Chieti, i dati della Questura mostrano un calo dei furti

Un anno particolare, caratterizzato da eventi che hanno avuto un grosso clamore e si sono conclusi con la cattura dei componenti della banda come la rapina in villa a Lanciano. Rispetto al 2017, sono diminuiti i furti (da 5.471 a 4.279) ed è aumentato in maniera esponenziale, nel caso della Polizia di Stato, il numero delle pattuglie sul territorio, da 1.985 a 2.200. Ha esordito con questi dati il questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello, insieme al dirigente della Squadra Mobile, Miriam D’Anastasio, e al dirigente delle Volanti, Antonello Fratamico, tracciando il bilancio di fine anno in merito alla situazione criminalità a Chieti e in provincia, come emerge dall’attività di tutte le forze di polizia che vi operano. In aumento le rapine, da 62 a 75, diminuiscono le violenze sessuali (da 17 a 11); gli omicidi furono 4 nel 2017, altrettanti quest’anno. Le persone arrestate sono state 228, quelle denunciate 1817, numeri in entrambi i casi in calo. Aumentato di circa il 25% il numero delle espulsioni, più controlli anche sui locali pubblici. In aumento le chiamate al 113, 22.466 contro le 20.850 dell’anno scorso. Rilasciate meno licenze di porto d’armi, 520 contro 570, aumentate invece le proposte di ritiro passate da 4 a 26. Per quanto riguarda la città di Chieti, spicca l’aumento del 200% degli interventi per liti in famiglia, da 28 a 88, con gli allontanamenti dalla casa familiare saliti da 4 a 9, e l’incremento del 50% degli interventi per soccorso pubblico, mentre sono diminuite del 27% le denunce presentate. “E’ stato un anno positivo, contrassegnato anche da alcune vicende che hanno comportato uno sforzo superiore da parte della Polizia di Stato e delle forze dell’ordine in generale, mi riferisco ai tragici fatti della rapina di Lanciano, ma fortunatamente con il lavoro, la dedizione e il sacrificio e un apporto da parte del nostro dipartimento, siamo riusciti, con le altre forze dell’ordine, a risolvere il caso” ha detto Borzacchiello. Aumentati i numeri delle pattuglie e delle persone denunciate, le chiamate al 113, “il che mi fa pensare – ha aggiunto il questore – a una maggiore collaborazione da parte della collettività, ed è importante sottolinearlo perché ognuno deve fare la propria parte. Noi ovviamente mettiamo in campo le forze migliori e possibili per cercare di tenere sempre viva la soglia della sicurezza in questo territorio, però tutti dobbiamo e devono fare necessariamente la loro parte”. “Non basta militarizzare il territorio – ha detto – è necessario che ognuno faccia la sua parte, renda vivibili le zone in cui la collettività deve riunirsi e aggregarsi, e deve avere la sicurezza di trovare anche i lampioni che funzionano, che ci sia pulizia e tutte quelle componenti che rendono vivibile la città, altrimenti, vivendo nel degrado, si finisce per non applicare più le regole, e quando non si applicano più le regole significa che qualcosa è venuto meno e bisogna ripristinare l’ordine e la legalità in quella collettività”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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