio di un proprio ispettore sul luogo dell'incidente.

L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) - e' scritto in una nota - "ha aperto un'inchiesta di sicurezza sull'incidente che, oggi 24 gennaio, intorno alle 12.15 locali, ha coinvolto l'elicottero AW139 marche EC-KJT, in prossimita' del Laghetto di Campo Felice, in provincia dell'Aquila". L'elicottero, "con sei persone a bordo, stava rientrando dopo aver soccorso una persona infortunata". L'Agenzia - conclude la nota - ha disposto l'invio di un team investigativo nella zona dell'evento, resa decisamente impervia anche dalle condizioni meteorologiche avverse".

Il magistrato titolare dell'inchiesta sullo schianto dell'elicottero del 118, Simonetta Ciccarelli, ha dato ordine di acquisire quanto piu' possibile immagini del relitto e del luogo dell'incidente. Una squadra di tre vigili del Fuoco e' partita a piedi avvicinandosi e cerchera' di far partire un drone munito di telecamera e a farlo avvicinare ai rottami. Ci sono dei dubbi che si possa portare a termine l'operazione con successo a causa delle forti raffiche di vento che imperversano sulla zona, e anche per la nebbia.

***********

Un elicottero del 118 e' precipitato tra L'Aquila e Campo Felice.  Si trattava di un normale volo di soccorso. Il velivolo non era infatti impegnato ne' per l'emergenza maltempo ne' per quella relativa al terremoto. Non faceva inoltre parte degli elicotteri che in questi giorni sono impegnati sulla valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano.

L'elicottero e' caduto a circa un chilometro dalle piste da sci di Campo Felice. Lo riferisce Mauro Cordeschi, direttore degli impianti di Campo Imperatore, che ha raggiunto la zona coi soccorsi. ''I soccorsi sono arrivati, si vede solo una macchia nera - riferisce - ma non e' una bella situazione a vedersi''. L'elicottero del 118 si trova a mezza costa sulla ripida montagna.

L'incidente e' avvenuto in una zona fortemente innevata e montuosa a circa 1600 metri di quota in corrispondenza del km 14 della strada statale 696. Sul posto ci sono autopattuglie della Polizia, dei Carabinieri, numerosi mezzi dell'esercito tra cui anche un "bruco", autoambulanze, mezzi dell'Anas che contribuiscono a tenere la strada pulita. Il luogo si trova a poche centinaia di metri dall'Hotel La Vecchia Miniera.

Il cielo, dove e' caduto l'elicottero del 118 in fase di soccorso per un incidente sulle piste di sci, e' coperto. Il vento e' moderato e la temperatura tra -2 e un grado

Leggi Tutto »

Precipita elicottero del 118 nell’Aquilano, sei morti nello schianto

Sono tutti morti i sei a bordo dell'elicottero del 118 precipitato nella tarda mattinata in un canalone nei pressi di Campo Felice. Lo apprende l'AGI da fonti dello stesso 118. L'elicottero era impegnato in un'operazione di soccorso di uno sciatore.

Questi i nomi delle vittime dell' elicottero del 118 caduto a Campo Felice: Walter Bucci, 57 anni, medico rianimatore del 118 Asl dell'Aquila, Davide De Carolis, tecnico dell'elisoccorso del soccorso alpino e consigliere comunale di Santo Stefano di Sessanio, Giuseppe Serpetti, infermiere, Mario Matrella, verricellista, Gianmarco Zavoli, pilota. L'elicottero stava trasportando Ettore Palanca, 50 anni, di Roma, che si era fatto male sciando, procurandosi la frattura di tibia e perone. Bucci, De Carolis e Serpetti sono aquilani, Matrella e' pugliese, e Zavoli e' emiliano

Alcuni dei soccorritori hanno cominciato la discesa con delle barelle e da quanto appreso dovrebbero portare a valle i primi corpi dei deceduti nell'incidente. L'impatto dell'elicottero del 118 contro il Monte Cefalone e' stato terribile. Secondo quanto spiegato dai Carabinieri Forestali in quota c'e' una pendenza vicina al 100% e il suolo e' inclinato di 45 gradi.

I rottami del velivolo - un AW 139 - sono stati localizzati in un canalone nei pressi di Casamaina, in territorio di Lucoli. Le vittime sono i cinque componenti dell'equipaggio e lo stesso sciatore che era stato soccorso e portato a bordo. L'incidente mentre l'elicottero era sulla via del ritorno, diretto all'ospedale di L'Aquila dove era previsto il trasferimento dello sciatore soccorso. Ancora tutte da accertare le cause della tragedia. Sembrerebbe che il velivolo sia precipitato da un'altezza di 600 metri, forse perche' finito contro un cavo sospeso oppure per un guasto meccanico. In zona c'era fitta nebbia e anche questo potrebbe aver avuto un ruolo chiave nell'accaduto. Si parla di un forte boato, ma questo potrebbe essere stato conseguenza dell'impatto contro il suolo. Sul posto stanno convergendo, sci ai piedi, diverse squadre di soccorritori, compreso un gruppo di quelli che in questi giorni sono impegnati nelle ricerche all'hotel Rigopiano, a Farindola. In supporto anche maestri di sci di Campo Felice.

Due vittime erano a Rigopiano tra i soccorritori

Walter Bucci e Davide De Carolis, due dei tre operatori del Soccorso alpino nazionale morti nell'incidente di elicottero nell'Aquilano, avevano partecipato nei giorni scorsi alle operazioni di soccorso all'hotel Rigopiano. E' quanto si apprende da fonti del Soccorso alpino. Bucci, medico rianimatore, aveva lavorato due giorni tra le macerie dell'albergo, mentre De Carolis, tecnico dell'elisoccorso, avrebbe lasciato la zona del Pescarese solo ieri.

Il racconto di un testimone

"Volava basso e piano, c'era molta nebbia non si vedeva a pochi metri, seguiva la strada mentre andava verso la stazione di Campo Felice dal valico della Crocetta. Quando e' tornato indietro ho prestato attenzione poi ho sentito un botto, un forte rumore, penso l' impatto con la montagna. Il motore ha continuato a girare per un minuto poi non ho sentito piu' nulla. E ho chiamato subito il 118". Questo il racconto di Loris Fucetola, istruttore di fondo, che ha dato l'allarme dopo lo schianto dell'elicottero.

Lutto cittadino a L'Aquila

"Esprimo, a nome dell'intera Municipalita' aquilana, un incredulo dolore per l'assurda tragedia che vede cinque nostri operatori del 118, protagonisti di tante prove di generosita' e professionalita', perdere la vita insieme con uno sciatore appena soccorso, ospite della nostra montagna". E' quanto ha dichiarato il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. "Una partecipazione commossa - ha proseguito il sindaco -, un lutto che ci vede vicini ai familiari delle vittime e alla grande famiglia della Asl dell'Aquila. Il capoluogo osservera' il lutto cittadino nella giornata dell'estremo saluto e delle esequie delle vittime di questa tragedia".

******

E' precipitato l'elicottero del 118 impegnato in un'operazione di soccorso su una pista da sci a Campo Felice, nell'aquilano: la carcassa è stata individuata - spiega il soccorso alpino - sotto dei salti di roccia. Si trova in una posizione difficile da raggiungere. Sul posto, al momento dell'incidente, una fitta nebbia che ha costretto i soccorsi a utilizzare gli infrarossi per localizzare l'elicottero e che ora sta anche rendendo difficoltose le operazioni sul posto. Non si conoscono quindi al momento le condizioni delle sei persone che erano a bordo. Sul posto sono intervenute tre squadre del Cnsas, da Rieti, L'Aquila e Roma e i vigili del fuoco che stanno conducendo congiuntamente le operazioni di soccorso. Inviati anche medici del 118.

I maestri di sci di Campo Felice e Ovindoli si sono attivati subito dopo la notizia dell'elicottero del 118 precipitato nella zona. "I maestri di sci si sono messi a disposizione dei soccorritori - ha riferito il presidente del collegio regionale Abruzzo maestri di sci, Francesco Di Donato, anche sindaco di Roccaraso - con ogni mezzo e con le pelli di foca. La zona e' impervia e ci sono alti cumuli di neve"

L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo ha aperto un'inchiesta sulla vicenda dell'Elicottero caduto nei pressi del laghetto di Campo Felice, nell'aquilano. L'Agenzia - che ha competenza specifica sugli incidenti aerei - ha gia' disposto l'invio di un proprio ispettore sul luogo dell'incidente.

L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) - e' scritto in una nota - "ha aperto un'inchiesta di sicurezza sull'incidente che, oggi 24 gennaio, intorno alle 12.15 locali, ha coinvolto l'elicottero AW139 marche EC-KJT, in prossimita' del Laghetto di Campo Felice, in provincia dell'Aquila". L'elicottero, "con sei persone a bordo, stava rientrando dopo aver soccorso una persona infortunata". L'Agenzia - conclude la nota - ha disposto l'invio di un team investigativo nella zona dell'evento, resa decisamente impervia anche dalle condizioni meteorologiche avverse".

Il magistrato titolare dell'inchiesta sullo schianto dell'elicottero del 118, Simonetta Ciccarelli, ha dato ordine di acquisire quanto piu' possibile immagini del relitto e del luogo dell'incidente. Una squadra di tre vigili del Fuoco e' partita a piedi avvicinandosi e cerchera' di far partire un drone munito di telecamera e a farlo avvicinare ai rottami. Ci sono dei dubbi che si possa portare a termine l'operazione con successo a causa delle forti raffiche di vento che imperversano sulla zona, e anche per la nebbia.

***********

Un elicottero del 118 e' precipitato tra L'Aquila e Campo Felice.  Si trattava di un normale volo di soccorso. Il velivolo non era infatti impegnato ne' per l'emergenza maltempo ne' per quella relativa al terremoto. Non faceva inoltre parte degli elicotteri che in questi giorni sono impegnati sulla valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano.

L'elicottero e' caduto a circa un chilometro dalle piste da sci di Campo Felice. Lo riferisce Mauro Cordeschi, direttore degli impianti di Campo Imperatore, che ha raggiunto la zona coi soccorsi. ''I soccorsi sono arrivati, si vede solo una macchia nera - riferisce - ma non e' una bella situazione a vedersi''. L'elicottero del 118 si trova a mezza costa sulla ripida montagna.

L'incidente e' avvenuto in una zona fortemente innevata e montuosa a circa 1600 metri di quota in corrispondenza del km 14 della strada statale 696. Sul posto ci sono autopattuglie della Polizia, dei Carabinieri, numerosi mezzi dell'esercito tra cui anche un "bruco", autoambulanze, mezzi dell'Anas che contribuiscono a tenere la strada pulita. Il luogo si trova a poche centinaia di metri dall'Hotel La Vecchia Miniera.

Il cielo, dove e' caduto l'elicottero del 118 in fase di soccorso per un incidente sulle piste di sci, e' coperto. Il vento e' moderato e la temperatura tra -2 e un grado

Leggi Tutto »

Hotel Rigopiano, inizia un nuovo giorno di ricerche

A cinque giorni dal disastro lo scenario e' cambiato e ora potranno intervenire anche i mezzi meccanici: "Contiamo cosi' di poter avanzare piu' velocemente". E' quanto ha annunciato il vice ministro agli Interni, Filippo Bubbico, incontrando i giornalisti al Centro operativo comunale (Coc) di Penne. Ricordando che "fino ad ora non c'e' stato un momento di sosta nell'attivita' di soccorso", Bubbico ha riferito che "si sta lavorando per estrarre il corpo della vittima individuata ieri". Riguardo alle polemiche sui ritardi e sulla mail inviata dal gestore dell'albergo alla prefettura, Bubbico ha ribadito che "ora si e' concentrati sull'attivita' necessaria per rendere piu' efficaci i soccorsi: tutto cio' che non attiene ai selvataggi - ha concluso - ora non ci riguarda".

 "Sotto il profilo fisico stanno bene e sono potenzialmente dimissibili ma ci stiamo organizzando e stiamo concordando il da farsi con gli psicologi, che stanno arrivando gradualmente a certe comunicazioni con l'obiettivo di far elaborare la situazione". Cosi' il primario della pediatria di PESCARA, Giuliano Lombardi, a proposito di Edoardo Di Carlo, 8 anni, e Samuel Di Michelangelo, 7, i due bimbi scampati alla tragedia dell'hotel Rigopiano e rimasti senza genitori. La madre e il padre del primo, di Loreto Aprutino, Sebastiano Di Carlo e Nadia Acconciamessa, sono due delle sei vittime gia' accertate. I genitori di Samuel, Domenico, 41 anni, il poliziotto di Chieti, e Marina Serraiocco, residenti nelle Marche, a Osimo, sono ancora tra i dispersi. Per le dimissioni dei due piccoli l'ultima parola spetta quindi agli psicologi che decideranno come organizzare la fase post ricovero.

**********

Un vigile del fuoco che stava operando tra le macerie dell'hotel Rigopiano e' rimasto lievemente ferito in un incidente avvenuto questa mattina. Il pompiere, mentre stava entrando all'interno della struttura per proseguire le ricerche dei dispersi, si e' ferito ad una mano. Il vigile del fuoco e' stato portato via in ambulanza, ma le sue condizioni non sono gravi.

*************

La macchina dei soccorsi all'hotel Rigopiano non si ferma neanche un attimo. Anche questa notte, con l'ausilio delle fotoelettriche, sono stati tutti al lavoro nella speranza di trovare in vita ancora i dispersi che, al momento, sono 23. Undici, in tutto, le persone sopravvisute, 6 le vittime con il sesto corpo di un uomo recuperato ieri. Si scava ancora con mani e pale e con l'utilizzo di sonde. Non e' possibile, allo stato attuale, intervenire con mezzi meccanici. Per i parenti dei dispersi sono ore di lunghissima ed estenuante attesa.

"Si lavora nei cunicoli, la gente potrebbe ancora resistere e questa e' la nostra speranza", dice Luca Cari, responsabile comunicazione dei vigili del fuoco. "Non ci fermeremo". Le diffcolta' maggiori per le operazioni di ricerca rimangono legate al maltempo e alla viabilita' poiche' il senso unico alternato sulla strada che conduce al resort non agevola le operazioni. Il rischio valanga permane su tutta la struttura anche se ieri e' passato da 4 a 3, comunque un livello elevato. Domani, intanto, nella chiesa di San Nicola Vescovo di Farindola saranno celebrati i funerali di Alessandro Giancaterino, il 43enne capo cameriere vittima della valanga. La camera ardente e' stata allestita nella sala consiliare comunale. Alessandro era il fratello dell'ex sindaco di Farindola, Massimiliano Giancaterino. Sul fronte delle indagini riveste un certo rilievo la mail, acquisita agli atti dalla Procura di Pescara, nella quale alle 15.40 la direzione dell'hotel chiedeva al Comune di Farindola, alla Provincia e alla Prefettura un intervento urgente per riaprire la strada in modo da consentire agli ospiti - terrorizzati dalle scosse di terremoto e dal maltempo e decisi a rimanere all'esterno della struttura - di poter tornare a casa.

Leggi Tutto »

Hotel Rigopiano, si scava per raggiungere altri locali all’interno

"Proseguono le operazioni nell'ambito dell'edificio dell'Hotel Rigopiano per raggiungere ulteriori locali interni, attivita' resa difficile dalla necessita' di realizzare aperture nelle murature portanti per riuscire a passare da un ambiente a quello successivo". Ne da' notizia la Prefettura di Pescara in una nota. "Sono in corso le operazioni per il recupero della sesta vittima, individuata nella giornata di ieri. Completata nel corso della notte la realizzazione di una ulteriore pista tra l'area di raccolta dei soccorritori e il fronte dell'albergo, la quale ora agevola l'attivita' e l'afflusso di ulteriori mezzi meccanici. Questi- spiega la nota- sono attualmente impegnati nella rimozione degli accumuli nevosi in prossimita' dell'edificio particolarmente concentrata nella zona posteriore dell'albergo. Ancora sfavorevoli le previsioni meteo per la giornata e resta alto nella zona delle operazioni l'indice di rischio valanghe fornito dal servizio dei carabinieri forestali specializzato nel rilevamento e monitoraggio valanghe e servizio meteomont, condizioni che tra l'altro ostacolano l'utilizzo degli elicotteri dei vigili del fuoco e dei carabinieri. Questa mattina un vigile del fuoco e' rimasto lievemente infortunato ad una mano durante le operazioni di ricerca e soccorso all'interno dell'edificio ed e' stato trasportato in ospedale per le cure del caso".

L'ultimo sms di Stefano al papa', "c'e' tanta neve"

"Ci sentiamo dopo che andiamo alla spa. E' pieno di neve. Nevica, pero', questa Panda e' uno spettacolo. Siamo saliti senza catene". E' il contenuto di una nota audio inviata su whatsapp da Stefano Feniello, il ragazzo disperso a Rigopiano, al papa' Alessio, il giorno precedente alla tragedia quando Stefano era appena giunto in hotel insieme alla fidanzata Francesca Bronzi, che gli aveva relegato il soggiorno per il suo compleanno. E il padre risponde al messaggio: "Ok, ci sentiamo dopo. State attenti, buon divertimento". E' stato il papa' di Stefano a far ascoltare il messaggio ai cronisti all'esterno dell'ospedale

"Con la luce del telefonino, finche' ha retto la batteria, ho illuminato il braccio di Stefano, vedevo solo il suo braccio. Si lamentava, lo chiamavo ma non rispondeva, poi non l'ho sentito neanche piu' lamentarsi". Lo avrebbe raccontato Francesca Bronzi, superstite della tragedia di Rigopiano, a proposito del fidanzato Stefano Feniello, ancora disperso, stando a quanto riferito dal padre del ragazzo che afferma: "Francesca dice che e' lui perche' ha riconosciuto l'orologio che gli aveva regalato".

******************

A cinque giorni dal disastro lo scenario e' cambiato e ora potranno intervenire anche i mezzi meccanici: "Contiamo cosi' di poter avanzare piu' velocemente". E' quanto ha annunciato il vice ministro agli Interni, Filippo Bubbico, incontrando i giornalisti al Centro operativo comunale (Coc) di Penne. Ricordando che "fino ad ora non c'e' stato un momento di sosta nell'attivita' di soccorso", Bubbico ha riferito che "si sta lavorando per estrarre il corpo della vittima individuata ieri". Riguardo alle polemiche sui ritardi e sulla mail inviata dal gestore dell'albergo alla prefettura, Bubbico ha ribadito che "ora si e' concentrati sull'attivita' necessaria per rendere piu' efficaci i soccorsi: tutto cio' che non attiene ai selvataggi - ha concluso - ora non ci riguarda".

 "Sotto il profilo fisico stanno bene e sono potenzialmente dimissibili ma ci stiamo organizzando e stiamo concordando il da farsi con gli psicologi, che stanno arrivando gradualmente a certe comunicazioni con l'obiettivo di far elaborare la situazione". Cosi' il primario della pediatria di Pescara, Giuliano Lombardi, a proposito di Edoardo Di Carlo, 8 anni, e Samuel Di Michelangelo, 7, i due bimbi scampati alla tragedia dell'hotel Rigopiano e rimasti senza genitori. La madre e il padre del primo, di Loreto Aprutino, Sebastiano Di Carlo e Nadia Acconciamessa, sono due delle sei vittime gia' accertate. I genitori di Samuel, Domenico, 41 anni, il poliziotto di Chieti, e Marina Serraiocco, residenti nelle Marche, a Osimo, sono ancora tra i dispersi. Per le dimissioni dei due piccoli l'ultima parola spetta quindi agli psicologi che decideranno come organizzare la fase post ricovero.

**********

Un vigile del fuoco che stava operando tra le macerie dell'hotel Rigopiano e' rimasto lievemente ferito in un incidente avvenuto questa mattina. Il pompiere, mentre stava entrando all'interno della struttura per proseguire le ricerche dei dispersi, si e' ferito ad una mano. Il vigile del fuoco e' stato portato via in ambulanza, ma le sue condizioni non sono gravi.

*************

La macchina dei soccorsi all'hotel Rigopiano non si ferma neanche un attimo. Anche questa notte, con l'ausilio delle fotoelettriche, sono stati tutti al lavoro nella speranza di trovare in vita ancora i dispersi che, al momento, sono 23. Undici, in tutto, le persone sopravvisute, 6 le vittime con il sesto corpo di un uomo recuperato ieri. Si scava ancora con mani e pale e con l'utilizzo di sonde. Non e' possibile, allo stato attuale, intervenire con mezzi meccanici. Per i parenti dei dispersi sono ore di lunghissima ed estenuante attesa.

"Si lavora nei cunicoli, la gente potrebbe ancora resistere e questa e' la nostra speranza", dice Luca Cari, responsabile comunicazione dei vigili del fuoco. "Non ci fermeremo". Le diffcolta' maggiori per le operazioni di ricerca rimangono legate al maltempo e alla viabilita' poiche' il senso unico alternato sulla strada che conduce al resort non agevola le operazioni. Il rischio valanga permane su tutta la struttura anche se ieri e' passato da 4 a 3, comunque un livello elevato. Domani, intanto, nella chiesa di San Nicola Vescovo di Farindola saranno celebrati i funerali di Alessandro Giancaterino, il 43enne capo cameriere vittima della valanga. La camera ardente e' stata allestita nella sala consiliare comunale. Alessandro era il fratello dell'ex sindaco di Farindola, Massimiliano Giancaterino. Sul fronte delle indagini riveste un certo rilievo la mail, acquisita agli atti dalla Procura di Pescara, nella quale alle 15.40 la direzione dell'hotel chiedeva al Comune di Farindola, alla Provincia e alla Prefettura un intervento urgente per riaprire la strada in modo da consentire agli ospiti - terrorizzati dalle scosse di terremoto e dal maltempo e decisi a rimanere all'esterno della struttura - di poter tornare a casa.

Leggi Tutto »

Hotel Rigopiano, trovata la settima vittima

Sale a sette il bilancio ufficiale della valanga che si e' abbattuta sull'hotel Rigopiano: i vigili del fuoco hanno individuato ed estratto poco fa dalle macerie il corpo di una donna. Il cadavere era in uno stanzino vicino alla zona della cucina e del bar. Si sta invece ancora lavorando per liberare il corpo della sesta vittima, individuata nella giornata di ieri.

Leggi Tutto »

Hotel Rigopiano, i soccorritori non si arrendono

Un ultimo muro da abbattere, prima di alzare bandiera bianca e affidarsi solo ai miracoli. I soccorritori all'hotel Rigopiano non si vogliono arrendere e cercano disperatamente qualcuno ancora in vita sotto il grumo di neve e macerie. Il recupero dei tre cuccioli di pastore abruzzese ha rianimato questi uomini che da tre giorni vedono l'albergo restituisce soltanto cadaveri: quello di una donna lo hanno recuperato nel pomeriggio, era in una stanzetta vicino alla cucina; quello di un uomo, individuato ieri, e' invece ancora incastrato la' sotto. Ormai i morti sono sette. E i dispersi sono ancora 22.

Il muro da abbattere e' quello che separa la cucina dal bar, un muro portante spesso 80 centimetri nel quale i vigili del fuoco stanno cercando di aprire un varco: dopo aver controllato tutta la zona dove prima della valanga c'era la hall, finito di ispezionare il centro benessere la 'zona ricreativa' dove - in due ambienti diversi - sono stati salvati prima Adriana Parete e suo figlio Gianfilippo e poi i tre piccoli Edoardo, Ludovica e Samuel, accertato che quella che erano le stanze prima delle cucine sono ridotte ad un cumulo di detriti, non restano che quei due locali: la cucina e, soprattutto, il bar.

"Dobbiamo entrare li' dentro, e' l'unica zona del corpo centrale dell'hotel, quella dove presumibilmente era la maggior parte delle persone, dove ancora non siamo arrivati. Speriamo che sia integro" dice chi scende dalla montagna. Certo, restano da ispezionare anche le camere, ma la maggior parte sono state travolte dalla violenza della valanga e dunque, se qualcuno era li' dentro, trovarlo ancora in vita e' impresa a cui non credono neanche questi uomini che lavorano senza sosta da cinque giorni. Le immagini d'altronde sono implacabili: il tetto ha schiacciato i piani uno sull'altro e dove c'erano le stanze e' rimasto soltanto un cumulo di macerie e pezzi di pilastri sventrati. Il bar, dunque. Se li' dentro e' rimasta una sacca d'ossigeno, la possibilita' che ci sia qualcuno in vita teoricamente c'e'. Lo ripetono gli esperti e lo dicono i soccorritori, che per questo stanno facendo di tutto per accelerare le operazioni di ricerca nonostante continui a nevicare e la nebbia impedisca agli elicotteri di volare.

Nell'area dell'hotel lavorano decine di uomini del soccorso alpino e della Guardia di Finanza, che continuano a scandagliare i metri di neve che ancora sovrastano il Rigopiano, mentre 70 vigili del fuoco, dei 150 che a rotazione operano in zona rossa, sono impegnati 24 ore al giorno nelle ricerche all'interno della struttura. Nel corso della giornata si e' inoltre riusciti a liberare l'ultimo pezzo di strada fino all'hotel e dunque gia' da stamattina si sta operando con i mezzi pesanti.

"Dobbiamo rimuovere gli strati di neve sopra la struttura - ha spiegato il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico - ma si continua a lavorare in condizioni complicate e pericolose". Intanto, con le ricerche dei vivi ancora in corso, iniziano le cerimonie in ricordo dei morti. Una maglia dell'Inter sulla bara del maitre dell'hotel, Alessandro Giancaterino e i ragazzi della Croce Rossa per Gabriele D'Angelo: decine di persone hanno fatto un passaggio alla camera ardente allestita a Farindola e Penne per i due dipendenti dell'albergo. E domani ci saranno i funerali. Chi e' sopravvissuto, invece, torna a casa: dall'ospedale di Pescara sono stati dimessi sia la famiglia Parete - l'unica che, comunque vada, da quest'immensa tragedia e' sopravvissuta davvero - e i due fidanzati di Giulianova Vincenzo Forti e Giorgia Galassi. Edoardo e Samuel, i due bimbi uniti dallo stesso infame destino, restano ancora li'. Ma non sono malati ne' hanno ferite, almeno sul corpo. La loro permanenza nel reparto di pediatria, dicono i medici, "e' dovuta solo a una continuita' di protezione psicologica".

Leggi Tutto »

Hotel Rigopiano, i soccorritori non si fermano e scavano ancora

La frase che si sente di continuo è "c'e' ancora speranza". Non si vogliono arrendere i soccorritori al lavoro all'hotel Rigopiano. Gli ultimi quattro sopravvissuti, Francesca Bronzi, Giorgia Galassi, Vincenzo Forti e Giampaolo Matrone, sono stati estratti a notte fonda: ora sono 11 in totale gli scampati alla valanga. Poi l'hotel Rigopiano ha restituito solo morti: all'alba i vigili del fuoco hanno tirato fuori il corpo di una donna e un paio d'ore dopo ne hanno recuperata un'altra. Una e' Nadia Acconciamessa, la madre del piccolo Edoardo. L'altra, identificata in serata, e' Barbara Nobilio, 51 anni, di Loreto Apritino, in vacanza con il marito, che risulta ancora disperso. Erano anche loro al piano terra, in alcune stanze a meno di una decina di metri da dove sono stati salvati Edoardo, Ludovica e Samuel. Il tempo di caricare i loro corpi sull'elicottero e dall'ammasso di macerie e neve e' uscito il corpo di un uomo: Sebastiano Di Carlo, 49 anni, il papa' di Edoardo, orfano dunque di entrambi i genitori.

Ora sono cinque le vittime accertate, ma tutti sanno che e' un numero parecchio a ribasso, considerando che mancano all'appello ancora 23 persone, quelle che il burocratese chiama "dispersi segnalati", vale a dire coloro che erano nella lista ufficiale degli ospiti, i dipendenti e persone che non soggiornavano in hotel ma la cui presenza e' stata segnalata da amici o parenti. "Continuiamo a lavorare con grande determinazione, grande forza, grande professionalita' e con ogni mezzo per trovare le persone che sono li' sotto", ha detto anche oggi il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, sottolineando che tutti i soccorritori "continuano a coltivare la speranza, cosi' come abbiamo fatto quando c'era chi pensava che non ci fosse nessuna speranza. Ieri, pur in assenza di segnali, sono state trovate persone. E il fatto che non ci siano rumori non significa alcunche', perche' le squadre di soccorso hanno raccontato di aver rotto delle murature che impedivano l'accesso. La cosa fondamentale e' continuare a scavare". In realta' qualche rumore i Vigili del Fuoco e gli uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza lo hanno sentito.

"Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie - ha spiegato il funzionario dei pompieri Alberto Maiolo - e stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive ma, anche, le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve". E purtroppo, dicono molti di quelli che scendono dalla montagna, l'ipotesi piu' probabile e' proprio questa. Senza contare che in tutta la zona in cui una volta c'era il Rigopiano bisogna "muoversi con molta cautela, perche' lo stato dei luoghi e' pericoloso anche per noi". Tradotto significa che i soccorritori, lassu' a 1.200 metri d'altezza, stanno lavorando in condizioni estreme: da ieri la neve si alterna alla pioggia, rendendo ancora piu' pesante quell'enorme blob di neve, detriti e alberi sradicati che ha sommerso l'hotel. Il rischio valanghe e' salito a 4 su una scala di cinque, 'rischio forte', e non e' affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento. Per questo, chiunque arrivi lassu' per lavorare deve indossare l'Arva - lo strumento che consente di essere localizzati sotto le valanghe - e deve registrarsi prima di entrare nell'area di ricerca. In caso di problemi, almeno si sa chi e' dentro e chi e' fuori. "Procediamo a zone, non andiamo avanti a caso - spiegano gli uomini del soccorso alpino - Ma non sempre e' semplice capire dove erano le cose e le persone, perche' c'e' stata una rotazione dell'intera struttura". Non e' facile, gia'. Ma nessuno molla, perche' fin quando non si avra' la certezza assoluta che non ci sia piu' niente da fare, ognuno di quelli che imbocca la strada che porta all'hotel spera piu' di ogni altra cosa di sentirle ancora, quelle voci.

 

Proseguono le indagini

Proseguono le indagini della procura di Pescara sulla tragedia di Rigopiano. E' stato accertato che la turbina finita nel mirino degli investigatori era rotta dal 6 gennaio scorso. Il mezzo in realta' e' un Unimog. I pm titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto Cristina Tedeschini e il sostituto Andrea Papalia, scortati dai carabinieri che si occupano delle indagini, hanno fatto un sopralluogo tecnico sul posto della tragedia. Sono state fatte foto e filmati. Al vaglio della procura anche se lo sfruttamento boschivo della zona possa aver inciso sulla potenza della valanga. I carabinieri forestale hanno ascoltato quattro persone in qualita' di persone informate sui fatti. In particolare, l'audizione ha riguardato il Piano neve della Provincia di Pescara, che ieri e' stato acquisito dai carabinieri forestale. Acquisiti ieri anche i bollettini Meteomont - servizio nazionale di prevenzione neve e valanghe - trasmessi alla prefettura che indicava livello 4 su una scala di 5 nella zona del Gran Sasso. Al momento non ci sono indagati e le ipotesi di reato sono omicidio plurimo colposo e disastro colposo.

Leggi Tutto »

Hotel Rigopiano, individuata la sesta vittima

Scende la notte a Rigopiano dopo una giornata di lavoro durante la quale i soccorritori hanno trovato la sesta vittima all'interno dell'hotel, un uomo ancora da identificare, mentre le autorita' hanno aggiornato il numero dei dispersi: c'e' anche un giovane senegalese che lavorava nel resort. Considerato il corpo ritrovato, le persone da individuare restano 23 e le speranze di rivederle vive si assottigliano, anche se gli uomini impegnati nelle ricerche non demordono.

"Chi lavora in quelle condizioni - ha sottolineato il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio - lavora come se ci fossero da recuperare persone vive. La speranza c'e' sempre, perche' quegli eventi possono aver dato luogo a situazioni molto particolari". Le operazioni sono proseguite incessanti nonostante la nebbia e la pioggia che indurisce la neve. Due i fronti dell'enorme valanga - che ha sprigionato una forza pari a quattromila tir a pieno carico che piombano tutti insieme su un edificio - sui quali si sta lavorando: da un lato i vigili del fuoco avanzano dentro l'albergo sul percorso che ha permesso di trovare nove superstiti, con la difficolta' di aprire varchi attraverso muri molto spessi e cercare di raggiungere le altre stanze dell'hotel; intanto si lavora sul muro di neve all'esterno per aprire altri varchi sul lato opposto della struttura, nel tentativo di raggiungere e ispezionare piu' rapidamente i locali travolti dalla valanga.

"Stiamo lavorando - ha spiegato Paolo Molinari, del Dipartimento della Protezione Civile - per realizzare delle trincee e consentire cosi' di intervenire anche dai lati della valanga. Per garantire la sicurezza dei soccorritori, inoltre, sono stati piazzati strumenti per monitorare l'eventuale attivazione di nuove valanghe sul versante sovrastante l'hotel. Si tratta di un radar di origine svizzera collegato a due sirene: una simulazione al computer ha calcolato dislivello, pendenza e tipo di neve elaborando un modello secondo il quale il sistema darebbe un preavviso di 50-55 secondi prima della valanga.

Le previsioni, inoltre, continuano ad essere pessime: domani e dopodomani e' prevista ancora pioggia e, ai 1.200 metri dell'hotel, neve. Una situazione che potrebbe aggravare una situazione gia' molto compromessa. La notizia della sesta vittima accertata e' arrivata nel pomeriggio: si tratta di un uomo, il cui cadavere e' stato individuato nella stessa zona dove si trovavano altri corpi. 

*******************

I vigili del fuoco hanno individuato all'interno della struttura il corpo senza vita di una persona di sesso maschile. Sono in corso le operazioni di recupero. Lo ha reso noto la prefettura di Pescara.

Una amica del lavorante senegalese Faye Dame, originaria del Camerun, e' stata ascoltata oggi dagli inquirenti per poter rintracciare i parenti dell'uomo. Il senegalese immigrato in Italia aveva solo un fratello, ma al momento si trova in Senegal.

***********

"Noi siamo abruzzesi, ci pieghiamo solo per raccogliere la genziana, ci crediamo. Il pericolo valanghe è reale, la prima cosa è mettere gli operatori in condizioni di lavorare in sicurezza. Se uno ha avuto la fortuna di ripararsi in un contesto con bolle d'aria e sacca può salvarsi". Lo ha detto parlando con i cronisti Emanuele Cherubini, dirigente medico dell'elisoccorso dell'ospedale di Pescara. "Noi scaviamo fino a quando non troviamo tutti", aggiunge deciso.

 

"Risulta immodificata" la situazione sanitaria dei nove sopravvissuti alla valanga sull'hotel Rigopiano ricoverati all'ospedale di Pescara. È quanto si legge nel bollettino medico del nosocomio delle ore 16. "I quattro bambini - spiega l'ospedale - sono stati trasferiti peresso il reparto di Pediatria; quattro degli adulti nel corso del pomeriggio, eccetto il paziente operato, saranno trasferiti nei reparti di degenza". "Le condizioni del paziente operato ieri sono stazionarie. Il decorso post-operatorio regolare. Nei prossimi giorni potrà essere valutata la funzionalità dell'arto. Da lunedì, eccetto che per il paziente operato, verranno valutate le possibilità di dimissioni".

Domani, in tarda mattinata, i bambini estratti vivi dall'Hotel Rigopiano potrebbero essere dimessi dall'ospedale civile di Pescara. Lo riferisce l'ultimo bollettino medico diffuso dal nosocomio abruzzese. Anche gli adulti, tranne uno che è stato operato, potrebbero essere dimessi.

Vincenzo Forti, uno dei superstiti estratti vivi dall'hotel Rigopiano, è rimasto assieme alla fidanzata "hanno pregato, questo già è tanto". Lo ha detto Luigi Valiante, amico di Vicenzo, dopo aver visitato il giovane all'ospedale civile di Pescara. Forti è ricoverato e accanto a lui si trova la sua ragazza, Giorgia Galassi.  Forti stava "In un metro quadro, al freddo, senza luce". Lo ha riferito Luigi Valiante, amico di Vicenzo, dopo aver visitato il giovane all'ospedale civile di Pescara. Forti è ricoverato con la fidanzata Giorgia Galassi. Tra le macerie dell'hotel, sotto la neve, c'erano "lui, la ragazza (Giorgia) e l'altra ragazza, e un altro ragazzo che stava poco lontano", ha spiegato Valiante.

*******

La frase che si sente di continuo è "c'e' ancora speranza". Non si vogliono arrendere i soccorritori al lavoro all'hotel Rigopiano. Gli ultimi quattro sopravvissuti, Francesca Bronzi, Giorgia Galassi, Vincenzo Forti e Giampaolo Matrone, sono stati estratti a notte fonda: ora sono 11 in totale gli scampati alla valanga. Poi l'hotel Rigopiano ha restituito solo morti: all'alba i vigili del fuoco hanno tirato fuori il corpo di una donna e un paio d'ore dopo ne hanno recuperata un'altra. Una e' Nadia Acconciamessa, la madre del piccolo Edoardo. L'altra, identificata in serata, e' Barbara Nobilio, 51 anni, di Loreto Apritino, in vacanza con il marito, che risulta ancora disperso. Erano anche loro al piano terra, in alcune stanze a meno di una decina di metri da dove sono stati salvati Edoardo, Ludovica e Samuel. Il tempo di caricare i loro corpi sull'elicottero e dall'ammasso di macerie e neve e' uscito il corpo di un uomo: Sebastiano Di Carlo, 49 anni, il papa' di Edoardo, orfano dunque di entrambi i genitori.

Ora sono cinque le vittime accertate, ma tutti sanno che e' un numero parecchio a ribasso, considerando che mancano all'appello ancora 23 persone, quelle che il burocratese chiama "dispersi segnalati", vale a dire coloro che erano nella lista ufficiale degli ospiti, i dipendenti e persone che non soggiornavano in hotel ma la cui presenza e' stata segnalata da amici o parenti. "Continuiamo a lavorare con grande determinazione, grande forza, grande professionalita' e con ogni mezzo per trovare le persone che sono li' sotto", ha detto anche oggi il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, sottolineando che tutti i soccorritori "continuano a coltivare la speranza, cosi' come abbiamo fatto quando c'era chi pensava che non ci fosse nessuna speranza. Ieri, pur in assenza di segnali, sono state trovate persone. E il fatto che non ci siano rumori non significa alcunche', perche' le squadre di soccorso hanno raccontato di aver rotto delle murature che impedivano l'accesso. La cosa fondamentale e' continuare a scavare". In realta' qualche rumore i Vigili del Fuoco e gli uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza lo hanno sentito.

"Abbiamo altri segnali da sotto la neve e le macerie - ha spiegato il funzionario dei pompieri Alberto Maiolo - e stiamo verificando. Potrebbero essere persone vive ma, anche, le strutture dell'albergo che si muovono sotto il peso della neve". E purtroppo, dicono molti di quelli che scendono dalla montagna, l'ipotesi piu' probabile e' proprio questa. Senza contare che in tutta la zona in cui una volta c'era il Rigopiano bisogna "muoversi con molta cautela, perche' lo stato dei luoghi e' pericoloso anche per noi". Tradotto significa che i soccorritori, lassu' a 1.200 metri d'altezza, stanno lavorando in condizioni estreme: da ieri la neve si alterna alla pioggia, rendendo ancora piu' pesante quell'enorme blob di neve, detriti e alberi sradicati che ha sommerso l'hotel. Il rischio valanghe e' salito a 4 su una scala di cinque, 'rischio forte', e non e' affatto escluso che l'intera slavina possa rimettersi in movimento. Per questo, chiunque arrivi lassu' per lavorare deve indossare l'Arva - lo strumento che consente di essere localizzati sotto le valanghe - e deve registrarsi prima di entrare nell'area di ricerca. In caso di problemi, almeno si sa chi e' dentro e chi e' fuori. "Procediamo a zone, non andiamo avanti a caso - spiegano gli uomini del soccorso alpino - Ma non sempre e' semplice capire dove erano le cose e le persone, perche' c'e' stata una rotazione dell'intera struttura". Non e' facile, gia'. Ma nessuno molla, perche' fin quando non si avra' la certezza assoluta che non ci sia piu' niente da fare, ognuno di quelli che imbocca la strada che porta all'hotel spera piu' di ogni altra cosa di sentirle ancora, quelle voci.

 

Il racconto di Alessio Feniello, il padre di Stefano

 "Nessuna" notizia, "ci dicono che dobbiamo aspettare. Avevamo guardato troppo avanti con la speranza ma eravamo stati indotti a farlo, dopo quello che ci avevano detto ieri sera (venerdi', ndr)". E' la testimonianza di Alessio Feniello, padre di Stefano, uno dei dispersi sotto la slavina che ha travolto l'hotel Rigopiano, raccolta dal Corriere della Sera. "Sono venuti il presidente della Regione, il questore e il prefetto di Pescara a dirci una cosa precisa. Il prefetto ci ha detto: tutto quello che vedete sui media e quello che sentite dire non conta niente, vale solo quello che vi dico io. E ci ha detto che i lavori, li' sulla valanga, andavano avanti, che avevano individuato cinque persone vive delle quali lui aveva i nomi. Fra quelle persone mio figlio era il secondo della lista. La sua fidanzata Francesca era al terzo posto". Francesca e' stata recuperata viva mentre del figlio non si sa ancora nulla. "Mi hanno dato la speranza e poi me l'hanno tolta. Io ho contato i minuti da ieri sera, ho guardato dentro ogni ambulanza che arrivava qui. Ho immaginato di abbracciare Stefano a ogni sportellone che si apriva. Prima che mi dicessero del suo nome in quella lista di sopravvissuti, io ero gia' morto al solo pensiero di sapere Stefano da qualche parte lassu'. Mi hanno fatto rinascere e adesso e' come se fossi morto di nuovo". Poi "sono venuti a giustificarsi per l'errore, mi hanno spiegato, mi hanno detto che dobbiamo attendere e che in realta' non hanno nessuna notizia certa su Stefano".

 

Proseguono le indagini

Proseguono le indagini della procura di Pescara sulla tragedia di Rigopiano. E' stato accertato che la turbina finita nel mirino degli investigatori era rotta dal 6 gennaio scorso. Il mezzo in realta' e' un Unimog. I pm titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto Cristina Tedeschini e il sostituto Andrea Papalia, scortati dai carabinieri che si occupano delle indagini, hanno fatto un sopralluogo tecnico sul posto della tragedia. Sono state fatte foto e filmati. Al vaglio della procura anche se lo sfruttamento boschivo della zona possa aver inciso sulla potenza della valanga. I carabinieri forestale hanno ascoltato quattro persone in qualita' di persone informate sui fatti. In particolare, l'audizione ha riguardato il Piano neve della Provincia di Pescara, che ieri e' stato acquisito dai carabinieri forestale. Acquisiti ieri anche i bollettini Meteomont - servizio nazionale di prevenzione neve e valanghe - trasmessi alla prefettura che indicava livello 4 su una scala di 5 nella zona del Gran Sasso. Al momento non ci sono indagati e le ipotesi di reato sono omicidio plurimo colposo e disastro colposo.

Leggi Tutto »