Cronaca

Tra gli ‘Alfieri della Repubblica’ nominati dal Presidente Mattarella ci sono due ragazzi abruzzesi

Ci sono due abruzzesi fra i giovani ai quali il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 25 Attestati d'onore di "Alfiere della Repubblica" per essersi distinti come costruttori di comunita', attraverso la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali, e che per questo rappresentano modelli positivi di cittadinanza, esempi dei molti ragazzi meritevoli presenti nel Paese. Si tratta di Francesca Nardangeli, 18 anni, residente a Castelli, e di Mirco Frattura, quindicenne residente all'Aquila. Francesca si e' distinta "per il generoso impegno in favore della sua comunita', per il contributo alla resilienza dopo gli eventi sismici del 2016 e 2017 e alla costruzione di reti di solidarieta' in favore delle persone piu' fragili". Mirco ha ricevuto l'attestato d'onore "per la passione educativa e la capacita' di mettersi in gioco, organizzando sport e laboratori per i piu' piccoli e divenendo un modello positivo per i coetanei".

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Coronavirus, 4 pazienti negativi alla clinica ‘San Raffaele’ di Sulmona

Nella clinica 'San Raffaele' di Sulmona gli ultimi quattro pazienti che aspettavano l'esito del secondo tampone tirano un sospiro di sollievo: l'esito e' negativo. Cio' significa che all'interno della clinica non c'e' piu' nessun paziente infetto. I quattro pazienti di oggi, insieme agli altri quattro pazienti di ieri, hanno scelto di trascorrere il periodo di quarantena nella stessa clinica per poi tornare definitivamente a casa guariti dal contagio. Ora il primo passaggio sara' sanificare tutti gli ambienti della clinica per renderla idonea a riprendere l'attivita' di riabilitazione. A meno che i vertici della 'San Raffaele' non decidano di tornare a parlare con la Regione Abruzzo per destinare la struttura esclusivamente a malati Covid, come e' stato ipotizzato nei giorni scorsi.

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Revocata la zona rossa di Villa Caldari di Ortona

Revocata la zona rossa in contrada Villa Caldari di Ortona. Lo ha disposto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con apposita ordinanza, dopo che la Asl di Chieti, in una nuova relazione, ha sottolineato che "il quadro epidemiologico presenta un andamento favorevole", in quanto si registra una riduzione di nuovi casi, pari a due unita' dall'8 aprile, oltre a evidenziarsi un quadro storico pressoche' immutato nelle ultime due settimane. Restano in zona rossa, dunque, solo i cinque comuni della Val Fino. Inoltre, sottolinea l'azienda sanitaria, l'indagine epidemiologica eseguita su un campione significativo di popolazione con il supporto tecnico-scientifico dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo, ha rilevato al momento un solo caso positivo, per il quale e' stata disposta la sorveglianza sanitaria con quarantena domiciliare. Come comunicato dalla Asl di Chieti, al momento e' anche in programma la rivalutazione virologica dei cittadini gia' sottoposti a sorveglianza, i quali, essendo in isolamento, non rappresentano rischio di contagio per la popolazione. "Non appare ulteriormente prevedibile - si legge nella relazione della Asl - una riaccensione del focolaio epidemico, considerando anche il perdurare dei provvedimenti di distanziamento sociale e le misure previste dalla normativa nazionale e regionale". La Asl manterra' comunque alta l'attenzione su eventuali variazioni dell'andamento epidemiologico sulla contrada Caldari, come previsto dal protocollo redatto in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico, e come avviene comunque su tutto il territorio della provincia di Chieti. 

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Confiscati due milioni di euro a una societa’ tra Pescara e Chieti

Confiscati due milioni di euro a una societa' finita nei mesi scorsi nel mirino della Guardia di Finanza che ha dato esecuzione a un provvedimento emesso dal Tribunale dell'Aquila. I beni oggetto della confisca, patrimonio immobiliare, societario e finanziario nelle province di Pescara e Chieti, sono riconducibili a un imprenditore gia' destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari nel 2019, con l'accusa di aver condotto al fallimento due societa' dopo aver accumulato debiti nei confronti dell'Erario per oltre 2,5 milioni di euro, omettendo il versamento delle imposte.

E' stata, cosi', acquisita definitivamente al patrimonio dello Stato la totalita' delle quote di una societa' di capitali, operante nel settore immobiliare, comprensive di tutti i beni aziendali nonche' immobili, terreni, conti correnti bancari e un'autovettura di grossa cilindrata. 

Il patrimonio sottoposto a confisca verra' gestito dall'Agenzia Nazionale per i beni Sequestrati e Confiscati che ne curera' la destinazione e il riutilizzo a fini sociali. Il provvedimento arriva al termine di complesse indagini eseguite in applicazione del Codice Antimafia, nel cui ambito il Tribunale dell'Aquila - Sez. Specializzata Misure di Prevenzione, condividendo le risultanze investigative delle Fiamme Gialle di Pescara e accogliendo la proposta di sequestro formulata dalla Procura di Pescara, aveva disposto, lo scorso 14 ottobre, il sequestro dei beni.

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Spaccio sottocasa, un arresto nel Chietino

I carabinieri di Casalbordino hanno tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti un 50enne di Casalbordino che da qualche giorno i militari tenevano d'occhio perché insospettiti da un via vai piuttosto inusuale sotto casa sua, tenuto conto soprattutto degli attuali divieti alla circolazione delle persone imposti dalle ordinanze governative. La conferma che poteva trattarsi di attività di spaccio è arrivata quando un giovane del posto si è avvicinato con la propria autovettura all'abitazione dell'uomo: una frazione di secondo e quest'ultimo, uscito furtivamente di casa, ha consegnato all'acquirente due piccoli involucri di cellophane che, recuperati dopo la perquisizione personale del giovane, sono risultati contenere complessivamente mezzo grammo di cocaina. Per il 50enne è quindi scattato l'arresto in flagranza di reato per spaccio di sostanze stupefacenti mentre per l'acquirente, un giovane del posto, la segnalazione alla Prefettura di Chieti per uso personale e la contestazione della sanzione amministrativa per aver violato le norme anti-contagio. 

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La Finanza all’Aquila consegna dispositivi per la didattica a distanza

I militari del Comando Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza stanno consegnando in questi giorni, ad alcuni alunni degli Istituti secondari annessi al Convitto Nazionale di L'Aquila ''D. Cotugno'', i dispositivi per lo svolgimento della didattica a distanza. L'Istituto scolastico, che comprende il Liceo Classico, il Liceo Classico Internazionale, il Liceo Linguistico delle Scienze Umane, il Liceo delle Scienze Umane Economico e Sociale ed il Liceo Musicale Coreutico, contando più di mille studenti complessivamente, ha richiesto la collaborazione delle Fiamme Gialle per consegnare tablet, notebook, personal computer ed altro materiale informatico nelle disponibilità della scuola, assegnati dall'Istituto agli studenti iscritti, residenti nel Capoluogo di Regione e in comuni limitrofi, che ne abbiano fatto richiesta. ''Siamo contenti che la dirigente scolastica del Convitto Nazionale di L'Aquila, Prof.ssa Serenella Ottaviano, abbia pensato alla Guardia di Finanza per consegnare la strumentazione informatica dell'Istituto - spiega il Comandante Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza, Generale di Brigata Gianluigi D'Alfonso - In questo modo possiamo contribuire a dare la possibilità a molti studenti, che non hanno a disposizione adeguate attrezzature, di poter partecipare attivamente alle video lezioni ed utilizzare la didattica a distanza, come previsto dalla normativa vigente''.

La Guardia di Finanza, spiega una nota, è impegnata ogni giorno a fornire il proprio supporto operativo all'attuazione delle misure di contenimento dell'emergenza da Covid-19, contenute nei recenti provvedimenti governativi. Oltre ai controlli su strada sull'osservanza dei divieti di assembramento o di circolazione delle persone, quale polizia economico-finanziaria, è chiamata a vigilare sul rispetto delle norme da parte degli esercizi commerciali; ad operare nel contrasto delle pratiche anticoncorrenziali o manovre speculative sui prezzi attuate soprattutto sui dispositivi di protezione individuale e sui prodotti disinfettanti nonché a ricercare possibili frodi in commercio o di rialzo fraudolento dei prezzi a danno di cittadini. In relazione alla collaborazione con l'istituto scolastico aquilano, la Guardia di Finanza dimostra ancora una volta di essere in prima linea, vicino a chi ha bisogno, per fornire il proprio aiuto nelle situazioni critiche, quale quella emergenziale in atto, nelle quali è chiamata ad intervenire.

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Rsa di San Giovanni Teatino, 35 casi positivi al coronavirus

Sono 35 le persone risultate positive al test per il Coronavirus a seguito dei 93 tamponi effettuati nella giornata di ieri nella Rsa "Villa San Giovanni" di San Giovanni Teatino, del Gruppo Edos. Si tratta di 25 ospiti e 10 operatori, che vanno ad aggiungersi ad altri quattro casi (un operatore e tre ospiti) di positivita' accertati in precedenza e gia' trasferiti all'ospedale di Chieti. L'esito dei test e' stato comunicato pochi minuti fa al Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, dall'Istituto Zooprofilattico di Teramo, incaricato di eseguire l'accertamento. Al fine di contenere altri contagi e preservare ospiti e personale della struttura, la Direzione della Asl Lanciano Vasto Chieti ha disposto il trasferimento delle persone positive nei reparti Covid degli ospedali di Chieti e Atessa in base alle condizioni cliniche di ciascuno. Vista la portata della diffusione del virus all'interno della struttura, come dimostrano i numeri, la Asl ha ritenuto necessario un approfondimento di tipo epidemiologico, affidato allo Zooprofilattico di Teramo. Una task force dell'Istituto e' gia' da questo pomeriggio a "Villa San Giovanni" per un esame dei casi e per la ricostruzione della catena dei contatti avuti dalle persone contagiate nelle ultime tre settimane.

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Coronavirus, tamponi nella Rsa di San Giovanni Teatino

Sono stati tutti sottoposti a tampone oggi gli operatori e gli ospiti della Rsa 'Villa San Giovanni' di San Giovanni Teatino. Il tampone e' stato effettuato anche per un'anziana ospite deceduta ieri sera. I tamponi, effettuati oggi dal personale del 118 di Chieti, hanno interessato 58 ospiti e 37 dipendenti. Quanto alla donna deceduta, si e' appreso che i medici della struttura non hanno riscontrato patologie riconducibili a Covid-19, sia perche' la donna era in un nucleo isolato sia perche' aveva patologie molto complesse ed eta' avanzata. Dalla Rsa abruzzese, gestita dal gruppo Edos, sabato scorso erano stati trasferiti al centro Covid dell'ospedale di Chietiquattro ospiti risultati positivi al test e altri quattro che avevano febbre; risulta positivo anche un dipendente. "Qualora da questi accertamenti diagnostici di cui siamo in attesa dovessero emergere altri casi positivi e il virus dovesse trovare modo di diffondersi, nonostante tutte le misure preventive messe in atto - fanno sapere dal gruppo Edos - ci siamo organizzati per mettere in campo tutte le misure necessarie per cercare di gestire e fronteggiare qualsiasi evoluzione della situazione, per quanto in nostro potere". Edos sottolinea anche che la struttura "non e' stata in alcun modo affidata alla Protezione Civile". Nella struttura, dove da qualche giorno il personale e' in forza ridotta, sta operando la cooperativa sociale Sfera la cui collaborazione e' stata chiesta dalla Protezione Civile. 

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Truffe online farmaci per covid-19, scende in campo l’Antitrust

 L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato di coinvolgere nuovamente i gestori dei principali motori di ricerca e browser (Google, Apple, Italiaonline, Microsoft , Verizon (Yahoo), Mozilla, DuckDuckGo) nel contrasto delle pratiche commerciali scorrette che fanno leva sull'emergenza sanitaria in atto. L'Autorità ha dunque deliberato di trasmettere la lista ai gestori dei principali motori di ricerca e browser (Google, Apple, Italiaonline, Microsoft , Verizon (Yahoo), Mozilla, DuckDuckGo), invitandoli a rimuovere dai risultati di ricerca le URL segnalate e a non indicizzare le URL contenenti collegamenti ai siti individuati come "farmacie abusive".

Tale iniziativa - si legge nella nota ufficiale- fa seguito al monitoraggio della rete internet condotto dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza che ha individuato 361 URL corrispondenti a pagine web, banners o collegamenti ipertestuali introdotti malevolmente in siti riconducibili ad attività lecite, spesso di carattere medico o paramedico. Tali siti indirizzano verso una sessantina di "farmacie abusive" - sprovviste della necessaria autorizzazione alla vendita di farmaci on line - che promuovono e vendono medicinali con obbligo di ricetta, vantando una funzione curativa nei confronti del "coronavirus".


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Smart City Index, il 20 per cento dei capoluoghi avrà difficoltà a ripartire nella fase 2

Più del 20% dei capoluoghi italiani non sarà in condizione di ripartire immediatamente dopo lo stop imposto per contenere la diffusione del coronavirus, ma farà fatica ad avviare la fase 2, perché non ha le infrastrutture e le tecnologie adatte ad affrontare la complessità della ripartenza. E' quanto emerge da un report di Ey che, incrociando gli indicatori di resilienza dello Smart City Index di Ey, come fattori sanitari, economici e sociali, con i dati del contagio da Covid-19, analizza quanto i capoluoghi italiani sono pronti a ripartire e ad affrontare la fase 2 post emergenza. Le città del Nord, si sottolinea nel report, sono "generalmente più mature" nella gestione dei fenomeni come mobilità urbana e infrastrutture di telecomunicazioni, e sono quindi "dotate di più leve" e "in teoria più avvantaggiate nella ripartenza". Ma partono da una situazione di contagio "molto più elevato e saranno quindi costrette ad una ripartenza più cauta". Nel report di Ey si evidenza che le condizioni per la riapertura dipendono da fattori sanitari, economici e sociali. "È però indubbio che le città hanno situazioni e prospettive molto diverse, il che rende evidente che trarranno dalla ripartenza vantaggi diversificati". Ad esempio una città con un livello di contagio più elevato "potrebbe essere costretta a dover mantenere più rigorosamente il distanziamento sociale rispetto ad un'altra che ha meno contagi e che può consentire ai cittadini una maggiore libertà di movimento, con meno ripercussioni in termini di nuove ondate di contagi". E se questa città "ha un sistema di mobilità più capiente e più flessibile, se il suo sistema di logistica urbana è più avanzato, se ha più fibra ottica nelle abitazioni e magari il 5G è già partito, ecco che potrà permettersi ancora più libertà di azione, perché i suoi cittadini potranno ad esempio fare più agevolmente smart working e didattica a distanza, avere più facilmente la spesa a domicilio ed uscire solo quando è strettamente necessario".
Se invece non hanno banda sufficiente e non riescono a lavorare efficacemente da casa, "saranno costretti ad andare più spesso in ufficio ed aumentare così i rischi di assembramenti". Sulla base della diffusione del contagio ad oggi, Ey ha classificato le città seguendo quattro cluster della ripartenza: facile, lenta, frenata e critica: Avranno una ripartenza facile le città, prevalentemente del Centro e del Sud, che hanno le infrastrutture e le tecnologie già pronte, e possono controllare meglio i pochi contagi sul loro territorio. Tra queste Cagliari, Bari e Lecce, ma anche alcune città medie del centro-nord, come Siena, Pisa, Pordenone, Udine. In classifica anche Cosenza, Perugia, Potenza, Livorno e Sassari. Avranno ripartenza lenta le città con un basso livello di contagio ma con infrastrutture di mobilità e comunicazione non di livello elevato. Fra queste molti centri del Sud come Caltanissetta, Caserta, Crotone, ma anche alcune del Centro Italia come Viterbo e L'Aquila. In classifica anche Prato, Roma, Napoli, Catania e Palermo. Ripartenza frenata per le città del Nord come Milano, Bergamo, Brescia, Piacenza, che, pur avendo sistemi di mobilità, reti tlc e reti di sensori molto avanzate, appaiono frenate nella ripartenza da alti livelli di contagio. In classifica anche Venezia, Torino, Firenze, Genova, Parma, Bologna, Padova, Pavia e Trento. La ripresa sarà invece critica per città come Cremona, Lodi, Lecco, Alessandria, Verbania, dove "sembrano mancare le leve delle infrastrutture moderne e delle tecnologie avanzate per potersi risollevare prontamente". Stessa situazione per Savona, Bolzano, Forlì, Varese, Belluno, Ancona e Como.
''Non è detto che le città più resilienti riescano a trarre più vantaggi dalla ripartenza, perché molte di esse hanno una situazione più complessa da affrontare", spiega Marco Mena, senior advisor di Ey, responsabile dello Smart City Index. ''Tutte le città devono sfruttare gli investimenti fatti nella smart city negli ultimi anni e capitalizzarli verso la ripartenza, facendo sistema tra i soggetti coinvolti. Chi è in una situazione critica di contagio farà molto più fatica a muoversi in quest'ottica, mentre le città che hanno il contagio sotto controllo hanno maggiori probabilità di sfruttare la ripartenza e tornare più velocemente alla situazione che definiremo 'new normal', che sarà comunque molto diversa da quella precedente", sottolinea. "Noi stimiamo che più del 20% dei capoluoghi italiani non sarà in condizione di cogliere immediatamente questa opportunità, ma farà molta fatica, perché non ha le infrastrutture e le tecnologie adatte ad affrontare la complessità della ripartenza'', continua Mena.

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