“Un quadro assolutamente critico dello stato dell’automotive” in Abruzzo e Molise, “con l’eccezione della Honda e qualche realtà che ha diversificato i clienti”. E’ l’analisi fatta dai delegato Fiom delle aziende del settore Automotive delle due regioni, che oggi hanno discusso dei temi in questione insieme al segretario nazionale Fiom, Samuele Lodi, e al coordinatore nazionale automotive del sindacato, Simone Marinelli. “La condizione attuale e i piani produttivi per il prossimo futuro – affermano all’esito del confronto la Fiom nazionale e quella Abruzzo Molise – rivelano una situazione opposta rispetto a quanto riportato nel recente Rapporto della Regione Abruzzo e non sembra che il Molise abbia come priorità questo settore. La vera situazione che è sotto gli occhi di tutti è la seguente: Francia e Germania hanno messo in campo investimenti ingenti; la Polonia è a buon punto con lo stabilimento di Gliwice e con l’avvio di sistemi di fornitura locali, mettendo in difficoltà i nostri territori; il costo del lavoro, la legislazione e la condizione dei diritti dei lavoratori nei paesi dell’est Europa sono diversi da quelli che abbiamo in Italia”. “Visto che il PIL abruzzese è per il 21,18% dovuto all’industria, così come quello del Molise è del 18,30%, è dovere delle istituzioni, in primis la Regione Abruzzo e la Regione Molise, nell’interesse di tutti i cittadini delle due regioni – conclude il sindacato – mettere mano al problema invece di nascondere la testa sotto la sabbia”, si legge in una nota
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