Salvato il giovane che minacciava di gettarsi dal balcone, ricoverato in ospedale a Pescara

Dopo due giorni il giovane che minacciava di buttarsi dal balcone della sua abitazione, al quinto piano di un palazzo del centro di Pescara, e’ nelle mani delle forze dell’ordine. Non e’ chiaro, al momento, se la polizia abbia fatto irruzione in casa o se il ragazzo si sia consegnato spontaneamente. Pare comunque che prima di essere prelevato, sia sceso dal balcone e sia entrato in casa. Accompagnato da numerosi poliziotti, e’ stato fatto uscire all’esterno del palazzo completamente avvolto da una coperta azzurra. Il personale sanitario ha prestato al giovane le prime cure sul posto; il ragazzo poi e’ stato trasferito in ospedale. Per oltre 44 ore e’ rimasto in piedi sul parapetto largo circa 20 centimetri, senza mangiare e ne’ bere. Sul posto erano intervenuti negoziatori, squadra Volante, squadra Mobile, polizia scientifica, una squadra di negoziatori di Roma, personale della Asl, vigili del fuoco, polizia locale e 118, con un’ambulanza medicalizzata.

“Ditemi cosa devo fare”. Cosi’ si e’ rivolto ai poliziotti prima di aprire la porta e lasciarli entrare in casa, il ragazzo di 23 anni, che per oltre 44 ore e’ rimasto sul parapetto del suo balcone, al quinto piano di un palazzo del centro cittadino di Pescara, minacciando di buttarsi giu’. Le motivazioni del gesto sarebbero legate ad un momento di profondo disagio vissuto dal 23enne. Il questore di Pescara, Carlo Solimene, nel corso di una conferenza stampa, ha ricostruito la vicenda. Presenti anche il dirigente della squadra Volante, Pierpaolo Varrasso, che per due giorni e’ rimasto sul posto, e il medico della Questura, Sara Cortese. In particolare, e’ stata illustrata l’attivita’ svolta, che si e’ conclusa positivamente. I negoziatori e tutto il personale impegnato sono riusciti ad ottenere la fiducia del ragazzo, affinche’ non si sentisse solo, parlando con lui di diversi argomenti. Il giovane per due giorni e’ rimasto a piedi nudi sul parapetto del balcone, largo circa 20 centimetri, senza mangiare e ne’ bere, sfidando anche la pioggia. L’area e’ stata messa in sicurezza al fine di evitare interferenze da parte di persone non autorizzate a interagire con il 23enne. Questa mattina il ragazzo, poco prima delle 10, ha desistito e ha aperto la porta alla polizia. Il personale sanitario ha prestato al giovane le prime cure sul posto. Subito dopo e’ stato accompagnato in ospedale. Sul posto erano intervenuti negoziatori, squadra Volante, squadra Mobile, polizia scientifica, una squadra di negoziatori di Roma, personale della Asl, vigili del fuoco, polizia locale e 118, con un’ambulanza medicalizzata. “Siamo soddisfatti e felici – ha dichiarato il questore – perche’ la polizia di Stato e la Questura di Pescara sono riusciti a mettere in sicurezza un giovane che registrava un momento di disagio e aveva bisogno del nostro aiuto. Siamo riusciti a farlo attraverso un’equipe che lavora da tempo in questo settore, aiutati anche dal Dipartimento della Ps che ci ha dato tutta l’attenzione del caso fornandoci personale particolarmente qualificato. Abbiamo dimostrato l’attenzione che la Polizia ha le verso le fasce deboli e verso chi vive momenti di disagio; abbiamo dimostrato la professionalita’ e l’umanita’ profonda che contraddistinguono le donne e gli uomini della polizia di Stato”, ha concluso il questore.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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