Tento’ di uccidere il marito con l’anticoagulante, condannata a 13 anni

Tredici anni e otto mesi di reclusione: e’ la condanna inflitta dal Tribunale collegiale di Pescara alla donna accusata di aver tentato di uccidere il marito con il Coumadin. Il figlio della donna e’ stato invece condannato a 12 anni e otto mesi di reclusione. Madre e figlio sono stati condannati per tentato omicidio aggravato e falso.  I due nell’estate del 2016 avrebbero ripetutamente somministrato alla vittima – un imprenditore edile originario di Rosciano – il Coumadin, farmaco anticoagulante, in grado di provocare emorragie interne, e psicofarmaci.

Il piano comprendeva anche l’aggressione a colpi di mazza da baseball della vittima organizzata la sera del 10 luglio, sempre dai due, per accelerare, secondo l’accusa, le emorragie interne che con il Coumadin in circolo avrebbero portato l’uomo piu’ velocemente alla morte. Un pestaggio per il quale sono stati condannati un colombiano, e un uomo residente a Silvi. Al primo e’ stata comminata una pena di un anno e sette mesi e al secondo di otto mesi. Sono accusati di lesioni personali in concorso. Per loro due il pm aveva chiesto tre anni e sei mesi e un anno e quattro mesi. A far fallire il piano di madre e figlio ci pensarono i carabinieri diretti all’epoca dal tenente Antonio Di Dalmazi, che, indagando su un’aggressione subita dalla donna alla fine di giugno 2016, scoprirono tutto e salvarono la vita all’imprenditore. Le motivazioni della sentenza saranno depositate il prossimo 1 febbraio.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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