A livello nazionale la spesa sanitaria per i costi energetici nel 2022 è cresciuta del 79% rispetto al 2021 (e +92,9% rispetto al 2019 pre pandemia): oltre 1,4 miliardi (1.415.612.935 euro), per un aumento medio pro capite di 23,98 euro. La voce “utenze elettricità” – il 52,3% della spesa 2022 – ha subito nel 2022 un aumento di oltre 822 mln (+96,2%); la voce “riscaldamento” (36,3% della spesa), è aumentata di quasi 509 mln (+77,5%) mentre le “altre utenze” (11,4% della spesa complessiva) registrano una crescita di 84 mln (+30,1%). Lo certifica l’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) in un focus sull’andamento dei costi energetici nelle aziende sanitarie pubbliche di tutte le Regioni tra 2021 e 2022. Secondo l’analisi, in valore assoluto l’incremento dei costi energetici è stato maggiore in Emilia Romagna (+188.269.540 euro), Lombardia (+186.032.759 euro), Toscana (+153.136.372euro) e Veneto (+129.273.585 euro). In termini percentuali, le regioni con aumento maggiore a fronte dell’aumento medio italiano del 79%, sono l’Abruzzo (+163% rispetto al 2021), la Toscana (+144,86%) e l’Emilia-Romagna (+134,75%). In termini assoluti di spesa pro capite per il 2022, a fronte di una media nazionale di 54,33 euro, l’Umbria riporta una maggiore spesa complessiva per costi energetici (84,62 euro), seguita da Basilicata (79,96 euro), Emilia-Romagna (74,12 euro) e Veneto (71,61 euro).
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