Passeggiata empatica a Montesilvano, 140 studenti della media Delfico sulle carrozzine

«E’ stato molto difficile perché ci sono tante barriere architettoniche di cui non ci accorgiamo, la disabilità è condizionata dall’ambiente esterno», «Se ci fossero più rampe, più scivoli, si potrebbe salire meglio e più facilmente», «Ora capisco le difficoltà che  ha una persona disabile». Sono le dichiarazioni di alcuni ragazzi che frequentano la terza media della Troiano Delfico di Montesilvano. La scuola ha aderito all’iniziativa dell’Ufficio disabili del Comune per la giornata mondiale per la disabilità, coordinata dal responsabile Claudio Ferrante e da Rosanna Feliciani, insegnante di sostegno, responsabile del dipartimento Inclusione della scuola. Al progetto, dal titolo emblematico Sentinelle della civiltà, sono stati coinvolti tutti gli insegnanti della scuola.

 «L’iniziativa», spiega la docente Feliciani, «fa parte di tutta l’attività di inclusione della Delfico, e mira a sensibilizzare i ragazzi sulle tematiche della disabilità. Quella di oggi ne è la prova pratica, che completa la parte teorica svoltasi lunedì 3 dicembre. Gli studenti sono stati molto coinvolti e toccati emozionalmente da questa esperienza. L’obiettivo, dunque, è stato pienamente centrato: far vivere ai ragazzi che non hanno problemi le difficoltà che i disabili incontrano nella loro vita quotidiana».

«Cosa hanno imparato i ragazzi provando le carrozzine? Tutto», le fa eco Claudio Ferrante, «sono stati straordinari e hanno imparato il significato vero della disabilità, cioè una condizione di salute in un ambiente sfavorevole, a creare la disabilità sono le barriere architettoniche e non la malattia».

«Sono esperienze segnanti, che, sono certo, i ragazzi conserveranno nella mente e nel cuore per sempre», aggiunge Ottavio De Martinis, assessore alla Disabilità, «la passeggiata empatica consente loro di vivere sulla propria pelle, sulle proprie gambe, cosa vuol dire doversi muovere con le ruote. E’ difficile, a volte impossibile, superare ostacoli che per tutti gli altri sono piccolezze, da superare con un saltino. Penso che la cosa più importante sia mettersi nei panni di chi ha difficoltà, così si capisce davvero cosa si prova e ci si rendo conto effettivamente di cosa bisogna fare per dare a tutti le stesse possibilità. Chi vive su una carrozzina spesso non può raggiungere un ufficio, una casa, un negozio. Noi, come Comune, facciamo il massimo possibile e siamo molto rispettosi e attenti a tutte le sacrosante esigenze delle persone con disabilità».

«L’obiettivo è una scuola intesa come comunità integrante e integratrice delle differenze, in grado di rispondere ai bisogni, alle aspettative, agli interessi di tutti gli alunni», conclude la dirigente scolastica del comprensivo Troiano Delfico, Vincenza Medina.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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