Aeroporto d’Abruzzo, Di Costanzo (Cna): confronto sul futuro dello scalo

«Adesso che è lo stesso presidente della società di gestione dell’aeroporto d’Abruzzo a certificare a mezzo stampa la progressiva riduzione dei contributi della Regione al bilancio della Saga, è il caso insomma che intorno al suo futuro se ne torni a ragionare coinvolgendo il territorio e le forze economiche e sociali». Lo afferma il direttore regionale della CNA Abruzzo, Graziano Di Costanzo, commentando le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Consiglio di amministrazione della Saga, Vittorio Catone, secondo cui la società stessa “ha chiuso due bilanci in positivo nonostante la contribuzione regionale si sia ridotta”: «Insomma – prosegue Di Costanzo – non un ma il solo ed unico azionista della Saga, la Regione, anziché potenziarne la capacità di investimenti, pensa bene di ridurre le risorse a sua disposizione. Forse perché si è preferito, tanto per fare un esempio, finanziare ritiri di società calcistiche».

«La verità – aggiunge il direttore regionale della CNA – è che per sua natura lo scalo rappresenta per il nostro territorio una risorsa unica nel sistema della mobilità: l’assenza della figura strategica del direttore generale, l’annunciata riduzione dei collegamenti da parte di Ryanair – in gran parte ascrivibile alle scelte del governo contro i vettori low cost – la cancellazione del collegamento da e per Milano di Ita, solo per citare i principali dossier. Senza trascurare i problemi strategici legati al ruolo dell’aeroporto nell’area del medio Adriatico e del centro Italia».

La CNA, insomma, torna a chiedere maggiore attenzione all’azionista di riferimento dell’aeroporto: «Dati ufficiali sugli investimenti delle società di gestione degli scali italiani, diffusi nei giorni scorsi in seguito a uno studio dell’Autorità di regolazione dei trasporti, e che nessuno ha smentito – dice ancora Di Costanzo – hanno messo nero su bianco che la Regione Abruzzo, con i suoi due milioni di euro investiti nel 2022, scesi ad appena 881mila euro nel 2023, è agli ultimi gradini in Italia rispetto ad altri territori: certo, non ci possiamo paragonare a regioni e territori con volumi di traffico giganteschi, ma di sicuro l’investimento deve essere rivisto in aumento».

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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