Inflazione, prezzi beni alimentari +11,1 per cento a settembre, record dal 1983

 Accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +9,6 per cento a +11,1 per cento) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,7 per cento a +8,5 per cento). Lo afferma l’Istat sulle basi delle stime preliminari nel mese di settembre 2022. E’ necessario risalire a luglio 1983 (quando registrarono una variazione tendenziale del +12,2 per cento) per trovare una crescita dei prezzi del “carello della spesa”, su base annua, superiore a quella di settembre 2022. L’aumento congiunturale dell’indice generale e’ dovuto prevalentemente ai prezzi dei beni alimentari non lavorati (+2,0 per cento), dei beni semidurevoli (+1,0 per cento), degli alimentari lavorati (+0,8 per cento) e dei beni durevoli (+0,6 per cento) ed e’ in parte frenato dal calo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-4,2 per cento dovuto per lo piu’ a fattori stagionali). L’inflazione acquisita per il 2022 e’ pari a +7,1 per cento per l’indice generale e a +3,6 per cento per la componente di fondo. Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dell’1,7 per cento su base mensile, anche per effetto della fine dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e del 9,5 per cento su base annua (da +9,1 per cento nel mese precedente).

Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di settembre 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’ (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3 per cento su base mensile e dell’8,9 per cento su base annua (da +8,4 per cento del mese precedente). L’ulteriore accelerazione dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1 per cento di agosto a +11,5 per cento) sia lavorati (da +10,4 per cento a +11,7 per cento) sia non lavorati (da +9,8 per cento a +11,0 per cento) e a quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6 per cento a +5,7 per cento). Contribuiscono, in misura minore, anche i prezzi dei beni non durevoli (da +3,8 per cento a +4,7 per cento) e dei beni semidurevoli (da+2,3 per cento a +2,8 per cento). Pur rallentando di poco, continuano a crescere in misura molto ampia, i prezzi dei beni energetici (da +44,9 per cento di agosto a +44,5 per cento) sia regolamentati (da +47,9 per cento a + 47,7 per cento) sia non regolamentati (da +41,6 per cento a +41,2 per cento); decelerano anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +8,4 per cento a +7,2 per cento).

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +4,4 per cento a +5,0 per cento e quella al netto dei soli beni energetici da +5,0 per cento a +5,5 per cento. Su base annua accelerano i prezzi dei beni (da +11,8 per cento a +12,5 per cento), mentre e’ sostanzialmente stabile la crescita di quelli dei servizi (da +3,8 per cento a +3,9 per cento); si amplia, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -8,0 di agosto a -8,6 punti percentuali)

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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