Sedici anni dopo saranno liquidati gli alberghi abruzzesi, in particolare della costa teramana, che nel 2009 avevano ospitato gli sfollati del terremoto dell’Aquila. La soluzione definitiva arriva con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera Cipess del 23 luglio scorso, che chiude una vicenda rimasta irrisolta per anni e che aveva messo in difficoltà numerose imprese del settore ricettivo.
«Quando, all’inizio di questo percorso, lo Stato non intendeva farsi carico di questi oneri, numerosi albergatori che avevano aperto le proprie strutture alla popolazione sfollata hanno rischiato il fallimento, rimanendo esposti per fatture non pagate, interessi e contenziosi», ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
«Con la delibera vengono assegnati alla Regione 1.507.140,10 euro per coprire le prestazioni rese nella fase post-emergenziale, comprese le spese legali e gli interessi maturati», ha spiegato il governatore. Le risorse consentiranno di liquidare le fatture rimaste insolute e di far fronte agli oneri derivanti dai contenziosi, sanando una situazione che aveva inciso sulla stabilità delle imprese coinvolte e sull’immagine delle istituzioni.
Marsilio ha inoltre sottolineato che «si chiude così una vicenda complessa, che ha imposto anni di approfondimenti tecnici e giuridici, e che oggi restituisce certezze alle imprese ricettive che hanno garantito un servizio essenziale alla comunità colpita dal terremoto», ringraziando il ministro Nello Musumeci, Mario Fiorentino, coordinatore della Struttura di missione della Presidenza del Consiglio, Mauro Casinghini, già direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile, e Stefania Valeri, responsabile dell’Avvocatura regionale, per il lavoro svolto in collaborazione con il Governo e il Cipess.
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