Doppio incarico Universita’-Tua, indagato il rettore D’Amico 

E’ accusato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato il Rettore Luciano D’Amico per il doppio incarico ai vertici dell’Universita’ e come presidente del cda dell’Arpa spa e successivamente di Tua Spa. Sotto la lente d’ingrandimento della Procura, che nelle scorse ore ha notificato a D’Amico l’avviso di conclusione delle indagini, oltre 57mila euro che quest’ultimo avrebbe percepito indebitamente tra l’agosto 2014 e il febbraio 2017 e questo perche’, secondo l’accusa, avendo assunto l’incarico all’Arpa (e successivamente alla Tua) avrebbe smesso di fatto di svolgere l’attivita’ di docente a tempo pieno, requisito che la legge prevede come necessario per poter ricoprire la carica di Rettore. La Procura gli contesta in particolare di aver omesso di dare formale comunicazione all’Ateneo di aver svolto le attivita’ di “minor impegno professionale previste per il docente a tempo definito”, percependo cosi’ indebitamente l’indennita’ connessa alla carica di Rettore. Ma non solo. Perche’ nella stessa inchiesta a D’Amico, in qualita’ di Rettore, viene contestato anche il peculato per la consegna, nell’ambito della cerimonia “Welcome Matricole” del novembre 2013, di 10 tablet di proprieta’ dell’Universita’ al personale tecnico di supporto all’intervento degli artisti Ficarra e Picone. Episodio rispetto al quale l’Universita’ avrebbe ricevuto un danno patrimoniale di 2.671 euro. Sempre nella stessa inchiesta, infine, il Rettore e’ indagato questa volta in concorso con il professor Mauro Mattioli anche per un’altra ipotesi di peculato. Secondo la Procura, infatti, Mattioli nel 2013 in qualita’ di direttore generale della fondazione dell’Ateneo, e quindi in un periodo in cui risultava in aspettativa, avrebbe comunque richiesto l’indennita’ di risultato prevista quale docente ordinario a tempo pieno della Facolta’ di Medicina Veterinaria. Indennita’ che non gli sarebbe spettata e che li sarebbe stata erogata in virtu’ del visto autorizzativo apposto dal Rettore. Nell’indagine e’ indagato questa volta per abuso d’ufficio, un terzo docente universitario, al quale l’avviso deve ancora essere notificato. “Una grande soddisfazione per un’indagine molto accurata ed approfondita, un grande ringraziamento per l’attivita’ di verifica – ha detto il Rettore dopo aver ricevuto il 415 bis – e non certo in toni ironici. Chi gestisce risorse pubbliche deve essere assoggettato a controllo e io sono contento di esserlo stato perche’ gia’ dalle contestazioni che mi sono state mosse mi sembra di ricavarne un quadro di piena legittimita’ del mio operato. Ci sono alcuni dettagli che chiariro’ al piu’ presto”.  “Sono soddisfatto che il mio esposto alla magistratura ed il mio quesito all’Anac (Autorita’ nazionale anticorruzione) abbiano trovato conferma in quanto stabilito dalla Procura di Teramo” cosi’ ha commentato il deputato Fabrizio Di Stefano la notizia dell’avviso, al rettore Luciano D’Amico

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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