Nei primi sei mesi del 2024 è notevolmente cresciuto il contenzioso tributario, secondo quanto riportato in un articolo del quotidiano economico Il Sole 24 Ore: “tra gennaio e giugno le nuove cause di prima istanza presso le Corti tributarie sono state 109.727, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso sono state 81.564. Un aumento del 34,53% che sembra avere almeno due responsabili, l’abrogazione della mediazione e la definizione agevolata”. Secondo il quotidiano infatti “chi ha deciso di non aderire alla definizione agevolata — per scarsa convenienza — ha avuto a disposizione la sospensione di 11 mesi dei termini per presentare ricorso. Di conseguenza, tutte le nuove liti (tra quelle definibili) che sarebbero potute arrivare nel 2023, stanno piovendo quest’anno sulle Corti di primo grado. L’abrogazione della mediazione per procedimenti fino a 50mila euro di valore, invece, ha fatto venire meno i 90 giorni disponibili per trovare un accordo tra Fisco e contribuenti, col risultato che ora i ricorsi si riversano immediatamente sul sistema giudiziario”. “Stime definite «pessimistiche» dagli stessi ambienti ministeriali – si legge ancora sul quotidiano- parlano di una previsione di 200mila nuove liti rispetto alle 138.377 del 2023”.
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