Vendono cittadinanza di Stato inesistente, 30 indagati per un’inchiesta che tocca anche il Teramano

Tocca anche l’Abruzzo l’inchiesta sulla vendita di cittadinanze di uno stato inesistente. Lo “Stato Teocratico Antartico di San Giorgio” vantava un capo di Stato, un governo e relativi ministri, una Corte di giustizia, un Tribunale supremo, una gazzetta ufficiale e la possibilita’ di rilasciare documenti di identita’ validi anche per l’espatrio. Ma le oltre 700 persone residenti in tutta Italia che hanno pagato dai 200 ai 1.000 euro per ottenerne la cittadinanza hanno scoperto sulla propria pelle che lo Stato esisteva solo sulla carta. Cosi’ come i tanti benefit – soprattutto di natura economica e fiscale – legati a quella cittadinanza. E’ il ‘cuore’ del mega raggiro scoperto dalla Polizia di Stato di Catanzaro: 30 gli indagati, 12 le ordinanze di applicazione degli arresti domiciliari (piu’ un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) emesse dal gip di Catanzaro ed eseguite dalla Digos del capoluogo calabrese.
In almeno due casi e’ emersa anche la vendita di terreni in Antartide con annesso titolo nobiliare. E un’ulteriore somma di denaro sarebbe stata chiesta ai neocittadini “antartici” per l’acquisto dell’isola di Kouneli, in Grecia, utile a dare una concreta territorialita’ allo Stato. I reati contestati sono quelli di associazione a delinquere, truffa, fabbricazione e possesso di documenti falsi validi per l’espatrio e riciclaggio. Le indagini hanno preso avvio il 7 aprile 2021 dalla perquisizione di un immobile di Catanzaro, sedicente sede diplomatica dello “Stato Teocratico” e hanno progressivamente portato a delineare l’esistenza di un’associazione a delinquere operante su tutto il territorio nazionale, con ‘basi’ a Catanzaro, Alcamo e Teramo, finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di truffe basate appunto sull’esistenza dello Stato, dotato di un’autonoma sovranita’ e di connessi privilegi, asseritamente in forza del Trattato Antartico del 1959. Ai neo cittadini veniva prospettata la possibilita’ di ricevere finanziamenti per i propri progetti di ricerca, di fruire di una burocrazia piu’ snella o di utilizzare i documenti dello Stato per circolare liberamente in Italia e all’estero. I proventi illeciti acquisiti, quantificati in un importo superiore a 400.000 euro, sarebbero stati poi oggetto di successive condotte di riciclaggio attraverso un conto estero situato in territorio maltese, dove avrebbe sede una rappresentanza dello Stato.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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