In linea con il trend positivo dell’ultimo anno, continua a crescere all’Aeroporto d’Abruzzo il numero dei passeggeri.
Entusiasmo per il mese di settembre 2019, che ha fatto registrare un clamoroso più 10,2% rispetto allo stesso mese del precedente anno, con un movimento di passeggeri, italiani e stranieri, che si attesta a 68.696 unità.
Una crescita costante, con il 7,7% di aumento nel periodo gennaio – settembre 2019 (552.122 passeggeri), nonostante la perdita di circa 20 mila unità, causata dalla chiusura di tre mesi per lavori dello scalo di Linate, collegamento strategico per la regione Abruzzo, riattivato con l’Aeroporto di Pescara a partire da lunedì 28 ottobre.
Risultati raggiunti grazie al costante posizionamento di nuovi voli verso mete italiane ed estere, che offre ai passeggeri una scelta più articolata, ma anche grazie all’ammodernamento della struttura, con nuovi ed efficienti servizi rivolti agli utenti.
Un percorso, che “pone lo scalo abruzzese – ha spiegato il Presidente Saga Enrico Paolini – come punto di riferimento per tutto il territorio regionale ed extraregionale. Cresciamo non solo in numero di passeggeri, ma anche in reputazione, assumendo un ruolo strategico fondamentale per il turismo e l’economia della nostra regione e delle realtà limitrofe, come la provincia di Ascoli, il Molise e Foggia. Grazie alla nostra competitività, ritengo arrivato il momento di fare il punto sul futuro di questa importante infrastruttura e, per questo – ha concluso Paolini - entro il mese di novembre, vorrei proporre una tavola rotonda sulle prospettive dello scalo, di concerto con la Regione Abruzzo”.
Prende avvio lunedì 28 ottobre, presso la sede del Comune di Ortona dei Marsi (AQ), il Workshop internazionale Alla ricerca della Via dei Marsi/Il cammino della Bauxite, I edizione 2019, promosso dall’Osservatorio Tratturi Bene Comune del Dipartimento di Architettura di Pescara e da ERCI team Onlus di Avezzano (AQ).
Il Workshop si compone di un insieme strutturato di diverse attività, tenute assieme da un fine comune: quello di favorire la riscoperta, il monitoraggio attivo e la rigenerazione di antichi luoghi e percorsi, legati alle storie e alle pratiche sociali e produttive che hanno contraddistinto l’assetto sociale, economico e culturale fino ai nostri giorni di questa particolare area geografica della Regione Abruzzo, l’area Marsicana, il cui nome già tramanda le sue lontane origini legate ad uno dei popoli italici più antichi.
Il programma mette assieme lezioni di docenti universitari di diversa provenienza geografica e disciplinare, incontri con esperti e rappresentanti del mondo dell’amministrazione locale, dell’associazionismo ambientale e di cura dei beni comuni, dei portatori di interesse locale, assieme ad attività di indagine sul campo, mappature collettive, esercizi di progettazione) come incontro tra saperi esperti e saperi locali, finalizzato a produrre materiali conoscitivi da condividere con le comunità locali e i portatori di interesse locale dei territori coinvolti e primi indirizzi progettuali da sottoporre all'interesse dei decisori pubblici delle amministrazioni locali e degli enti sovraordinati coinvolti.
Il denominatore comune di questo laboratorio ricerca è dato dalla Via dei Marsi[1], il progetto di valorizzazione territoriale e sviluppo sostenibile che prova a definire una visione complessiva di riferimento, ancorata ai valori identitari storici delle terre marsicane, attorno alla riscoperta e risignificazione contemporanea della estesa rete di percorsi e di relazioni territoriali che ha fin dall’età antica strutturato questa regione territoriale – la Marsica orientale, situata tra l’ex alveo del bacino del Lago del Fucino ed il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ricompresa tra la Valle Longa, la Cicerana e la Valle del Giovenco, che interessa i Comuni di Ortona dei Marsi, Bisegna, Gioia de Marsi, Lecce dei Marsi, Collelongo, Villavallelonga e Pescasseroli- e un programma assieme di azioni e di ricerca, di cui questo laboratorio intende essere parte.
All'interno di questa grande cornice e matrice di natura territoriale, La Via dei Marsi, il workshop di quest’anno – il primo, si spera, di una serie destinata a prodursi per altri territori di dettaglio negli anni a venire, che riprende il lavoro di un primo workshop realizzato già lo scorso anno2 – si concentra sull'indagine, la ricostruzione cartografica e sul campo, e la proposta di rigenerazione come “cammino” dell’insieme di percorsi e di luoghi legati alla coltivazione di un materiale ferroso, la bauxite, avviato alla fine dell’ottocento e per i primi decenni del Novecento nel comune di Bisegna, all'interno anche delle relazioni economiche, sociali e territoriali che da sempre legano questo comuni ai vicini Gioia de Marsi, Lecce dei Marsi, Ortona dei Marsi e Pescasseroli.
Alla ricerca della Via dei Marsi/LOOKING FOR … VIA DEI MARSI, propone dunque ai suoi partecipanti. – studenti universitari provenienti da diverse sedi nazionali ed estere - un articolato percorso di studio e di indagine sul campo, che è anche ricerca partecipata, riscoperta di percorsi, luoghi, spazi, paesaggi, beni comuni territoriali legati alle molte economie che ne hanno caratterizzato la storia, da quelle legate alla civiltà della transumanza, l’antica pratica che ha per molti secoli segnato e costruito i paesaggi interni dell’Italia centrale e meridionale, fino alle più recenti attività proto industriali, base del successivo sviluppo industriale dell’intera regione.
Tale indagine assume, in particolare, come filo conduttore la ricerca e la segnalazione dei cammini – degli uomini e dei materiali estrattivi - legati alla presenza della bauxite, sulla scorta di una preventiva, accurata indagine storica e cartografica, che ne permette l’indagine e la verifica sul campo.
La riscoperta e la trascrizione di tali percorsi, operata dapprima sulle mappe, poi, attraverso atti materiali di diversa natura, nei territori reali attraversati, diventa occasione di monitoraggio civico sulla condizione attuale di luoghi e percorsi, analisi dei punti di forza e di debolezza, per l’elaborazione di scenari e proposte progettuali che assegnano a tali luoghi e percorsi la condizione, inedita, di “beni comuni territoriali”, spazi e risorse per la reinvenzione attiva di vecchie e nuove pratiche economiche e comunitarie.
Alla ricerca della Via dei Marsi è dunque, anche, un laboratorio di urbanistica partecipata e di autocostruzione assistita per la rigenerazione dei paesaggi naturali e proto industriali nei territori indicati.
Il Workshop, totalmente gratuito, ha inizio lunedì 28 ottobre, e termine venerdì 1 novembre, per una durata complessiva di una settimana, secondo il calendario allegato.
E’ prevista la partecipazione al Workshop di 10 studenti italiani, 12 studenti stranieri, provenienti da altre università italiane ed estere, in particolare da quelle Università con cui sono attivi rapporti di cooperazione didattica e scientifica con il Dipartimento di Architettura di Pescara (Yadz University IRAN, Universidad de La Salle, Bogotà COLOMBIA e Politecnico di Tirana ALBANIA) e della presenza occasionale di studenti delle scuole della provincia di Pescara, Chieti e L’Aquila.
L’intento principale del Workshop è di offrire a tutti i suoi partecipanti, e in particolare agli studenti dell'ultimo anno del corso di laurea magistrale in Architettura, una piccola ma concretaesperienza di urbanistica partecipata e autocostruzione assistita, a diretto contatto con gli abitanti e le associazioni di cittadinanza attiva che abitano i territori in esame, indirizzata al tema del recupero e della rigenerazione dei paesaggi e dei territori interni di una parte della regione Abruzzo interessata da problemi di crescente marginalità territoriale, spopolamento abitativo e abbandono, tuttavia caratterizzata da una estesa qualità dei patrimoni paesaggistici, culturali, ambientali e demo antropologici.
Le attività didattiche si articolano, in forma di Laboratorio, nella durata di 40 ore complessive, pari a cinque giorni di attività continuativa, dal 28 ottobre al 1 novembre, seguite da un seminario di presentazione in pubblico dei risultati raggiunti, composte e articolate in:
Lezioni introduttive e contributi tematici e di settore, esposti da docenti delle università partner e da esperti esterni;
Attività di indagine e di ricerca sul campo, anche attraverso l’ausilio di strumenti informatici e apparati GIS
(cammino critico);
Sperimentazione di pratiche di ascolto e partecipative (raccolta di testimonianze, storytelling, questionari e indagini sulle comunità e i portatori di interesse locale);
Elaborazione di proposte progettuali e di modelli di gestione inseriti nella rete dei beni comuni urbani e territoriali monitorati e indagati nel corso della ricerca.
Il laboratorio mira, in primo luogo alla costruzione di un quadro di conoscenze condivise – che aggiorna quanto già raccolto e condiviso nella logica dell’Open Data attraverso il progetto Osservatorio Tratturi Bene Comune – alla creazione di mappe e apparati analitici informativi attraverso le nuove tecnologie (collaborative mapping), che mirano nel complesso a definire un programma di azioni di “rigenerazione dei beni comuni”, esistenti e di progetto.
Lo schema del laboratorio, per sua natura itinerante, realizzato sul modello già da tempo sperimentato dallo IUAV, attraverso l’associazione FuoriVia, partner del progetto, e sperimentato lo scorso anno in occasione del Workshop Alla ricerca del Tratturo Magno[2], prevede, per ogni giornata, il susseguirsi di cammini di indagine partecipata e di scoperta sul campo (nella mattinata), seguiti da attività di discussione e incontro con le comunità e i soggetti – istituzionali e della società civile – che vivono e lavorano nei territori, finalizzati alla costruzione di un’Agenda strategica condivisa per la cura e la custodia attiva di luoghi, percorsi e paesaggi.
L'ipotesi ulteriore del laboratorio concerne la possibilità di affidare l'attuazione e l'implementazione di parte di tale programma attraverso un progressivo coinvolgimento degli abitanti delle comunità locali nella realizzazione e nella gestione diretta di alcuni piccoli, misurati e strategici interventi di rivalutazione e risignificazione degli spazi e delle attrezzature, da realizzare attraverso forme di autocostruzione assistita, piccoli interventi di recupero e rigenerazione urbana e territoriale, autofinanziati anche attraverso programmi di crowd funding, da avviare prima e durante la durata del laboratorio, su aree pilota, preventivamente individuate assieme alle Associazioni e alle Amministrazioni locali coinvolte, o identificate successivamente nel corso del cammino critico.
Tra questi, la realizzazione di una segnaletica (materiale e immateriale) – all’oggi totalmente mancante – che indichi con certezza la giacitura e la dimensione spaziale del “Cammino della Bauxite”, e alcune piccole istallazioni legate all’uso collettivo e partecipato di tale spazio.
Soggetti promotori
Osservatorio Tratturi Bene Comune, DdA, ERCI Onlus
Chieti è tra le province leader delle giovani imprese innovative italiane. Lo dicono i numeri della quinta edizione del Premio nazionale Cambiamenti, bandito dalla CNA nazionale, e riservato alle imprese con meno di tre anni di vita dai progetti e dalle idee innovativi. Sono infatti 35 le imprese del Chietino candidate al Premio, un numero che vale la quarta piazza nazionale assoluta, alle spalle solo di Milano (72), Siena (42), Ferrara e Bologna (36). Una performance che fa il paio, come spiega il coordinatore del Premio in Abruzzo, Silvio Calice, «con le 69 candidature complessive giunte dall’Abruzzo sulle 946 italiane: un risultato lusinghiero che vale anche in questo caso il quarto posto, dopo Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia».
In attesa della finale nazionale, prevista per la fine di novembre, che assegnerà una ricca dotazione di attestati, tra cui spicca il primo premio da 20mila euro, anche quest’anno la proclamazione della migliore start-up abruzzese avverrà alla Facoltà di Economia dell’Università d’Annunzio, a Pescara, il 30 ottobre prossimo, nell’aula magna che porta il nome di Federico Caffè: «La CNA Abruzzo – spiega ancora Calice - ha previsto la costituzione di un giuria mista, parte composta da tecnici e parte da studenti della facoltà di Economia dell’Università d'Annunzio di Pescara, dove le imprese partecipanti saranno valutate con un doppio voto, applicando cioè un meccanismo originale: uno assegnato alla giuria, che peserà per il 70%; e l’altro agli studenti, che varrà invece il 30% della valutazione globale. E anche in questo caso è prevista una dotazione di premi, tra cui quello da mille euro per il primo piazzato». Ma qual è il profilo delle imprese che si sono candidate in provincia di Chieti e in Abruzzo più in generale? «Le candidature presentate - dice il presidente dei Giovani Imprenditori CNA di Chieti, Ivano Lapergola - rappresentano un campionario impareggiabile della fantasia applicata al fare impresa, con una miscela incredibile di capacità di coniugare tradizione e innovazione. Perché le proposte vanno da imprese dedite alla realizzazione di manufatti in ceramica artistica realizzata a mano, alle passeggiate enogastronomiche per visitatori stranieri in posti unici e speciali; dalle iniziative vincenti per ripopolare i paesi collinari e montani attraverso la riqualificazione di casolari di campagna ai pic-nic alternativi sulla costa dei trabocchi; dai brevetti per l’incremento del livello di sicurezza degli edifici, alla produzione di abbigliamento e accessori moda con applicazioni naturali utilizzando derivati del Montepulciano d’Abruzzo o dello zafferano; dall’azienda che affina i vini sotto la neve, in altura, all’agricoltura di qualità con prodotti eccellenti derivanti da capi di bestiame “seguiti come creature”; dalla produzione di articoli esclusivi per cani utilizzando le stesse tecniche di manifattura dei brand di lusso della moda, alla realizzazione di un bracciale termico che riesce a modificare la temperatura corporea di chi lo indossa; dal software per macchine di produzione di strumenti medicali, ai brevetti per certificare i dati tra esercente e cliente finale e renderli immutabili nel tempo; dai sistemi integratati per l’erogazione di servizi di Business Intelligence Information, ai “fabbricanti” di software destinati allo sviluppo di procedure fondamentali per costruire l’internet del futuro». Non mancano, ovviamente, le iniziative in ambito green come la progettazione e realizzazione di laminatori per produttori di moduli fotovoltaici, le agenzie di marketing e comunicazione in ambito sportivo, negozi specializzati nella sola vendita di prodotti naturali, azienda specializzata nella ricerca sviluppo e produzione di cosmetici a base di vegetali naturali.
La Comunità del Parco Nazionale della Maiella, nella seduta di giovedì 24 ottobre 2019 a Sulmona, ha deliberato le designazioni dei membri del Consiglio Direttivo di sua competenza. Il centrosinistra si conferma maggioritario in seno all'assemblea eleggendo tre rappresentanti su quattro: Tiziana Di Renzo, vicesindaco di Lama dei Peligni, Guido Angelilli, Sindaco di Pacentro, Alessandro D'Ascanio, Sindaco di Roccamorice ed attuale Presidente della Comunità medesima che dunque passerà la mano all’atto del decreto ministeriale previsto per i primi dell’anno nuovo. Per il centrodestra c’è stata la riconferma di Maurizio Bucci, Sindaco di Gamberale.
«In tal modo – commenta D’Ascanio –, si concretizza un rinnovamento dell'organo di governo, garantendo equilibrio tra i territori e rappresentanza di genere. In particolare, il Partito Democratico, elegge Tiziana Di Renzo e Alessandro D'Ascanio nell'organo di governo di un Ente di fondamentale importanza per lo sviluppo delle aree interne. Numerose le sfide del Parco Nazionale della Maiella per i prossimi mesi: dal procedimento di aggiornamento di Piano e del Regolamento (strumenti di programmazione) alle azioni di razionalizzazione e arricchimento della rete dei Centri d’Informazione, dalle politiche di valorizzazione turistica a quelle della mobilità sostenibile, dai progetti di sviluppo della green economy al riequilibrio delle risorse tra i territori».
«E’ un risultato importante – dichiara Mario Mazzocca, attuale membro 'esperto' del Consiglio del Parco e predecessore di D’Ascanio alla guida della Comunità dei Sindaci –, che consentirà di proseguire quella azione di rinnovato vigore nelle azioni messe in campo dal Parco negli ultimi anni e garantirà al neo Presidente dell’Ente Lucio Zazzara di ripartire da un corposo e concreto bagaglio di attività, tanto strategiche quanto puntuali, che ha determinato la decisa riduzione delle distanze fra parco e territorio e la soluzione di diversi problemi beneficiando di una nuova stagione di attenzioni. A partire dalla decisione, attesa da anni ed assunta responsabilmente dall’attuale Consiglio Direttivo, di riformulare integralmente il regime sanzionatorio; un sistema iniquo, generato da una Delibera emanata dal duo Giuliante-Cimini 10 anni or sono, e che solo due anni fa, comunque dopo la nostra assunzione di responsabilità, fu dichiarato illegittimo anche dalla stessa Avvocatura dello Stato».
Sara' retroattiva la rimodulazione delle tariffe del consumo d'acqua della Sasi di Lanciano, che si allinea alle direttive dell' Autorita' nazionale e regionale in materia e che nel 2018 ha stabilito i nuovi criteri. Norma, gia' applicata in altre regioni, che sara' completamente in vigore nel 2022, ma che gia' ora viene progressivamente introdotta dalla Sasi con le prime bollette del 2020. I nuovi criteri contemplano la tariffa pro capite per fascia agevolata per l'uso domestico residente, poi la fascia di consumo per uso domestico, quota fissa divisa per esercizio. Tariffe che seguono gli iniziali obiettivi di progressivita', del principio che chi inquina paga di piu' e l'utilizzo efficiente della risorsa. Le precisazioni sugli aumenti sono stati forniti oggi dal presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe, dai membri del Cda Corrado Varrati e Maira Roberti e dal direttore commerciale Manuela Carlucci. La rimodulazione delle tariffe idriche ha creato polemiche in questi giorni da parte di molti sindaci e cittadini.
"Ho scritto che L'Aquila non ha bisogno solo di giorni in piu', ma di giorni 'nuovi': carichi di 'fertili promesse'. Per sostenere questo processo, occorre tenere la mano al polso degli eventi, registrando il ritmo cardiaco della Comunità". Lo ha detto l'arcivescovo dell'Aquila, il cardinale Giuseppe Petrocchi, intervenendo al convegno nazionale "Il terremoto dell'anima", promosso dalla Chiesa aquilana e dalla Caritas nazionale, in corso di svolgimento all'Aquila a dieci anni dal sisma. "La Ricostruzione, per essere autentica e permanente, deve essere integrata ed integrale. Integrata, perche' e' una impresa da condursi al plurale, cioe', come Noi-Aquilani. La ricostruzione di una Citta' e' impresa di popolo. E tutti gli organismi, a livello centrale e periferico, sono chiamati a coordinarsi a servizio del bene comune: che e' bene di tutti e di ciascuno. Nessun Soggetto Istituzionale, da solo, puo' dichiararsi abile a condurre in porto quest'opera immane''.
''Integrale, perche' si tratta non solo di ricostruire le strutture architettoniche, ma anche la comunita' civile ed ecclesiale. Per tutti gli Aquilani vale il motto: non solo ricostruire, ma ricostruirsi - ha spiegato ancora il prelato - In questa prospettiva, risulta fondamentale che tutti gli Attori istituzionali trovino forme di raccordo e di intesa, che consentano di scambiare idee e strategie capaci di favorire dinamiche sananti e processi migliorativi per la vita delle persone e della popolazione. Occorre mobilitare - in forme di buona sinergia - la dimensione religiosa, culturale, sociale e politica (nel senso piu' nobile del termine), sapendo che solo insieme (nessuno escluso) si puo' vincere la sfida che il terremoto ci ha lanciato. Si tratta di un'opera da mettere in cantiere, nel segno della coesione: lo dobbiamo non solo ai nostri compagni di viaggio, ma anche alle generazioni che verranno", ha concluso Petrocchi.
L’Ufficio Disabili di Montesilvano si prepara alla Giornata Internazionale delle persone con disabilità, che si celebra il 3 dicembre, con una iniziativa nelle scuole in programma da martedì 29 ottobre. 15 incontri, riservati agli studenti dei vari plessi di Montesilvano e anche di Cappelle sul Tavo, per parlare di barriere architettoniche e inclusione. I vari temi degli incontri verranno portati avanti attraverso il supporto di alcune associazioni regionali quali Carrozzine Determinate Abruzzo, che fornirà gli strumenti e il materiale indispensabile a titolo completamente gratuito, l’Unione Italiana Ciechi con la rappresentante Valentina Lanti, l’Angsa Abruzzo Onlus con la psicologa Giulia Coppola per parlare di autismo e dall’organico dell’Ufficio Disabili. Questi i temi trattati: I valori della vita; I Diritti Umani; Empatia; La Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo; La Convenzione ONU sui Diritti delle persone con Disabilità; Il nuovo approccio integrato alla disabilità; Definizione di disabilità (art. 1 della Conv.); La “classificazione” dell’altro; Persone “speciali” con bisogni “speciali” ? “Normali” e “Disabili” … ma cos’è la “normalità”? Stereotipi e pregiudizi (art. 8), Discriminazione; Barriere culturali e architettoniche; Solidarietà (sentinelle della civiltà); Impegno civico.
“Fin dal nostro insediamento abbiamo potenziato l’Ufficio Disabili – spiega il sindaco De Martinis - e questo ci consente di dare risposte importanti alla disabilità su tutto il territorio. Questa iniziativa che vede una serie incontri ha scelto la scuola luogo deputato alla cultura e all’educare dei nostri ragazzi. Attraverso la cultura si sviluppa la libertà e il rispetto per gli altri. Come primo cittadino sono molto orgoglioso del progetto realizzato da Claudio Ferrante, progetto che il Comune donerà gratuitamente a moltissimi istituti scolastici cittadini per sviluppare una coscienza sensibili e una mentalità inclusiva”.
Soddisfatta la consigliera delegata alla Disabilità, Paola Ballarini che ha seguito la realizzazione del progetto: “Ho seguito tutte le fasi di questa iniziativa e sottolineo tutto il valore culturale di un progetto ambizioso e vincente, che verrà trasmesso a tantissimi alunni della nostra città. Ai ragazzi verrà offerta la possibilità di sperimentare un breve percorso, seduti in carrozzina o bendati, in modo ludico, essi potranno interiorizzare il concetto di barriera architettonica e di accessibilità universale anche sulle dinamiche dell’autismo, toccando con mano le difficoltà che incontrano quotidianamente”.
Claudio Ferrante e il personale dell’Ufficio Disabili stanno lavorando da tempo al programma: “Sono orgoglioso ed emozionato per l’enorme successo ottenuto con questo progetto di sensibilizzazione – afferma Ferrante -. L’adesione è massima. Tutti i ragazzi delle università, delle medie, delle elementari sono stati completamente “catturati” da questo meraviglioso percorso culturale, sviluppando da subito senso civico, empatia, solidarietà, riscoprendo l’importanza dei veri “valori” della vita. Hanno capito il vero significato della disabilità, riscoprendo che la diversità è una vera ricchezza culturale immensa per la scuola e per l’intera società. E soprattutto tutti sono diventati sentinelle della civiltà”.
Le date delle scuole. Scuola Troiano Delfico via San Francesco rivolto agli alunni di 2 classi III°: 29.10.2019 dalle ore 9.00 alle ore 13,30 presso Palazzo Baldoni; 05.11.2019 dalle ore 9.00 alle ore 13,30 presso Palazzo Baldoni; 12.11.2019 dalle ore 9.00 alle ore 13,30 presso Palazzo Baldoni; 19.11.2019 dalle ore 8.00 alle ore 14.00 esperienza empatica; 03.12.2019 dalle ore 09.00 alle ore 12.00 finale progetto con presenza dei genitori presso Aula Magna Istituto Tecnico E. Alessandrini.
Istituto Comprensivo G. Rodari via Magellano, 10 plesso di Cappelle sul Tavo (PE) rivolto agli alunni di 3 classi V°: 31.10.2019 dalle ore 09.15 alle ore 12.15; 04.11.2019 dalle ore 09.15 alle ore 12.15; 14.11.2019 dalle ore 09.15 alle ore 12.15 Esperienza empatica; 21.11.2019 dalle ore 09.15 alle ore 11.15 finale progetto con presenza dei genitori presso Sala Di Giacomo Palazzo Baldoni.
Scuola Primaria Via Valle D’Aosta rivolto agli alunni di 4 classi V°: 16.11.2019 dalle ore 09.00 alle ore 13.00; 18.11.2019 dalle ore 09.00 alle ore 13.00; 22.11.2019 dalle ore 09.00 alle ore 13.00; 27.11.2019 Esperienza Empatica (esterno scuola) dalle ore 09.00 alle ore 12.00; 28.11.2019 Esperienza Empatica (esterno scuola) dalle ore 09.00 alle ore 12.00; 2 dicembre dalle ore 09.00 alle ore 12.00 finale progetto con presenza dei genitori presso Sala Di Giacomo Palazzo Baldoni.
L’ADRICESTA Onlus organizza un evento benefico in favore del progetto “Arredi Pediatria”, destinato al reparto Pediatrico dell’Ospedale Civile di Pescara in programmazione, come segue:
- 26 Ottobre 2019 – “Voliamo con la Solidarietà” – presso il Nucleo Aereo E Sezione Volo Elicotteri della Guardia Costiera di Pescara Aeroporto Militare – Musica e Aperitivo. Sarà ospite d’eccezione l’attore Fabio Fulco, che intratterrà i presenti con letture di alcuni brani e il tenore Dario Ricchizzi che allieterà i graditi ospiti con brani musicali, accompagnato dal Coro dei bambini dell’Istituto Comprensivo Pescara 8.
- 27 Ottobre 2019 - Domenica alle ore 10,30 l’attore Fabio Fulco farà visita nei Reparti di Chirurgia pediatrica, Pediatria e Oncologia pediatrica, per salutare i bambini degenti e i loro genitori.
Il progetto che si inaugurerà a gennaio 2020, prevede la dotazione di arredi per il reparto pediatrico di Pescara, con Lettini pediatrici, culle neonatali, armadi, tavoli, comodini, sedie e decorazioni colorate, per renderlo più allegro ed accogliente!
Il Reparto di Pediatria di Pescara, è un centro all’avanguardia e di riferimento per l’intero Abruzzo, con circa 12.000 accessi per anno in Pronto Soccorso Pediatrico, circa 2.000 ricoveri e 8.000 prestazioni ambulatoriali e di Day Hospital annuali. Svolge servizio di riferimento regionale ed extraregionale per l’Emergenza/Urgenza di Endoscopia Digestiva Pediatrica e per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali in età evolutiva. E’ il Centro di riferimento regionale ed extra regionale per Gastroenterologia, nonché Centro di riferimento regionale per le Malattie Rare ed è dotata dell’Unità Sub Intensiva pediatrica, che sarà necessaria per le emergenze di tutti i bambini abruzzesi.
L’ADRICESTA Onlus ha promosso il suddetto progetto, con il proposito di coinvolgere vari Benefattori come Istituzioni locali, Aziende, Associazioni, Privati etc., in svariate iniziative solidali, al fine di poter realizzare questo “Sogno” tanto atteso dai bambini, dai loro genitori e dal personale Sanitario, come realizzato nel 2015 per l’unico reparto di Chirurgia Pediatrica ed Oncologica dell’Abruzzo dello stesso Presidio Ospedaliero Pescarese.
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara, hanno sottoposto a sequestro il capitale di tre societa' operanti nel settore della ristorazione, della grande distribuzione e della distribuzione del gas operanti in provincia di Pescara e nel Napoletano. Le partecipazioni societarie sequestrate hanno un valore di circa 7 milioni di euro e sono state affidate in custodia ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Pescara. L'attivita' e' stata effettuata in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Tribunale di Pescara, su richiesta della locale Procura della Repubblica, all'esito di un'ampia ed articolata attivita' di indagine nata per reati fallimentari, a seguito del fallimento di una societa' operante nel settore della ristorazione a Citta' Sant'Angelo. Le indagini hanno permesso di segnalare 13 soggetti, accusati a vario titolo, di aver consapevolmente depauperato, attraverso piu' azioni contabili illecite, alcune societa' di consistenti attivita' patrimoniali e disponibilita' finanziarie veicolandole poi, scientemente, alla inevitabile deriva fallimentare, non prima di averle intestate a prestanome. Il sodalizio criminale indagato risultava dedito al fallimento seriale delle imprese, conducendo al fallimento due societa' di capitali, entrambe attive nel settore della ristorazione. Gli indagati sono, pertanto, accusati di aver sistematicamente operato lo svuotamento delle casse societarie attraverso cessioni di beni o di quote nei confronti di prestanome, accumulando nel corso degli anni un ingente passivo fallimentare, pari ad euro 6.872.913,17. Le condotte illecite contestate hanno fatto emergere lo strumentale utilizzo a vantaggio del principale indagato delle societa' sequestrate, che sono divenute, nel tempo, schermo di copertura, per il tramite di prestanome, di reiterate operazioni finanziarie di natura delittuosa. A tal riguardo e' stato anche accertata l'intestazione fittizia di quote societarie, a favore di prestanome, per un valore complessivo di euro 294.000,00.
Nel corso delle indagini sarebbero emerse condotte usurarie con l'applicazione di tassi di interesse nell'ordine del 120% su base annua e relativo reimpiego dei proventi illeciti, che sono stati utilizzati, attraverso il loro trasferimento su conti correnti bancari delle societa' oggetto di sequestro, formalmente intestate a prestanome. In particolare, le condotte usurarie accertate sono riconducibili alla cd. usura di impresa, fenomeno delittuoso che prolifica proprio nel contesto in cui l'imprenditore in difficolta' finanziarie, trovandosi inibito il ricorso al credito bancario, al fine di salvaguardare la propria attivita' aziendale, si trova costretto ad attingere denaro da un circuito parallelo a quello legale, normalmente illecito in quanto coloro che prestano le somme di denaro necessarie, ben consci delle difficolta' economiche in cui versano le aziende, fanno, inizialmente, di tutto per favorire l'apparente temporanea risoluzione della crisi aziendale, per poi arrivare a richiedere la restituzione del prestito e degli onerosi interessi, in unica soluzione ovvero senza alcun preavviso, in maniera tale da riuscire facilmente ad ottenere il possesso dell'azienda stessa, avvalendosi di prestanome che, non di rado, sono gli stessi ex titolari. Nello specifico, un imprenditore, in difficolta' finanziaria, titolare di un supermercato ubicato in citta', a fronte di un prestito iniziale di 37.000,00 euro, dopo un anno ha dovuto restituire l'intero capitale chiesto in prestito oltre ad interessi per euro 51.800, corrisposti con gli incassi del supermercato. Tale esposizione debitoria, legata alla improvvisa richiesta di rientro del prestito ricevuto, ha, di fatto, costretto lo stesso a cedere la gestione del supermercato all'usuraio. Infine, accertato lo stato di insolvenza, per altre 4 societa' di capitali e' stato proposto all'Autorita' Giudiziaria il fallimento per aver contratto debiti nei confronti dell'Erario per oltre 6 milioni di euro.
Attivazione del dipartimento delle professioni sanitarie e degli ambulatori infermieristici nelle quattro province abruzzesi, presa in carico del paziente fragile e riorganizzazione della rete assistenziale sul territorio con l’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia. Sono queste le proposte avanzate dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Pescara nel corso dell’incontro “Com’è cambiata la sanità pubblica e privata in risposta ai nuovi determinanti della salute” che si è tenuto questa mattina all’Auditorium Petruzzi di Pescara.
Il convegno, organizzato dal consiglio direttivo dell’OPI Pescara presieduto da Irene Rosini, è stato moderato da Elisa Di Tullio e Giuseppe di Maggio, e ha visto la partecipazione di un nutrito parterre di relatori: Carla Collicelli, ricercatore senior associato Cnr-Itb; Tonino Aceti, portavoce Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI); Tullio Spina, anestesista e rianimatore; Alessio Sichetti, vicepresidente dell’OPI di Pescara e coordinatore infermieristico al Pronto Soccorso; Irene Rosini, presidente dell’OPI di Pescara e coordinatrice infermieristica della Terapia Intensiva; Barbara Mangiacavali, presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (FNOPI).
La carenza ordinaria e straordinaria di infermieri in Abruzzo, le criticità rilevate in alcuni reparti dell’ospedale civile di Pescara e l’analisi dei bisogni di salute dei cittadini sono state discusse nel corso della tavola rotonda finale con l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì e con i presidenti dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Pescara (Irene Rosini), Chieti (Giuseppe Cicolini), L’Aquila (Maria Luisa Ianni) e Teramo (Cristian Pediconi). Il dibattito si è chiuso con un impegno preciso da parte della Regione: la firma, nelle prossime settimane, di un protocollo che andrà a istituire un tavolo tecnico permanente tra le istituzioni e i rappresentanti dell’Ordine degli infermieri per realizzare la necessaria integrazione fra i servizi ospedalieri e territoriali. L’integrazione ospedale-territorio, infatti, come ha garantito l’assessore Verì, farà parte del nuovo piano territoriale compreso nel piano di rientro dal disavanzo sanitario.
La necessità di riorganizzare la rete assistenziale sul territorio si somma al problema cronico degli organici ridotti all’osso che pregiudica la qualità e la sicurezza delle cure per i cittadini. Complessivamente, com’è stato reso noto nel corso dell’incontro “Com’è cambiata la sanità pubblica e privata in risposta ai nuovi determinanti della salute”, in Abruzzo mancano all’appello 2.482 infermieri tra carenze ordinarie e straordinarie, pensionamenti previsti e raggiungimento di quota 100. Di contro, il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento delle cronicità e del numero di pazienti complessi portano all’insorgenza di nuovi bisogni assistenziali e alla crescita degli accessi al Pronto Soccorso. Solo a Pescara ogni anno si verificano 95mila ingressi: un numero enorme se si considera che il 20% delle prestazioni potrebbe essere erogato negli ambulatori di zona. In parallelo aumenta anche il tasso di occupazione in alcuni reparti critici dell’ospedale: nel primo semestre 2019 Geriatria ha raggiunto il 149%, a fronte del 121% registrato a dicembre 2018, mentre Medicina generale ha toccato il 109% rispetto all’88% dello scorso anno.
“C’è bisogno di un cambiamento culturale nella gestione dell’assistenza primaria e delle cronicità con un miglioramento nell’accesso alle cure - sottolinea Irene Rosini - si stima che un coordinamento assistenziale inadeguato comporta una spesa di 2,58 miliardi di euro all’anno. L’attivazione del dipartimento delle professioni sanitarie, come riportato negli atti aziendali, è fondamentale perché soltanto attivandolo possiamo avere il riconoscimento culturale della professione infermieristica. È dimostrato che gli infermieri con competenze avanzate, gli infermieri specialistici clinici e gli infermieri nei dipartimenti di emergenza hanno un impatto positivo sulla qualità delle cure, sulla soddisfazione dei pazienti e sui costi sanitari, ma anche sul tasso di ospedalizzazione e sulla gestione stessa delle patologie croniche”.
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