Morto in mare, l’autopsia conferma le lesioni da elica

Gravi e profonde lesioni al capo che possono far pensare all’azione dell’elica di un’imbarcazione sono all’origine del decesso di Mario D’Eustacchio, il 63enne di Silvi trovato morto in mare nel tardo pomeriggio di sabato, nello specchio d’acqua dell’Area marina protetta Torre del Cerrano. A confermarle è l’autopsia durata circa quattro ore all’ospedale di Teramo ed eseguita dal medico legale Giuseppe Sciarra, su incarico del pm Greta Aloisi. Vi ha preso parte anche il medico legale Gabriele Paolini, in qualita’ di perito del pescatore che ha avvistato il cadavere e lanciato l’allarme. Il marittimo, la cui imbarcazione e’ stata sequestrata, e’ iscritto nel registro degli indagati, quale atto dovuto in presenza dell’accertamento odierno. L’ipotesi di reato e’ omicidio colposo. L’esame autoptico ha consentito di accertare la presenza di gravi fratture e lesioni profonde al capo, mentre non sarebbero emerse lesioni a carico degli organi tali da far presumere una morte naturale; escluso anche l’annegamento. Eseguiti, come da prassi, dei prelievi di campioni per i successivi esami di laboratori. Il medico legale dovra’ rimettere la relazione in Procura tra 60 giorni. Il corpo di D’Eustacchio e’ stato avvistato sabato pomeriggio dal pescatore, un uomo del posto, che stava uscendo in barca. Lanciato l’allarme era stato recuperato dalla Guardia Costiera. C’e’ da chiarire se siano coinvolte altre barche o se sia stata proprio l’imbarcazione del pescatore a travolgere il 63enne, che era solito fare lunghe nuotate al largo in quella zona. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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