Processo Do ut des, tutti assolti a L’Aquila

Assolti perche’ “il fatto contestato non era previsto dalla Legge come reato”. E’ terminato cosi’ il procedimento “Do ut des”, uno dei processi per corruzione piu’ importanti tra quelli avviati sugli appalti nel post-terremoto

Il caso esplose nel 2014 con una indagine iniziata due anni prima con delle clamorose misure cautelari domiciliari. Si ipotizzava un sistema corruttivo con due palazzi del centro storico dove si dovevano assegnare dei lavori di messa in sicurezza (puntellamenti) per cui si sarebbero consumati i favori che intrecciano politica e imprese. Si tratta di Palazzo Carli e di un altro edificio di via Accursio. L’inutilizzabilita’ di alcune intercettazioni telefoniche e il passaggio del fascicolo nella mani di ben otto giudici del Tribunale nel giro di cinque anni, hanno ridotto una delle piu’ controverse inchieste del post sisma, in una severa condanna per l’accusa. Bisognera’ attendere 90 giorni per conoscere i motivi che hanno indotto il Tribunale dell’Aquila, riunito in sede collegiale, ad emettere sentenza assolutoria per tutti compresa la stessa societa’ accusata di illecito amministrativo.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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