Associazioni di categoria chiedono fondi per attività produttive e turismo

“Nessuna risorsa a disposizione di attivita’ produttive e turismo. E nessuna convocazione della Giunta regionale alle parti sociali per illustrare dati, scelte e prospettive”. Dodici sigle stigmatizzano la gestione degli adempimenti di fine anno da parte della Regione Abruzzo, e in particolare quello che resta pur sempre l’atto di programmazione piu’ significativo: il bilancio pluriennale 2022-2024, ormai prossimo al passaggio in aula per l’approvazione definitiva. “Un atto – sottolineano Agci, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcooperative, Confesercenti, Legacoop, Cgil, Cisl, Uil e Ugl, in rappresentanza del mondo dell’impresa e del sindacato dei lavoratori – che avviene pero’ con gravi lacune, nel metodo e nel merito. Nel primo caso, vale un confronto con quanto avvenuto a livello nazionale: il governo Draghi ha convocato preventivamente le parti sociali per esporre le scelte di bilancio, dalla Giunta regionale invece silenzio. La sola convocazione e’ arrivata sul tavolo delle parti sociali dalla competente commissione del Consiglio regionale, che pero’ si e’ tradotta nell’invio, pochi giorni prima di Natale, di una montagna di documenti: centinaia di pagine impossibili da studiare in cosi’ pochi giorni. Avevamo chiesto un documento di sintesi con le informazioni essenziali, ma cosi’ non e’ stato”. Ai problemi di metodo, si aggiungono pero’ quelli di merito. Il piu’ grave, secondo le Associazioni, “e’ che i capitoli relativi alle attivita’ produttive e al turismo rechino la cifra ‘zero’ per tutti e tre gli anni della programmazione 2022/2024, con cio’ confermando un disinteresse della Regione Abruzzo, che mette assieme esperienze di governo di maggioranze politiche diverse, per questi comparti. In tal modo, continua in particolare a restare ‘lettera morta’ la legge sull’artigianato varata nel 2009, che pur contenendo diverse misure innovative resta inapplicata, perche’ non puo’ essere gestita con fondi statali o comunitari. E lo stesso vale per altre leggi di settore riguardanti attivita’ vitali per il nostro territorio, come commercio e turismo; il tutto mentre si decurtano ingenti risorse per lo sviluppo del mercato del lavoro, dalle politiche attive alla formazione professionale. La mannaia dei tagli si abbatte anche su cio’ che riguarda i servizi per i cittadini: pesanti riduzioni dei servizi riguarderanno il sociale, in particolare disabili e anziani, il trasporto pubblico locale e il diritto allo studio”.

“Resta invece avvolta nell’incertezza – prosegue la nota – tutta la parte relativa allo stato dei mutui contratti in passato per far fronte al debito sanitario, gli stessi che hanno generato le addizionali Irpef ed Irap che tanto hanno pesato in questi anni su imprese e cittadini: nessuno sa se resteranno in vigore, e per quanto tempo ancora. Cio’ che emerge da quanto detto – conclude il documento – e’ che la Regione spende le proprie risorse con interventi a pioggia senza che vi sia una vera programmazione delle priorita’ e degli interventi”

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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