Sisma L’Aquila, chiusi gli uffici territoriali fuori cratere

Dal primo marzo i cinque uffici territoriali per la ricostruzione (Utr) che si occupano dei 75 Comuni fuori dal cratere del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009 sono chiusi a causa della scadenza dei contratti, avvenuta il 28 febbraio scorso, relativi ai 24 addetti co.co.co. assunti per la durata di due anni. La conseguenza e’ che le pratiche per la ricostruzione sono ferme: secondo una stima sarebbero congelati 680 milioni di euro di lavori per 3.800 immobili danneggiati. A lanciare l’allarme  e’ il sindaco di Cugnoli, Lanfranco Chiola, che e’ anche coordinatore dell’area omogenea numero 5. La situazione si aggiunge al disagio dei dipendenti dell’ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere (Usrc) che sono in attesa del pagamento delle spettanze e a quello legato alle coperture per gli altri terremoti che hanno sconvolto l’Italia centrale, tra cui l’Abruzzo, nei mesi scorsi. “Il personale in parte selezionato attingendo dalla graduatoria del ‘concorsone’ Ripam, bandito dopo il terremoto per individuare circa 300 persone da destinare agli uffici della ricostruzione, ed impiegato per rinforzare le risorse umane degli Utr, ha dovuto subire anche i ritardi nel pagamento degli stipendi arretrati, non ancora saldati”. Anche molti amministratori sono sul piede di guerra. “Non c’e’ stato alcun trasferimento di risorse per il pagamento del corrispettivo – hanno ricordato nei giorni scorsi – anche se il decreto legge 24 giugno 2016, n. 113, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2016, n. 160, prevede dei fondi finalizzati alle spese per il personale impiegato presso gli uffici territoriali per la ricostruzione (Utr) per l’espletamento delle pratiche relative ai comuni fuori del cratere”.

Gli Utr interessati, cosiddetti di frontiera, sono quelli di Caporciano, Castel del Monte, Cugnoli, Goriano Sicoli, Montorio al Vomano e Rocca di Mezzo. “Dal mese di giugno 2016 le amministrazioni comunali hanno anticipato il pagamento dei professionisti per alcuni mesi, ma il rispetto degli equilibri di bilancio rende impossibile sostenere finanziariamente i costi degli uffici senza alcun rimborso”, hanno spiegato i sindaci. “La nascita di questi uffici di frontiera era stata inizialmente caldeggiata per dare la necessaria uniformita’ di lavorazione alle pratiche di ricostruzione post sisma, ma adesso gli uffici sono stati completamente abbandonati: non sono stati trasferiti i fondi per pagare le spese dell’anno 2016 e c’e’ incertezza interpretativa nella lettura delle norme previste per l’anno 2017”. Solo all’Ufficio territoriale per la ricostruzione di Cugnoli, sede distaccata di quello di Bussi sul Tirino, “si bloccano l’istruttoria e le eventuali ammissioni a finanziamento di 541 pratiche (421 depositate presso l’Utr 5 FC e 111 ancora non trasmesse dai comuni convenzionati), relative a 30 comuni, per un importo complessivo richiesto di 86.479.385,58 euro (relativo solo alle pratiche depositate presso l’Utr. L’importo complessivo delle pratiche non trasmesse non e’ conosciuto in maniera precisa) e un importo relativo alle pratiche in istruttoria di 24.700.628,70 euro”, ha denunciato Chiola.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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