Svimez critica l’autonomia delle regioni, Giannola: il nord cresce se recupera il sud

“Per fermare l’eutanasia del Paese, il Nord deve capire che solo recuperando il Sud e il suo mercato interno puo’ recuperare esso stesso”. Lo ha affermato, intervenendo al Meeting di Rimini, alla tavolta rotonda sul tema “I giorni del Sud”, il presidente di Svimez Adriano Giannola. Giannola ha segnalato “il motivo accuratamente nascosto del fallimento del disegno autonomista, che fa prevedere una piu’ virulenta ripresa, senza mediazioni, dopo l’eventuale vittoria elettorale della Lega”. 

 “Percio’ – sottolinea Giannola – e’ fondamentale chiarire le idee al Nord che si deindustrializza e si meridionalizza, tanto piu’ quanto piu’ conta di riavere i suoi soldi come dice Zaia, e tanto piu’ quanto piu’ punta a instaurare un sovranismo regionale in quel che resta dell’Italia a cui corrisponde la prospettiva di una progressiva perdita di ruolo e una piu’ forte subalternita’ nell’Unione Europea”. Infine Giannola ha osservato: “Chi dice dobbiamo far crescere Milano, sottovaluta che il Nord da solo puo’ ambire al massimo a fare il terzista di lusso alla Germania mentre il made in Italy si produce altrove. Se si va avanti cosi’, il Nord ritornera’ sui livelli economici pre-crisi nel 2025. Per fermare l’eutanasia del Paese, il Nord deve capire che, solo recuperando il Sud e il suo mercato interno, puo’ recuperare esso stesso. Il Sud e’ il Mediterraneo, e’ la globalizzazione, e’ la logistica dei porti, e’ tutto quello che serve perche’ l’Italia sia un Paese dignitoso. Certo, costa. Ma il Nord deve esserne cosciente e partecipe”. 

Immediata la replica da parte dei governatori delle regioni del nord Italia, a partire dal Veneto di Zaia, seguito dal Friuli Venezia Giulia con Fedriga e dalla Lombardia con Fontana, che stigmatizza le critiche: “fumo negli occhi per chi, per decenni, e’ ingrassato ai danni dei cittadini meridionali”. C’e’ un “motivo accuratamente nascosto del fallimento del disegno autonomista, che fa prevedere una piu’ virulenta ripresa, senza mediazioni, dopo l’eventuale vittoria elettorale della Lega”, afferma il presidente dello SvimezAdriano Giannola intervenendo al Meeting di Rimini, con la previsione che “torneranno alla carica, se vincenti, piu’ aggressivi e piu’ forti, con Salvini ancor piu’ dipendente dai governatori”. “E’ fondamentale chiarire le idee al Nord che si deindustrializza – aggiunge Giannola – che quanto piu’ conta di riavere i suoi soldi, come dice Zaia, e tanto piu’ punta a instaurare un sovranismo regionale. Chi dice dobbiamo far crescere Milano, sottovaluta che il Nord da solo puo’ ambire al massimo a fare il terzista di lusso alla Germania”. “E’ ora di finirla con la bufala della secessione dei ricchi e dell’Italia di serie A e serie B. In tutti i modelli autonomisti non esiste che si possa nemmeno immaginare che una parte dei un Paese possa andar male in un contesto nazionale”, ribatte il presidente della Regione del Veneto. “L’Autonomia e’ responsabilita’. Semmai irresponsabile e’ chi non la vuole: e’ la medicina per i mali del Sud, non ne e’ la causa. Cosi’ come stanno le cose ogni anno in questo Paese ci sono 30 miliardi di sprechi: sono dati ufficiali, non di partito, che non vanno certo a beneficio delle popolazioni del Sud, ma sempre nella direzione dei soliti noti”, conclude Luca Zaia. Le parole di Giannola “palesano superficialita’ e scarsa conoscenza dei fatti – aggiunge in una nota il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga – con l’aggravante di essere state pronunciate da chi dovrebbe invece avere confidenza con i temi economici. L’unica spiegazione che riesco a darmi e’ che, a fronte della prospettiva di veder compiuto il percorso di autonomia, in taluni prevalga il timore di perdere lauti stipendi e prestigiose sedi”. Si “sbaglia ancora una volta a proporre una lettura ‘sfascista’: Nord contro Sud, ricchi contro poveri – commenta il presidente lombardo Attilio Fontana – e Giannola evidentemente spera in un governo giallorosso per evitare” l’autonomia, “nella speranza di mantenere lo ‘status quo’ nell’idea della vecchia classe dirigente meridionale che cambiare qualcosa sarebbe per loro un pessimo affare. Liberare le energie positive del Sud e’ fumo negli occhi per chi, per decenni, e’ ingrassato ai danni dei cittadini meridionali”, conclude Fontana.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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