Pescara la memoria di una città, all’Aurum presentato il progetto con i Centri sociali per anziani di via Nenni e via Stradonetto

 

 

“Ogni volta che muore un anziano è una biblioteca che brucia” (proverbio africano).
Questo pomeriggio all’Aurum si è svolta l’iniziativa “Pescara la memoria di una città. La vita, le storie e i racconti dei cittadini” che rientra nel Progetto “Medicina umana: salvare la memoria” che ha coinvolto i Centri sociali per anziani di via Nenni e via Stradonetto gestiti dalla cooperativa sociale Il Germoglio.

“Un Progetto di raccolta, salvaguardia e diffusione di esperienze e di racconti di vita per non perdere ulteriormente testimonianze, emozioni e storie di una parte fondamentale della società: la terza età. Progetto che ho presentato alla Stampa a fine settembre 2020”, ha affermato Nicoletta Di Nisio (Assessore al Comune di Pescara) che ha accolto l’iniziativa “Medicina umana, salvare la memoria”, con il supporto dall’associazione culturale “La Nave di Cascella – cultura & solidarietà”, curato da Epineion editrice.

“Medicina, salvare la memoria, ascoltando gli anziani quando parlano dei “tempi che furono”, ha costruito un progetto di ambito culturale, ma al contempo di utilità sociale, e perfino terapeutico nell’ambito delle TNF (Terapie Non Farmacologiche per i disturbi cognitivi senili). Si tratta della creazione e dell’organizzazione di un archivio che raccoglie i ricordi degli anziani, perché non vadano perduti. Tempo da dedicare all’ascolto. Tramandare i propri ricordi ed ascoltare quelli degli altri è stato sempre presente in tutte le civiltà. La trasmissione della memoria di generazione in generazione è fondamentale per le relazioni umane e sociali. Ma nella società moderna spesso non si trova più il tempo di ascoltare o non ci sono più le occasioni che consentono ad anziani e giovani di ritrovarsi e dialogare. Coronavirus: il sogno interrotto degli anziani. La memoria deve restare il dono inestimabile che gli anziani offrono al presente e al futuro, ai giovani soprattutto. Siamo stati derubati della saggezza, un altro meraviglioso dono degli anziani, frutto della storia, della vita, del pensiero degli anziani. Ora che si è persa molta parte di questa ricchezza, ci si rende conto delle occasioni sprecate e dei tentativi patetici di nascondere le rughe. Quanto accaduto dice, tra molte cose di estrema importanza per la scienza e la politica, che va ravvivato il dialogo tra generazioni, la conversazione tra diverse età per sconfiggere la cultura dello scarto che è frutto della cultura del consumo, del profitto, dell’apparenza, della politica corta. Oggi i giovani necessitano dei sogni degli anziani per avere speranza, per avere un domani. Dunque gli anziani e i giovani camminano assieme e hanno bisogno gli uni degli altri”.

(di R. M. D’Angelo)

 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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