Annalisa Scroccarello, ricercatrice del gruppo di Chimica Analitica dell’Università degli Studi di Teramo, ha ricevuto in pochi mesi il Premio come miglior giovane ricercatrice da due diverse commissioni indipendenti della Società Chimica Italiana. Il riconoscimento è arrivato prima dal comitato scientifico del TUMA, che rappresenta le attività di ricerca chimica di Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo, e successivamente dal gruppo di Sensori, espressione della comunità scientifica nazionale nel settore dei sensori chimici, che ha valutato la sua attività «come estremamente innovativa e con prospettive di applicazioni molto promettenti».
La ricercatrice opera da anni nel NanoUniTeLAB del Dipartimento di Bioscienze dell’ateneo teramano, laboratorio impegnato nello sviluppo di sensori chimici basati sull’integrazione tra nanomateriali e supporti innovativi, come carta e polimeri flessibili. Le attività di ricerca puntano su materiali e tecnologie a basso costo, includendo anche il riutilizzo di scarti dell’industria agroalimentare.
Tra le applicazioni sviluppate figurano dispositivi per la misura di pesticidi e composti bioattivi negli alimenti, come olio e cereali, in grado di fornire risultati in pochi minuti. I sensori, realizzati interamente in carta o in plastiche flessibili, possono essere interfacciati con comuni smartphone, aprendo prospettive di utilizzo rapido e diffuso nel controllo della qualità alimentare.
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