Le donne sono più esposte alla povertà energetica. A fare il punto è uno studio della Camera dei deputati, che analizza gli ultimi dati e studi europei in materia, dedicando un focus particolare alla situazione in Italia. Nel rapporto su Aspetti di genere dell’aumento del costo della vita e dell’impatto della crisi energetica, commissionato dal dipartimento del Parlamento europeo per le Politiche sui diritti dei cittadini e gli affari costituzionali, viene ricordato il risultato di un sondaggio di Eurofound: dopo l’invasione russa dell’Ucraina e l’aumento dei costi dell’energia, le probabilità più alte di trovarsi in arretrato col pagamento delle bollette riguardano le coppie con figli rispetto a quelle senza figli (30% a fronte del 23%), e le donne single rispetto agli uomini single (31% contro il 26%). La percentuale diventa poi particolarmente significativa per le madri single, raggiungendo il 44%.
Secondo il rapporto ‘Gender and Energy: The effects of the energy transition on women’, curato dal Joint research centre della Commissione europea “le donne sono frequentemente più esposte alla povertà energetica, a causa di livelli inferiori di reddito disponibile e della loro sovrarappresentazione nelle famiglie monoparentali”. Di conseguenza, sono anche maggiormente esposte a varie conseguenze della povertà energetica, come rischi per la salute ed esclusione sociale. Secondo i dati Istat sui due indicatori di povertà energetica (bollette e riscaldamento) l’11,2% delle famiglie in cui le donne sono le principali percettrici di reddito hanno difficoltà a riscaldare adeguatamente la propria abitazione; un dato superiore rispetto a quello maschile di più di due punti percentuali. Anche nel caso del pagamento delle utenze, i nuclei in cui la donna è la principale percettrice di reddito risultano essere più esposti al rischio di essere in arretrato: 5,2% contro il 4,5% delle famiglie in cui è l’uomo il principale percettore).
Per le donne è più difficile arrivare a pagare le bollette e, in alcuni casi, è estremamente complicato riuscire a riscaldare la propria abitazione. Che si tratti di persone sole o, soprattutto, di mamme single, con lavori meno retribuiti e a volte meno continuativi le donne rischiano di trovarsi in condizioni di povertà più facilmente degli uomini. Il che significa che anche quello energetico, soprattutto dopo la crisi del 2022, è diventato un ambito in cui si rispecchia la disuguaglianza di genere.