Elezioni comunali a Pescara, presentato un ricorso al Tar

Ricorso al Tar relativo alle elezioni amministrative del Comune di Pescara dell’8 e 9 giugno scorsi, vinte al primo turno dal sindaco uscente Carlo Masci (centrodestra), che ha superato il 50% con uno scarto di 584 voti. I ricorrenti, una cittadina e una candidata non eletta alla carica di consigliere comunale, chiedono di annullare o correggere gli esiti delle operazioni elettorali per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale. L’udienza davanti al Tar di Pescara e’ stata fissata per il 13 settembre.

Stando al ricorso, in otto sezioni non sarebbero state indicate le schede autenticate, in 27 non sarebbero state indicate le schede autenticate non utilizzate, in 47 si riscontrerebbero “difformita’ tra schede autenticate, utilizzate ed avanzate”, in 29 non sarebbero presenti “indicazioni di schede consegnate e/o avanzate non utilizzate”. “Le circostanze di fatto che sono alla base dei motivi di ricorso – si legge nel ricorso – rivelano l’esistenza di un quadro di diffusa illegittimita’ nella conduzione delle operazioni elettorali, che hanno interessato pressoche’ due terzi delle 170 sezioni, comprovato da riscontri oggettivi e documentali, prima ancora che da plurimi e convergenti indizi che rendono evidente la fondatezza del ricorso”.

E ancora: “156 verbali di consegna delle schede elettorali non sono stati rinvenuti, 14 liste degli elettori e registro dei votanti non sono stati rinvenuti”, mentre “undici sezioni sono con un numero abnorme di schede autenticate rispetto agli iscritti”. Anche il tentativo dell’Ufficio Centrale di “compensare le irregolarita’” trovate nei verbali di 34 sezioni certificherebbe “la presenza di innumerevoli e gravi” violazioni, che “hanno oggettivamente influito sulla sincerita’ e sulla liberta’ del voto e, quindi, sull’affidabilita’ del risultato finale e sulla sua genuinita’”. I ricorrenti, inoltre, sostengono che “gli eventi accaduti in piu’ della meta’ delle sezioni, con riguardo al possibile fenomeno della cosiddetta ‘scheda ballerina’, risultano di per se’ gia’ idonei a condurre al travolgimento dell’esito elettorale”. Chiedono quindi di accogliere il ricorso e “annullare i provvedimenti indicati in epigrafe, siccome illegittimi, annullando e correggendo per quanto di ragione gli esiti delle operazioni elettorali”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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