Speravano di aver trovato un lavoro e invece si trattava di una truffa. Due donne disoccupate di Tagliacozzo sono state raggirate con la promessa di una occupazione e hanno sporto denuncia ai Carabinieri. Addirittura una delle due donne si è ritrovata al centro di un sistema criminoso che la vede indagata per truffa nella regione Veneto.
Secondo quanto appreso, le due donne avrebbero risposto a un annuncio di lavoro visto su internet e avrebbero contattato il numero indicato attraverso un messaggio Whatsapp.
Al fine di percepire il rimborso per le prestazioni offerte, avrebbero dovuto attivare una carta prepagata nominativa ricaricabile dotata di Iban, comunicandone gli estremi per il pagamento. Entrambe hanno perciò abilitato le carte e inviato l’immagine ai rispettivi interlocutori, che da quel momento sono spariti. Dopo aver richiesto l’estratto conto della carta, sarebbero emersi movimenti in entrata e in uscita di cui una donna – quella indagata per truffa – era inconsapevole. L’altra donna ha quindi verificato la propria prepagata e accertato la stessa situazione. Entrambe hanno bloccato le carte attraverso un operatore telefonico. Le due, difese dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, si riservano, in caso di processo, di costituirsi parte civile per il risarcimento dei danni.