Oltre mille persone hanno preso parte a Pescara alla fiaccolata organizzata per ricordare Jennifer Sterlecchini, la ventiseienne morta accoltellata due settimane fa al culmine di una lite con l'ex fidanzato, Davide Troilo, 32 anni, ora in carcere con l'accusa di omicidio volontario. In testa al corteo, che sta sfilando silenzioso per le vie del centro, ci sono la mamma, il fratello, la nonna, i parenti e gli amici piu' stretti della ragazza. A fianco a loro il sindaco, Marco Alessandrini, esponenti dell'amministrazione e consiglieri comunali. Davanti un grande striscione: "Ora basta. Non una di meno". I familiari della 26enne, prima dell'inizio della fiaccolata, sono stati ricevuti dal sindaco. L'iniziativa e' promossa dal centro antiviolenza Ananke
Leggi Tutto »La piccola Noemi incontra il Papa al Bambin Gesù
"Voglio il tuo cappello". Cosi' la piccola Noemi la bimba di 4 anni di Guardiagrele affetta da atrofia muscolare, si e' rivolta al Papa che la stava salutando dopo averla riconosciuta tra i bambini dell'ospedale Bambin Gesu' ricevuti in udienza in vaticano insieme ai loro genitori. Il Papa aveva conosciuto Noemi, affetta da una grave e rara malattia neurodegenerativa, nel 2013 quando aveva ricevuto la piccola occupandosi a sorpresa del caso. Oggi, dopo qualche istante, il desiderio della piccola abruzzese e' stato esaudito con il dono di una papalina. "Il Papa ha riconosciuto Noemi e lei ha riconosciuto il Pontefice che l'ha benedetta e riempita di baci regalandole la papalina che mia figlia gli ha chiesto - spiega Andrea Sciarretta, papa' della piccola, che con l'associazione Progetto Noemi Onlus e' in prima linea per ottenere cure migliori e assistenza - Con Bergoglio abbiamo parlato anche delle cure per mia figlia e della nostra attivita' legata all'associazione. E' stata una emozione particolare. Ringraziamo il Santo Padre per questi momenti che insieme alla forza e alla vitalita' di Noemi ci mandano avanti nella dura battaglia quotidiana". Noemi ha fatto parte del gruppo di una cinquantina di bambini del Bambin Gesu' perche' e' in lista di attesa per una cura sperimentale
Leggi Tutto »Simulano rapina in un supermarket a Nereto, sei arresti
Maxi operazione dei Carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Teramo, coordinati dal comandante Petroli, che hanno arrestato per concorso in furto aggravato e simulazione di reato 6 persone.
Gli arresti sono scattati dopo che ieri mattina, un dipendente infedele di un supermercato del comune di Nereto si e' fatto trovare legato denunciando di aver subito una rapina e di essere stato percosso e costretto ad aprire una cassaforte. A quel punto i Carabinieri hanno immediatamente chiuso le vie di fuga ai cinque finti rapinatori sorprendendoli mentre erano in un appartamento di Monteprandone intenti a spartirsi il bottino di circa 4mila euro. Nel covo sono stati rinvenuti tutti gli attrezzi usati per commettere il furto, dai passamontagna all'abbigliamento mimetico, una flex smerigliatrice con dischi da taglio ed una pistola con la matricola abrasa.
Dopo l'arresto i cinque sono stati portati in Caserma, dove ricostruita l'intera vicenda sarebbe stata chiarita anche la posizione del basista, arrestato anche per furto aggravato in concorso. Nel corso dell'operazione i militari hanno recuperato anche due autovetture, una Golf ed una Fiat Panda, risultate rubate dalla banda la notte precedente proprio per essere utilizzate nel corso della finta rapina ed assicurarsi la fuga. Auto che sono state restituite ai legittimi proprietari. La banda era sotto controllo da alcuni mesi, da quando i Carabinieri erano stati allertati dalla presenza, sul territorio della costa teramana, di soggetti foggiani e potentini gia' noti quali autori di furti e rapine.
Leggi Tutto »Market sociale a Pineto, cibo pagato con volontariato
Un supermercato dedicato alle persone in difficolta', che in futuro, dopo l'attivazione della seconda fase del progetto, potranno ricambiare l'aiuto ricevuto con volontariato: e' il Social Market 'La Formica', il primo supermercato solidale della costa teramana, ospitato all'interno del complesso 'Poseidon', nato su impulso del Comune di Pineto in collaborazione con il Conad Adriatico, La Caritas Diocesana, il Lion's Club Atri-Terre del Cerrano, il Pros Onlus, il Banco Alimentare Abruzzo, la Farmacia Comunale di Pineto, la Bcc di Castiglione e Pianella, e l'importante contributo della Fondazione Tercas. Al Social Market 'La Formica', inaugurato questa mattina, potranno accedere coloro che avranno compilato i moduli della domanda, disponibili presso l'ufficio affari sociali o sul sito del Comune, ai quali sara' consegnata una card che garantira' l'accesso gratuito ai prodotti del supermercato per un periodo prestabilito. Card che sara' concessa al rispetto dei seguenti requisiti: residenza a Pineto e reddito Isee non superiore ai tremila euro. Per quanto riguarda il valore della card, questo variera' in base al numero di componenti del nucleo familiare.
Sempre in tema di solidarieta' chi vorra' potra' aiutare in vari modi 'La Formica', che basera' tutta la sua attivita' sulle donazioni. Al riguardo sara' possibile donare direttamente i prodotti che di volta in volta saranno necessari al Market, sara' possibile effettuare un bonifico, acquistare i coupon di donazione, oppure acquistare i prodotti presso i negozi convenzionati di Pineto. Il Market sara' gestito dal Pros Onlus
Leggi Tutto »Scoperta evasione Iva per 2,7 milioni di euro, due denunce
Nell'ambito dell'attivita' di contrasto all'evasione fiscale, funzionari dell'Ufficio delle Dogane di L'Aquila, al termine di una complessa e lunga attivita' di verifica, hanno accertato una evasione Iva per quasi 2,7 milioni di euro derivante da frodi nell'utilizzo del plafond per gli anni 2013, 2014 e 2015. Due operatori economici attivi nel commercio all'ingrosso di computer si avvalevano della facolta' di acquistare e importare merci senza il pagamento dell'imposta mediante l'emissione di dichiarazioni d'intento prive dei necessari presupposti di legge, procedendo inoltre a fittizie operazioni intracomunitarie. La vicenda e' stata denunciata alla competente autorita' giudiziaria.
Leggi Tutto »Nel 2016 nati 11 cuccioli di orso bruno marsicano
Complessivamente nel 2016 risultano nati un numero minimo certo di 11 cuccioli di Orso marsicano, di cui 10 osservati ancora nel mese di settembre. E' questo il risultato della conta cumulativa delle femmine con piccoli dell'anno realizzata nei mesi scorsi nel territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise, nella Zona di Protezione Esterna e in aree esterne. Da quest'anno infatti, grazie alla rete di monitoraggio realizzata dal Pnalm con il Parco Nazionale della Maiella e in collaborazione con le Riserve Regionali Monte Genzana, Gole del Sagittario, Zompo Lo Schioppo, Parco Regionale Sirente Velino e Corpo forestale dello Stato, e' stato possibile ampliare il monitoraggio in un territorio piu' vasto. La conta cumulativa realizzata anche quest'anno, come avviene ormai dal 2006, e' stata curata dal Servizio Scientifico del Parco sulla base della metodologia messa a punto dal Dipartimento di Biologia e Biotecnologie "Charles Darwin" dell'Universita' La Sapienza di Roma. I dati, cosi' raccolti hanno portato a determinare nel Pnalm e nella sua Zona di Protezione Esterna (Zpe) la presenza di almeno 6 femmine con 10 cuccioli nati nell'anno, di cui 1 scomparso precocemente. A queste va infine aggiunta la femmina con almeno un cucciolo dell'anno rilevata in una zona molto distante dal Parco nell'ambito delle attivita' svolte dalla Rete di Monitoraggio Abruzzo e Molise, che portano ad almeno 7 le unita' riproduttive e ad 11 i cuccioli nati nel 2016. Con i 10 nati quest'anno nel Pnalm e nella Zpe il totale dei nuovi nati conteggiati con la stessa metodologia, dal 2006 al 2016, sale a 84.
Leggi Tutto »Blackout blocca le pompe Aca, disagi per migliaia di utenti
Decine di migliaia di utenze Aca interessate da disservizi idrici a causa di un guasto alla cabina di trasformazione Aca dei pozzi di Bussi sul Tirino. I comuni interessati, con criticita' a macchia di leopardo, sono Chieti, Pescara, Cepagatti, Rosciano e San Giovanni Teatino. "I disservizi - spiega il direttore tecnico dell'Aca, Lorenzo Livello - riguardano l'acquedotto 'Giardino'. In alcune zone c'e' una vera e propria carenza idrica, in altre cali di pressione. Siamo al lavoro e l'intervento andra' avanti per tutta la notte. In queste ore stiamo installando dei gruppi elettrogeni per rialimentare le pompe e ripristinare il regolare servizio". In particolare, a Chieti e' stata sospesa l'erogazione della fornitura idrica su tutto il territorio comunale sino alle ore 20.30 di questa sera. Lo ha reso noto l'assessore comunale ai lavori pubblici, Raffaele Di Felice. Per quanto riguarda il capoluogo teatino non si segnala alcuna situazione di emergenza.
Leggi Tutto »Trasporto per disabili, a Montesilvano il servizio alla fondazione Papa Paolo VI e don Orione
«Abbiamo snellito notevolmente le procedure, offrendo dunque agli utenti un servizio maggiormente efficace ed adeguato alle loro esigenze». Così l'assessore alle Politiche Sociali, Ottavio De Martinis, annuncia le novità relative al servizio di trasporto disabili del Comune di Montesilvano.
«Abbiamo sottoscritto due convenzioni - spiega - con la Fondazione Papa Paolo VI e con l'ente ecclesiale Don Orione. I due soggetti sono anche i gestori dei due centri di recupero di Pescara frequentati dagli utenti montesilvanesi per eseguire le proprie attività riabilitative. Abbiamo ritenuto opportuno che il trasporto fosse dunque gestito direttamente dalle due strutture così da coordinare meglio gli orari degli spostamenti con quelli delle attività di recupero».
Ai due centri verrà corrisposto un contributo complessivo, per l'intera durata delle convenzioni, ossia fino al 31 dicembre 2017, di circa 36.000 euro, proporzionato tra le due strutture sulla base del numero degli utenti.
«Il servizio - ricorda De Martinis - fino allo scorso anno era stato gestito dalla Misericordia, che quest'anno tuttavia non ha potuto rinnovare la propria disponibilità. La gestione diretta dalle due strutture consentirà di proseguire a garantire questa forma di supporto in un settore del sociale particolarmente significativo, utilizzando competenze e professionalità elevatissime, con persone capaci di condurre tale servizio con attenzione e sensibilità».
Già a partire da domani, il servizio di trasporto verrà garantito dai due soggetti con i quali sono state sottoscritte le convenzioni.
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Nas nelle aziende vitivinicole trovano sporcizia e irregolarità
Sporcizia, strutture non autorizzate, irregolarita' amministrative e scarico abusivo di acque reflue: e' quanto hanno accertato, in una serie di controlli nelle aziende vitivinicole abruzzesi, i Carabinieri del Nas di Pescara, che hanno disposto l'immediata sospensione dell'attivita' di un deposito di prodotti vinosi e di una cantina, il primo nel Teramano e la seconda nel Chietino, sequestrando, contestualmente, circa 700 mila litri di prodotti. Numerose le violazioni accertate, anche di natura penale. In particolare, in provincia di Teramo sono stati segnalati alla magistratura i rappresentati di due cantine, per aver attivato scarichi di acque reflue, industriali, in assenza dell'autorizzazione. Contestate anche sanzioni amministrative per errata tenuta dei registri di carico e scarico, identificazione dei vasi vinari e aggiornamento del piano di autocontrollo aziendale. Circa 700.000 litri di vari prodotti vinosi sono stati sottoposti a sequestro amministrativo poiche' carenti delle informazioni sulla rintracciabilita'. E' stata sospesa l'attivita' di un deposito di prodotti vinosi, di fatto abusivo perche' in assenza di notifica all'autorita' competente, alla quale i militari del Nas hanno segnalato anche carenze strutturali ed igienico sanitarie. In provincia di Chieti e' stata sospesa l'attivita' di una cantina vinicola trovata in pessime condizioni igienico sanitarie e strutturali. Il legale rappresentante della stessa e' stato segnalato alla Procura teatina per aver attivato abusivamente scarichi di acque reflue industriali in assenza dell'autorizzazione. Contestate, inoltre, diverse violazioni amministrative inerenti l'applicazione del cosiddetto 'Pacchetto Igiene' e relative alle rigide normative che regolano il settore vitivinicolo.
Leggi Tutto »Processo Morosini, per il giudice andava usato il defibrillatore
"Tutti i medici che hanno collaborato e si sono avvicendati nei primi soccorsi a Morosini erano tenuti all'uso del defibrillatore". E' uno dei passaggi centrali delle motivazioni, contenute in 40 pagine, della sentenza di condanna del medico del 118 Vito Molfese (1 anno), del medico sociale del Livorno Manlio Porcellini e del medico del Pescara Ernesto Sabatini (8 mesi ciascuno), per la morte del giocatore Piermario Morosini, avvenuta il 14 aprile 2012 a seguito di un malore avuto allo stadio "Adriatico - Cornacchia" durante l'incontro di calcio Pescara - Livorno. Un concetto che il giudice monocratico del Tribunale di Pescara, Laura D'Arcangelo, ribadisce a piu' riprese: "Porcellini, Sabatini e Molfese, intervenuti in soccorso di Morosini nei primi minuti dopo il malore, avrebbero dovuto, una volta effettuate le manovre prodromiche, procedere alla defibrillazione". Sulle cause del decesso, D'Arcangelo condivide le conclusioni dei periti , secondo le quali "Morosini e' stato colpito da fibrillazione ventricolare indotta dalla cardiopatia aritmogena da cui era affetto e dallo sforzo fisico intenso". Il giudice sottolinea, inoltre, che "poiche' la funzione e l'uso del defibrilatore, come efficacemente osservato dai periti, costituiscono elementi del patrimonio professionale di ogni medico-chirurgo, anche in carenza di specializzazioni, non c'e' dubbio che ognuno degli imputati avrebbe dovuto, constatati i sintomi, verificare, se ce ne fosse stato bisogno, la disponibilita' di un defibrillatore". D'Arcangelo evidenzia che, dall'esame degli immagini televisive, il defibrillatore "era presente sul campo, aperto e pronto all'uso, posizionato esattamente accanto alla testa di Morosini". Il giudice, inoltre, esclude "qualsiasi incidenza, in termini di responsabilita' degli altri medici, del ruolo di leader eventualmente attribuibile a uno di loro". Questo in virtu' del fatto che: "l'utilizzo del defibrillatore in tale frangente costituisce una procedura codificata e non connessa ad alti livelli di specializzazione". D'Arcangelo, poi, traccia "una graduazione delle responsabilita' sotto il profilo della colpa" e, dopo aver evidenziato che dalle linee guida "non sia ricavabile una regola precisa e consolidata che codifichi l'attribuzione dei ruoli nell'esecuzione di una rianimazione cardiopolmonare", sostiene che "il ruolo di leader avrebbe dovuto essere assunto da Molfese". Questo perche' "era sicuramente il soggetto piu' esperto, essendo istituzionalmente addetto, come responsabile del servizio del 118, alla gestione delle emergenze sul territorio"
Il giudice fa notare che Molfese, peraltro "era a conoscenza che il mezzo di soccorso a bordo del quale e' arrivato sul campo di gioco era dotato di un defirillatore" e che quello in dotazione alla Misericordia era gia' stato collocato accanto a Morosini. Il giudice aggiunge poi che "Molfese, constatato, anche assumendo le dovute informazioni dai soggetti che stavano operando, che fino al momento del suo arrivo non era stata operata la defibrillazione, avrebbe dovuto attivarsi per effettuare tale indispensabile manovra di emergenza in concomitanza con il massaggio cardiaco e la ventilazione gia' in atto". D'Arcangelo poi smonta la tesi difensiva secondo la quale il 118 doveva, in quella sede, solo garantire il soccorso di emergenza agli spettatori. "Il dato di fatto incontrovertibile - scrive il giudice - e', infatti, che Molfese - doverosamente, a parere del Tribunale - e' intervenuto, instaurando cosi' quel rapporto terapeutico che e' di per se' produttivo dell'instaurazione della posizione di garanzia". Per quanto riguarda la convenzione stipulata dalla Asl di Pescara sulla prestazione del servizio assistenza sanitaria di emergenza ai giocatori e alla tifoseria, sottolinea che pur essendo stata protocollata in data successiva ai fatti per cui si procede e "qualora i termini non fossero stati portati a conoscenza degli operatori del 118", "e' difficilmente contestabile che rientri tra i compiti del servizio sanitario nazionale quello di garantire il livello assistenziale di emergenza sanitaria con carattere di uniformita' in tutto il territorio nazionale". "La gestione dell'emergenza sul territorio - scrive il giudice - non puo' che riguardare qualsiasi soggetto coinvolto e, quindi,a prescindere di una specifica convenzione, anche i giocatori in campo nel corso di una manifestazione sportiva". Infine D'Arcangelo affronta la questione del nesso di causalita' tra le condotte colpose dei medici e il decesso di Morosini. "Tutti gli elementi, valutati complessivamente, consentono di ritenere che le probabilita' di ripresa del ritmo cardiaco e quindi di scongiurare la morte in quel momento e con quelle modalita' - si legge nelle motivazioni - sarebbero quantificabili, nei primi tre minuti dal collasso, qualora fosse stato utilizzato il defibrillatore, intorno al 60/70 per cento". Una considerazione compiuta soprattutto alla luce del fatto che "Morosini era un soggetto giovane, in condizioni fisiche che gli avevano consentito di esercitare per anni attivita' sportiva a livello professionale, e la cardiopatia aritmogena dalla quale era affetto, del tutto asintomatica fino all'insorgenza della fibrillazione ventricolare, interessava un'area del muscolo cardiaco molto limitata". E poiche' tali probabilita' di ripresa sono quantificabili, nella percentuale indicata, con valori decrescenti, con riferimento ai primi tre minuti, "ne consegue che tutti i sanitari imputati nel giudizio, i quali in tale lasso di tempo si sono avvicendati nel prestare i primi soccorsi al Morosini, avrebbero potuto, tendendo la condotta doverosa, interrompere il decorso della malattia e impedire l'evento".
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