Giustizia, ridotto l’arretrato in Abruzzo e cala il numero dei reati

Il presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, all’apertura dell’anno giudiziario in Abruzzo ha illustrato i numeri dell’attività dei tribunali regionali. “Nel settore civile e del lavoro, negli otto tribunali del Distretto della Corte d’appello di L’Aquila sono stati iscritti poco più di 32mila nuovi procedimenti, a conferma del trend in lieve decrescita riscontrato fino alla crisi da Covid-19. Gli uffici sono riusciti a definire di più, circa 34mila, garantendo la riduzione della pendenza totale, scesa a più di 27mila procedimenti (da 31.500), risultato che conferma la tenuta della giurisdizione nel distretto nonostante le mille difficoltà operative”, ha detto. “La nota dolente – ha proseguito – è quella relativa è quella relativa all’entità dell’arretrato ultratriennale, purtroppo in aumento ovunque, con le virtuose eccezioni dei tribunali di Chieti e Pescara. Resta la grave anomalia del tribunale di Teramo che, avendo ridotto il numero, è tuttora l’ufficio maggiormente gravato dagli ultratriennali (oltre 300, ci cui non pochi ultradecennali)”. Buoni i risultati degli Uffici dei Giudici di Pace, che hanno definito circa 14 mila procedimenti, a fronte di una sopravvenienza di circa 13mila, così raggiungendo il buon risultato di ridurre la pendenza a soli 5.000 procedimenti, rispettando tempi molto celeri, a conferma ove ce ne fosse bisogno, che la più efficace “giustizia di prossimità” è quella garantita da questi uffici, la cui competenza è stata condivisibilmente aumentata dalla riforma. In Corte d’Appello sono in  diminuzione i procedimenti di nuova iscrizione, pari a circa 2300. Le sezioni Civile e Lavoro ne hanno definiti circa 2.900, garantendo anche quest’anno l’obiettivo di progressiva riduzione della pendenza, scesa a circa 3.700 procedimenti: buoni sia l’indice di ricambio (superiore all’unità 1,29) che la durata effettiva (DE) per la definizione dei procedimenti conclusi nell’anno di riferimento, sceso a 455 giorni per contenzioso (dato inferiore a quello nazionale, pari a 578) e ancora più basso per la Volontaria Giurisdizione e le cause in materia di lavoro. Si conferma la progressiva riduzione dell’arrestato cosiddetto patologico (procedimenti ultrabiennali), sceso di oltre il 50% rispetto al 2019 (1.131 cause al 30 giugno 2022).

Francabandera ha sottolineato che “anche quest’anno è stata riscontrata, come dappertutto in Italia, una sia pur contenuta diminuzione del numero dei reati denunciati (da circa 25.000 a 24.000 nel Distretto), compresi quelli più gravi (la DDA segnala 23 nuove iscrizioni)”.

“A dispetto di una narrazione cronachistica enfatica, cui consegue un ‘effetto accumulo’ che rischia di allontanare dalla realtà, i dati confermano che l’Italia è uno dei paesi più sicuri d’Europa, in cui tutti i reati connotati da violenza sono in regressione, gli omicidi in particolare, scesi quasi del 90% dagli anni ’90 del secolo scorso agli anni ’20 di questo”.

Nel settore civile difficoltà circa lo smaltimento dei procedimenti con riduzione solo negli uffici giudiziari di Pescara e Chieti. Nella relazione dell’avvocato generale, Alberto Sgambati, in veste di procuratore generale facente funzioni dopo il trasferimento di Alessandro Mancini per incompatibilità deciso dal Csm, nel suo ufficio la pianta organica registra una perdurante scopertura, ci sono 3 magistrati su 6. In merito alla pianta organica del personale amministrativo si è registrata una scopertura del 38% tanto che su 31 addetti ne sono presenti solo 19. Lo stesso magistrato conferma che dalle relazioni inviate dai procuratori del distretto non emergono, come lo scorso anno, variazioni importanti dei dati penali.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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