Dialoghi sul futuro con Legnini, Cantone e Rossi all’Università d’Annunzio

Un confronto di idee, un dialogo sulle possibili linee di sviluppo dell’Italia attorno alle quali costruire un crescente rapporto di fiducia tra i cittadini e le Istituzioni. Sono questi in sintesi gli obiettivi del confronto a più voci tra il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone e il Direttore Generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi. L’appuntamento è per giovedì 16 novembre alle ore 15.30, nell’aula 31 della sede di Pescara dell’Università “Gabriele d’Annunzio”, in viale Pindaro. Ad aprire i lavori sarà il Magnifico Rettore dell’Università d’Annunzio, prof. Sergio Caputi. Successivamente prenderanno la parola il Prof. Luciano D’Amico, Magnifico Rettore dell’Università di Teramo e la Prof.ssa Paola Inverardi, Magnifico Rettore dell’Università dell’Aquila. Da un lato grande spazio alla formazione, rappresentata ai massimi livelli dell’Abruzzo, dall’altro una riflessione alta per ripensare al futuro, immaginarlo, comprenderlo e costruirlo attraverso il dialogo e lo scambio di conoscenze e competenze. La base di partenza del confronto, moderato dall’editorialista de Il Sole 24 ore Lina Palmerini, saranno i libri di Raffaele Cantone e di Salvatore Rossi. Il titolo del libro del Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione prende spunto dalle parole pronunciate da Papa Francesco ai ragazzi di Scampia nel 2015. Il Santo Padre disse difatti: «La corruzione “spuzza”, la società corrotta “spuzza”». Punto di partenza del libro (scritto con Francesco Caringella) è l’analisi della corruzione del Terzo millennio che è diversa dal passato. Nella descrizione del libro si ricorda che «Alla più accentuata pericolosità del fenomeno corruttivo non corrisponde, però, un’adeguata coscienza collettiva della necessità, etica e pratica, di reagire[…]. È, quindi, un dovere civile rimboccarsi le maniche e lottare, con armi nuove ed efficaci. Le regole e il codice penale non bastano. Serve la prevenzione, legislativa, amministrativa e culturale. Ma serve, soprattutto, la ribellione indignata di ognuno di noi di fronte a quella “spuzza”». Salvatore Rossi, Direttore generale della Banca d’Italia, autore del libro “Che cosa sa fare l’Italia”, scritto con Anna Giunta, professore ordinario di Politica economica al Dipartimento di Economia dell’Università Roma Tre, ha provato a comprendere il motivo per il quale l’economia del nostro Paese sembra avere smarrito la capacità di accrescere reddito ed efficienza produttiva. Nel libro gli autori mettono a fuoco alcune variabili chiave dell’economia italiana: chi genera ricchezza; che cosa, dove e come si produce; quali sono i problemi di molte imprese, familiste, poco produttive, scarsamente innovative; quali i punti di forza della nostra competitività internazionale. «Far nascere nuovi imprenditori, convincere quelli che ci sono a far crescere le loro imprese, separandole dai destini della famiglia, premiare il coraggio e l’inventiva, disincentivare le rendite di posizione devono essere gli impegni prioritari della politica economica oggi in Italia» si legge nelle note di presentazione del libro, che si chiudono con un auspicio, quello di «suscitare attese favorevoli e lavorare per la loro realizzazione», perché «potrebbe liberare le energie di cui il nostro paese resta ricco». Tema centrale dei due libri è pertanto quello della fiducia, nei propri mezzi, nelle Istituzioni, nelle regole, come chiave per lo sviluppo. L’importanza di un crescente rapporto di fiducia tra cittadini e lo Stato è dunque la base di un confronto aperto agli studenti dell’Università d’Annunzio che saranno attori e non semplici spettatori dell’evento formativo.  

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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