In una nota diffusa dopo il comunicato di Cia Abruzzo del 21 giugno, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) smentisce la presenza di ritardi nei pagamenti della Politica Agricola Comune, rivendicando la regolarità delle procedure e i risultati ottenuti.
Secondo l’Agenzia, “ad oggi sono stati erogati 68 milioni di euro relativi agli aiuti diretti – 96,65% di domande pagate – mentre per lo sviluppo rurale sono stati pagati 5,1 milioni di euro – vecchia programmazione – e 28,3 milioni di euro – nuova programmazione”. Agea precisa che “questi pagamenti verranno completati con le ultime decretazioni di pagamento entro il 30 giugno, come previsto dalla normativa dell’Unione Europea”.
In merito alle tempistiche, Agea sottolinea che “non si registrano ritardi rispetto alle norme unionali” poiché i pagamenti devono avvenire solo “dopo i controlli previsti dalle normative comunitarie, dal Piano Strategico della PAC (PSP) e dai bandi regionali”.
L’Agenzia rivendica anche l’efficacia dei nuovi strumenti digitali, affermando che “in molte misure del sostegno PAC, i tempi medi di pagamento si sono ridotti sensibilmente rispetto agli anni precedenti” e che “la digitalizzazione non è un ostacolo, ma uno strumento di efficienza e legalità”.
Tra gli strumenti citati figurano l’Area Monitoring System (AMS) e la Carta Nazionale dell’Uso del Suolo (CNDS), definiti “strumenti innovativi e conformi agli standard europei”, implementati per “garantire maggiore precisione, rapidità e trasparenza”.
Agea segnala inoltre che “la Domanda Unificata, introdotta a partire dal 2024, rappresenta una delle più significative innovazioni nel processo di semplificazione amministrativa”, grazie proprio all’integrazione con CNDS e AMS. “Tale operazione è stata accolta positivamente non solo a livello nazionale, ma anche dalle istituzioni comunitarie, che hanno riconosciuto in Agea il motore di questa rivoluzione amministrativa”.
La replica contiene anche un riferimento alle critiche della Cia Abruzzo, ritenute in controtendenza: “Risulta sorprendente che la CIA Abruzzo sembri ignorare questa svolta epocale, agendo in controtendenza per motivazioni che restano poco chiare”.
Rispetto all’accusa di “burocrazia inutile”, Agea replica che “i controlli non sono un peso, ma una garanzia: evitano sprechi, tutelano i fondi pubblici e difendono gli agricoltori onesti da chi tenta scorciatoie”.
L’Agenzia ricorda, a questo proposito, che proprio in Abruzzo, nel maggio 2024, grazie ai nuovi strumenti di monitoraggio, sono state individuate frodi per oltre 900.000 euro in domande presentate per il periodo 2020–2024 nella zona della Maiella.
“Se oggi i fondi arrivano a chi ne ha realmente diritto, è perché l’Agenzia ha scelto il rigore e la trasparenza”, si legge ancora nella nota.