E’ stato dichiarato inammissibile dalla Cassazione il ricorso presentato dai difensori del Comune di Farindola e dal sindaco di Farindola Ilario Lacchetta contro la decisione emessa lo scorso cinque luglio dal gip della Procura di Pescara – competente sulle indagini per la morte delle 29 persone causata dalla valanga di Rigopiano dello scorso 18 gennaio – che gli aveva negato l’accesso alle mail e a tutto il materiale documentale sulla prevenzione delle valanghe della Regione Abruzzo. In particolare, la Quarta sezione penale della Suprema Corte, che si occupa di disastri colposi, ha dichiarato inammissibile il reclamo proposto dagli avvocati Massimo Manieri, Cristina Valentini e Goffredo Tatozzi, anche per conto del tecnico comunale di Farindola. Si tratta di mail sul rischio valanghe e sulla gestione di questo rischio, una parte della quale nei giorni scorsi, dopo la proposizione del ricorso in Cassazione, e’ stato reso accessibile dalla Procura alle difese.
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