Il gup del Tribunale di Chieti, Andrea Di Berardino, ha condannato a quattro anni e due mesi di reclusione un uomo accusato di aver compiuto atti sessuali su una ragazza che all’epoca dei fatti aveva 13 anni ed è la figlia della sua convivente. L’uomo, che è stato processato con il rito abbreviato, è stato inoltre condannato a risarcire i danni, in separato giudizio, alle parti civili costituite, ovvero la ragazza e la sorella.
I fatti che si sarebbero verificati dentro casa, risalgono a due anni fa; l’indagine è partita in seguito alla denuncia presentata ai carabinieri dal padre della tredicenne una volta venuto a conoscenza della vicenda che la figlia aveva confidato ad alcuni parenti. Il convivente della donna in seguito era stato raggiunto da divieto di avvicinamento alla parte offesa.