In provincia di Chieti, negli ultimi 12 mesi, si registra un complessivo lieve calo dei reati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma aumentano significativamente i reati informatici, stabili i reati contro il patrimonio, con un netto dimezzamento delle rapine e un aumento dei furti.
Sono 69 le persone arrestate, 512 quelle denunciate, 12,5 i chilogrammi di stupefacenti sequestrati. Inflitte diverse misure di prevenzione, in particolare 37 avvisi orali e 38 provvedimenti di divieto di accesso sia a manifestazioni sportive sia ad esercizi pubblici e locali di pubblico trattenimento, 11 gli ammonimenti per reati di genere. Sono alcuni dei dati emersi oggi a Chieti durante la festa per i 171 anni della Polizia di Stato celebrata nel teatro Marrucino, dinanzi al prefetto Mario Della Cioppa e a diversi rappresentanti delle istituzioni locali. Il questore Francesco De Cicco nel suo intervento ha evidenziato come “vi è stato un calo generalizzato dei reati, ma sono i delitti informatici che fanno registrare un significativo aumento”.
Quanto alla percezione della sicurezza “ai dati confortanti, purtroppo, non sempre corrisponde un aumento della percezione di sicurezza tra le nostre comunità – ha aggiunto De Cicco – Comunità spesso impaurite, preoccupate e smarrite. E’ indubbio che una tale percezione, così confliggente con la cosiddetta sicurezza rilevata, sconti soprattutto l’interazione di altri fattori, come la situazione di disagio e la sensazione di precarietà che la crisi economica ha sempre più acuito. In questo contesto anche noi siamo chiamati a una maggiore attenzione e a un maggiore impegno, facendo della nostra presenza sul territorio la nostra primaria mission. Bisogna interpretare le paure del cittadino cercando di dare risposte alle proprie ansie e coinvolgendolo in un gioco di squadra che vede come protagoniste tutte le Forze di Polizia, attraverso la sapiente regia del Prefetto che ringrazio per aver saputo cogliere immediatamente, sin dal suo insediamento, alcuni segnali che stiamo monitorando insieme anche alle altre Forze dell’Ordine, perché nessun territorio oramai è un’isola felice e nessun territorio è estraneo ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Occorre fare tutti insieme un grosso lavoro per far percepire alla gente che la sicurezza non è soltanto rimessa alle fredde statistiche, ma è una condizione di vita, un bene prezioso che ognuno di noi deve vivere”.