Fatturato da record per le aziende dell’Emilia Romagna

E’ l’Emilia Romagna la regione col maggior numero di imprese champion per abitante e per dimensione media del fatturato. Con 153 imprese (una ogni 29 mila abitanti) che realizzano complessivamente 15 miliardi e 792 milioni, e quindi con una media di 103 milioni di fatturato ciascuna, la regione “locomotiva” del nuovo triangolo industriale supera anche nell’edizione 2022 sia la Lombardia che totalizza 299 imprese (una ogni 33 mila abitanti) con un fatturato globale di 25 miliardi e 573 milioni (in media 85,5 milioni per impresa) sia il Veneto che con 188 imprese, una ogni 25.900 abitanti, e dunque con una maggiore capillarità rispetto alle altre due regioni, produce tuttavia un fatturato di “soli” 13 miliardi e 475 milioni (in media 71,6 milioni). Sono alcuni dati della ricerca realizzata per L’Economia del Corriere della Sera sui bilanci degli ultimi sei anni dal Centro Studi ItalyPost.  In Abruzzo Teramo ne ha 5, Chieti 3, Pescara 2 e L’Aquila una.

La fotografia scattata sui bilanci depositati delle mille migliori imprese italiane nella fascia di fatturato tra i 20 e i 120 milioni dal 2014 al 2020 (l’anno della pandemia) indica un altro dato estremamente interessante nel confronto tra le tre principali regioni industriali. Se si guarda infatti al tasso medio di crescita di queste aziende negli ultimi sei anni (2014 – 2020) mentre la media nazionale è dell’8,69%, di crescita annua, l’Emilia Romagna svetta con un + 11,32%, distaccando di oltre un punto la Lombardia (10,03%) e il Veneto (9,79%). Un differenziale che indica che nei sei anni le imprese emiliano romagnole sono cresciute molto di più di quelle lombarde e di quelle venete. Una tendenza questa che sembra confermarsi, almeno fino al 2020 e che sarà da verificare con gli andamenti sia del 2021 che del 2022, anni nei quali i diversi settori subiscono dinamiche ancora da approfondire. Si pensi per esempio a settori come l’alimentare, che ha visto nel 2020 una forte contrazione del canale horeca e una crescita delle industrie operanti nella Gdo, mentre nel 2021 e nel 2022, sembra presentarsi una situazione del tutto inversa.

Per quanto riguarda le altre regioni non vi sono grandi scostamenti dagli anni scorsi. Al quarto posto per regione spetta al Piemonte con 95 imprese champion che hanno prodotto un fatturato di 9,6 mld, al quinto segue la Toscana con 59 imprese che producono un fatturato di 3,9 miliardi e a seguire la Campania con 33 imprese, le Marche con 29 imprese che superano pure il Lazio che ha soltanto 28 imprese. Sulle altre regioni c’è soltanto da annotare che le due province autonome di Trento e Bolzano totalizzano 22 imprese, due in più rispetto alle 20 di una regione come il Friuli Venezia Giulia che un tempo vantava una tradizione industriale di tutto rispetto.

L’indagine, basata sui bilanci depositati al 28 febbraio 2022, si ferma ai dati 2020 dove il fatturato aggregato di queste imprese è di 84 miliardi e 242 milioni, in leggerissima flessione rispetto al 2019. Ma, rispetto al 2019, nell’anno della pandemia l’ebitda di queste aziende cresce passando da 13 miliardi 892 milioni a 15 miliardi 201 milioni. Una crescita notevolissima considerando la crisi che ha investito l’intero pianeta che diventa esponenziale se si considera che, secondo la survey realizzata su 200 di queste imprese dal Centro Studi di ItalyPost, il 2021 si dovrebbe essere chiuso con un fatturato record di 89 miliardi e mezzo, ben cinque in più rispetto al 2019 e con un ebitda ulteriormente in crescita. Ma il fatto che queste aziende siano davvero capaci di sfidare ogni momento di crisi sarebbe confermato anche dalle previsioni che le stesse fanno sul 2022, dove, in media, dichiarano di crescere del 10% (causa inflazione) in termini di fatturato, ma di un ulteriore 2,5% in termini di ebitda e di utili netti.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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