Appello ai presidenti delle Regioni Abruzzo e Lazio da parte dell’imprenditore Carlo Toto, azionista di riferimento del Gruppo Toto, che controlla la Concessionaria Strada dei Parchi. “Si sta consumando uno scippo ai danni di Lazio e Abruzzo, e le due Regioni brillano per il silenzio assordante con cui assistono agli eventi. Le autostrade A24 e A25 non possono piu’ svolgere il ruolo di cassa continua dell’Anas che non ha piu’ nulla a che fare con queste due autostrade dalle quali, comunque, in soli dodici anni di gestione privata, ha incassato qualcosa come 670 milioni, con una rata annuale di 56 milioni”. La dichiarazione giunge dopo che, la scorsa settimana, e’ stato approvato un subemendamento alla manovra che destina all’Anas i canoni che SdP paga al Ministero ogni anno.
“La messa in sicurezza urgente di A24 e A25 rischia di pesare solo sulle tasche dei cittadini laziali e abruzzesi – aggiunge Toto -. Infatti, con un emendamento alla Manovra del Governo, all’ultimo minuto, sono stati attribuiti all’Anas i fondi per i canoni che ogni anno il gestore SdP paga al Concedente, che e’ il Ministero dei Trasporti. Si tratta di una cifra importante che raggiunge i 630 milioni, a fine concessione, una parte dei quali dovrebbero servire proprio a sostenere la messa in sicurezza urgente dei viadotti, garantendo cosi’ una politica di contenimento delle tariffe autostradali”. “Regalare queste somme all’Anas significa una sola cosa: i lavori di messa in sicurezza urgente li dovranno pagare i cittadini, con un aumento delle tariffe autostradali. Altrimenti li deve pagare il Ministero con propri fondi, che oggi non ha, cosi’ da scongiurare nuovi rincari. Davanti a questa contraddizione finanziaria e normativa i lavori autorizzati rischiano di essere fatti solo parzialmente”. “Mi aspetto – conclude l’imprenditore – che i maggiori rappresentati dei territori interessati, ed in primis le due Regioni, facciano sentire la propria voce. In ballo c’e’ una partita, che si chiama sicurezza, di una infrastruttura strategica in caso di calamità”.