Strada Parco, il Tar accoglie il ricorso del comitato dei cittadini

Il Tar Abruzzo – sezione staccata di Pescara – ha accolto il ricorso contro il provvedimento con cui il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile aveva dato il via libera al passaggio del filobus sulla cosiddetta ‘strada parco’ che collega Pescara e Montesilvano. Il ricorso era stato presentato dal Comitato ‘Strada Parco Bene Comune’, realtà costituita dai cittadini che da anni si battono a tutela dell’ex tracciato ferroviario. Di fatto, i lavori non sono coperti da nulla osta ministeriale. La decisione è stata presa in camera di consiglio lo scorso 14 ottobre con l’intervento dei magistrati Paolo Passoni (presidente), Renata Emma Ianigro (consigliere) e Massimiliano Balloriani (consigliere, estensore).

In particolare, spiega l’avvocato Matteo Di Tonno, legale del comitato, sintetizzando i contenuti delle 51 pagine che compongono la sentenza, “i giudici hanno accolto i motivi di ricorso sulla mancanza di un titolo ambientale che deve precedere il nulla osta ministeriale, dando atto dell’esistenza di gravi lacune in materia di sicurezza della circolazione e dei pedoni”. “Il Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo sezione staccata di Pescara (Sezione Prima), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto – si legge nel provvedimento – lo accoglie nei termini e limiti indicati in motivazione. Condanna tutte le parti resistenti e controinteressate, in solido tra loro e in parti uguali, al pagamento delle spese processuali, in favore della parte ricorrente, che liquida in complessivi euro 6.000, oltre contributo unificato e accessori come per legge”.

“Non esiste un interesse pubblico meritevole di tutela alla costruzione di un’opera pubblica a tutti i costi – si legge nel provvedimento – anche in violazione delle norme di legge, le quali non impongono vuote formalità, ma sono a presidio della corretta individuazione e del corretto perseguimento proprio dell’interesse pubblico, quale contemperamento generale e astratto di tutti i beni-interessi previsti e tutelati dall’ordinamento (in ultima analisi il dedotto ‘vantaggio per la collettività’ non può che coincidere con quello delineato in via generale e astratto dalla legge, che prevede a tal fine il doveroso rispetto di una serie di regole sostanziali e procedurali)”. “Non si può autorizzare la realizzazione di un progetto e neanche giustificare il conseguente impiego di denaro pubblico – scrivono ancora i giudici amministrativi – se non si stabilisce prima e con certezza che tale progetto è realizzabile nel rispetto dei canoni di sicurezza previsti dalla legge, non potendosi dunque rimandare continuamente tale verifica solo al completamento delle opere, con il rischio di accorgersi appunto solo dopo il loro completamento della impossibilità di messa in esercizio per errori già presenti in fase progettuale sul piano della sicurezza”.

Masci annuncia l’appello al Consiglio di Stato

“La sentenza non ci coglie affatto di sorpresa, l’orientamento del Tar era chiaro e conosciuto fin dalla sospensiva dell’atto del Ministero, concessa a inizio anno. Confidiamo nella decisione del Consiglio di Stato, a cui ci appelleremo immediatamente per sostenere le buone ragioni del mezzo pubblico su percorso dedicato”. Lo afferma il sindaco di Pescara, Carlo Masci, a proposito della sentenza del Tar che ha accolto il ricorso del Comitato ‘Strada Parco bene comune’.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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