I prezzi del “carrello della spesa” decelerano (da +3,1 per cento a +2,1 per cento), come quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,6 per cento a +2,1 per cento). E’ quanto emerge dal report dell’Istat sui prezzi al consumo ad ottobre. La variazione congiunturale negativa dell’indice generale riflette la diminuzione dei prezzi degli energetici regolamentati (-6,4 per cento), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,1 per cento), degli energetici non regolamentati (-0,6 per cento), dei servizi relativi alle comunicazioni e dei servizi relativi ai trasporti (-0,3 per cento entrambi). Salgono invece rispetto a settembre i prezzi dei servizi relativi all’abitazione (+0,3 per cento). L’inflazione acquisita per il 2025 e’ pari a +1,6 per cento per l’indice generale e a +1,9 per cento per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) registra una variazione pari a -0,2 per cento su base mensile e a +1,3 per cento su base annua (in rallentamento da +1,8 per cento del mese precedente), confermando la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale pari a -0,2 per cento e una tendenziale del +1,1 per cento.
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