Asl Pescara, il Tribunale accoglie il ricorso dell’ex Dg Armando Mancini

Il Tribunale di Pescara ha accolto il ricorso dell’ex manager della Asl  Armando Mancini, contro il provvedimento di decadenza da direttore generale dell’azienda sanitaria, “dichiarandolo illegittimo” ed ha quindi “condannato la Regione Abruzzo al risarcimento del danno e delle spese di giudizio, con sentenza motivata e pubblicata”. Ne da’ notizia lo stesso Mancini. In particolare, il giudice “ha stabilito che gli obiettivi di salute prefissati dalla Regione erano stati raggiunti nella misura richiesta e che quindi non vi erano i presupposti per dichiarare decaduto il dottor Mancini. Parimenti – si legge in una nota dell’ex manager – dal Tribunale e’ stato escluso che il fatto che egli fosse andato in pensione durante il periodo di incarico da Direttore Generale ne comportasse la decadenza: la norma di legge vieta di conferire incarichi a chi e’ gia’ pensionato, ma non ne dispone assolutamente la decadenza se cio’ avviene nel corso del mandato. Anche questo motivo, riportato dai legali della Regione, e’ stato ritenuto privo di qualsiasi fondamento”. “Avrei dovuto, a tutt’oggi, essere ancora in carica quale direttore generale della Asl di Pescara – afferma Mancini – Non e’ andata cosi’. Dal 3 ottobre 2019 sono stato destituito dall’incarico, con delibera di Giunta Regionale, con la motivazione di non aver raggiunto gli obiettivi. Motivazione rivelatasi insussistente ed inesistente. Ma, a parte ogni considerazione di carattere personale e professionale, a parte il possibile danno erariale determinato, c’e’ il fatto che la Asl e’ rimasta per quasi un anno priva di direttore generale, affidata alla buona volonta’ di direttore sanitario ed amministrativo, ai quali va atto di essersi fatti carico di compiti e mansioni aggiuntivi rispetto a quanti, il difficile periodo che abbiamo vissuto, comportavano”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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