Inflazione, a marzo rallenta e scende al 7,7 per cento

Il tasso di inflazione a marzo scende al 7,7% secondo i dati provvisori dell’Istat dal 9,1% di febbraio e segna il livello più basso dalla scorsa primavera. Calano le bollette ma non ancora i prezzi del cosiddetto carrello della spesa che registrano rincari del 12,7% su base annua, esattamente come il mese prima.

Le statistiche sui prezzi – che anche in Europa vedono un deciso calo dell’inflazione armonizzata nei paesi dell’Euro, dall’8,5% di febbraio al 6,9% di marzo – sono state accolte all’inizio dalle Borse con rialzi poi l’entusiasmo si è raffreddato. La gelata è arrivata dai dati dell’inflazione di fondo, quella su cui la Banca centrale europea orienta le sue scelte. In Europa questa inflazione ‘core’, che non tiene conto delle componenti più volatili come l’energia e degli alimenti freschi, sale al 5,7% e riduce così le chance di una politica monetaria meno restrittiva.

In particolare le bollette, incubo dell’ultimo anno, si riducono con il calo del 20,4% a marzo per l’elettricità nel mercato tutelato e il gas. E questi dati non tengono conto dei nuovi ribassi, del 55%, annunciati per il secondo trimestre dall’Arera per l’energia elettrica. In un sondaggio di Federdistribuzione e Ipsos, l’84% degli italiani intervistati esprime preoccupazione per l’impatto degli aumenti dei prezzi sul proprio bilancio familiare e la metà prevede un’inflazione in peggioramento per quest’anno. Dal fronte dei consumatori, resta alta l’allerta per l’emergenza prezzi. Il Codacons a Assoutenti stimano un rincaro delle spese solo per il cibo di oltre mille euro per una coppia con due figli rispetto all’anno scorso, visto l’aumento dei prezzi del 13,2% per i beni alimentari. E secondo le stime del Codacons, complessivamente, a un’inflazione del 7,7% corrispondono maggiori spese per 2.252 euro a famiglia. Federconsumatori ha calcolato in particolare i prezzi dei trasporti nel fine settimana di Pasqua e li ha messi a confronto con un weekend di marzo rilevando rincari del 4% per i treni, del 90% per gli aerei e del 97% per i pullmann, con il mezzo più economico che vede raddoppiare i prezzi dei biglietti. Intanto l’Istat ha diffuso anche i dati sul fatturato dell’industria a gennaio, che è in calo dell’1,1% rispetto a dicembre – dopo due mesi di crescita – e in aumento dell’8,6% su base annua.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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