Dieci condanne e cinque assoluzioni nel processo per terrorismo, in Corte d’Assise a Chieti, scaturito dall’operazione denominata “Aquila nera”. Le accuse, compendiate in due capi di imputazione, sono di aver fatto parte dell’associazione di estrema destra Avanguardia Ordinivista e, a seconda dei ruoli, di aver promosso, costituito e organizzato l’associazione che si proponeva di compiere atti di violenza con finalità di terrorismo, anche internazionale, e di eversione dell’ordine democratico, nonché di discriminazione e odio etnico, nazionale, razziale e religioso. La Corte d’Assise di Chieti, presidente Guido Campli, giudice a latere Maurizio Sacco, ha condannato a 11 anni e 8 mesi di reclusione E.P.D.V; a 9 anni 6 mesi e 20 giorni F.G.; a 8 anni F.L.V.; a 7 anni e 6 mesi ciascuno M. P., L.I., M.G.C, L.D.M.D.B.; a 5 anni e 4 mesi di reclusione ciascuno O.G., M.P., V.R.. Sono stati anche condannati in solido fra loro al risarcimento dei danni alle parti civili, ovvero la Presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Interno, da liquidarsi in separata sede. Assoluzione perché il fatto non sussiste e prescrizione per M.C., G.C., T.M, G.T., L.N..
In apertura di udienza il pm Guido Cocco, che aveva tenuto la sua requisitoria il 31 ottobre 2024 chiedendo la condanna degli imputati, ha replicato brevemente, seguito da alcuni difensori. Secondo l’accusa, l’associazione preparava: attentati ai danni di extracomunitari, colpendo il mercatino etnico di Pescara e un albergo di Montesilvano in cui alloggiavano profughi stranieri, attentati a una linea ferroviaria, a politici privi di scorta, all’estremista di destra M.A.. Per procurarsi armi ed esplosivo, erano state organizzate due rapine, mai avvenute, con sopralluoghi in due supermercati di Montesilvano. L’associazione venne disarticolata da una serie di arresti il 22 dicembre 2014 nell’ambito dell’operazione ribattezzata “Aquila Nera”