L’Istat ha misurato il diverso grado di avanzamento dei territori italiani verso lo sviluppo sostenibile a livello regionale. Malgrado la generalizzata situazione di svantaggio, l’evoluzione temporale rispetto al lungo (dieci anni prima) e breve periodo (anno precedente) delle regioni del Mezzogiorno mostra miglioramenti più marcati, in particolare per Abruzzo, Calabria e Puglia. Nell’ultimo anno in Calabria aumenta la speranza di vita in buona salute e le coperture vaccinali, mentre diminuiscono gli studenti in dispersione implicita e la durata dei procedimenti civili. In Abruzzo, diminuiscono le persone in eccesso di peso o obese e la quota di studenti della V classe delle scuole secondarie di secondo grado con competenze inadeguate. In Puglia diminuisce la quota di persone a rischio di povertà. Rispetto a dieci anni prima, circa il 60% delle misure statistiche della Calabria e dell’Abruzzo sono in miglioramento. Si tratta di segnali incoraggianti, sebbene non tali da recuperare il divario con le regioni del Nord. Sempre con riferimento alle evoluzioni di lungo periodo, Toscana ed Emilia-Romagna si distinguono per la ridotta quota di misure in peggioramento (meno del 20%). Rispetto all’anno precedente, invece, sono Piemonte (49,4%), Calabria (53,0%), Abruzzo (53,6%) e Puglia (54,8%) a registrare la più elevata percentuale di indicatori in miglioramento. L’andamento delle disuguaglianze a livello interregionale, analizzato attraverso specifiche misure di convergenza nel tempo tra le regioni, evidenzia come negli ultimi dieci anni, per quasi la metà del complesso delle misure statistiche analizzate ci sia una convergenza tra regioni, per il 18,5% una stabilità e per il 34,1% una divergenza regionale. I Goal 9, 13 (Lotta al cambiamento climatico) e 17 sono gli unici a mostrare una riduzione dei divari territoriali per tutte le misure statistiche, grazie in particolare alla riduzione dei differenziali per le misure relative alla ricerca e sviluppo (Goal 9) e alla digitalizzazione (Goal 17), e per l’uniforme distribuzione sul territorio della popolazione esposta ai rischi di disastri naturali, oltre che la diffusa preoccupazione verso i cambiamenti climatici. I Goal 4, 5, 10 e 16 (Pace, giustizia e istituzioni) si caratterizzano per una prevalenza di misure convergenti. All’opposto, nei Goal 8 e 1 (Povertà zero), più della metà delle misure è segnata dall’incremento delle disuguaglianze territoriali, per i crescenti divari nell’accesso ai servizi di base (Goal 1) e per i persistenti squilibri tra mercati del lavoro regionali (Goal 8)
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